venerdì 29 luglio 2011

Ricco di suo

Prima di ieri, con Giulio Tremonti ad Uno Mattina, fu nel 1992, con Francesco De Lorenzo al Maurizio Costanzo Show, che ci fu offerto a garanzia: “Non ho bisogno di rubare agli italiani perché sono ricco di mio”. Ci sembrò convincente, e nel Teatro Parioli non volò una mosca, ma poi fu condannato a 5 anni e dispari per associazione a delinquere e corruzione finalizzata al finanziamento illecito del suo partito (tangenti per circa 4 miliardi delle vecchie lire). Lì capimmo che a “mi tradisci?” non si risponde “e dove troverei il tempo?”, perché è risposta che non dà alcuna garanzia.

3 commenti:

  1. “Non ho bisogno di rubare agli italiani perché sono ricco di mio”
    "Ah, ecco, quindi non lo fai per bisogno, è che sei proprio stronzo!"

    come dire

    "e dove troverei il tempo?"
    "tesoro, ma tu non ci metti mai molto a fare certe cose!"

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  2. L'ho già detto da Knulp, ma lo ripeto:
    "Chiedo formalmente che al ministro dell'Economia, avv. Giulio Tremonti, venga di conseguenza applicata la presunzione di cui all'art. 32 del dPR 600/73, per la quale le uscite non giustificate (in nero) devono considerarsi derivanti da entrate non giustificate (in nero) con conseguente recupero a tassazione delle medesime. Inoltre, faccio notare come un ministro preposto alle Finanze dello Stato, che percepisca compensi in nero, sia incompatibile con la propria funzione e debba pertanto rassegnare seduta stante le proprie dimissioni."
    Se la legge è uguale per tutti ....

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  3. grande A***, me la ricorderò!

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