mercoledì 27 luglio 2011

Sul finire del 2008...

Sul finire del 2008, all’Onu, la Francia presentò una mozione che aveva come fine ultimo la depenalizzazione dell’omosessualità nei paesi nei quali era (ed è) ancora reato, punito pure con la pena capitale. La proposta fu appoggiata da altri 25 paesi, ma il rappresentante della Santa Sede espresse il suo parere contrario con la seguente motivazione: “Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di paesi, si chiede agli Stati ed ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni. Per esempio, gli Stati che non riconoscono l’unione tra persone dello stesso sesso come «matrimonio» verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni”.
A ben vedere, è la stessa logica che ieri ha affossato in Parlamento la legge che avrebbe riconosciuto l’aggravante di omofobia per i reati a danno dei gay, e infatti chi l’ha affossata non fa mistero di ispirarsi al magistero della Chiesa, per la quale i gay meritano “rispetto, compassione e delicatezza” (Catechismo, 2357), ma non la perfetta parità di diritti, per esempio con quanti sono vittime di “reati commessi per finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso” (legge n. 205/1993): tanta pietà, quando vengono pestati, ma niente di più.
Ora è naturale che i gay l’abbiano presa male, come d’altronde – rammento – la presero male anche sul finire del 2008, ma anche oggi, come allora, si limitano a urlare, il che evidentemente serve a poco. Allora scrissi: “I gay sono femminucce. Dopo quello che ha dichiarato il rappresentante della Santa Sede presso le Nazioni Unite, se avessero i coglioni, si armerebbero di due taniche cadauno e andrebbero a bruciare San Pietro. Invece, già lo so, si limiteranno a frignare. Poi si lamentano se all’inizio del terzo millennio c’è ancora chi li discrimina e li pesta. […] Ma immobilizzate le guardie svizzere, ficcate loro l’alabarda in culo, e bruciate tutto, femminucce. Avete visto come si ammorbidiscono quando musulmani e hindu li massacrano? Capiscono solo le cattive maniere, bruciateli”.
Ok, esageravo, ma – dico – tranne che urlare e frignare, nient’altro?

6 commenti:

  1. Beh, il povero Alfredo Ormando le taniche di benzina in piazza San Pietro le aveva portate davvero, ma le usò per dare fuoco a se stesso in segno di protesta contro l'omofobia vaticana.
    Morì dopo dieci giorni di atroce agonia. Poteva diventare un altro Ian Palak, invece dissero solo che era un povero pazzo.
    Adesso vediamo se Mancuso sarà di parola, e farà davvero l'outing dei parlamentari gay che hanno votato contro.
    Con questi chiari di luna altro da fare resta ben poco, a mio avviso.

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  2. Cosa hanno fatto le donne per secoli quando erano considerate come merce?
    Posso sbagliare ma rivolte armate come quelle che invochi tu (mi domando poi dove si ala differneza poi tra questo e il tipo norvegese...ma lasciamo stare) non ne conosco.

    Simone

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  3. L'Italia smetterà di essere un paese omofobico quando smetterà di essere mafiosa e corrotta, ovvero mai. Il miglior consiglio per i gay è quello che gli danno i loro peggiori nemici: Andarsene dall'Italia.

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  4. Non preoccuparti il prossimo anno faranno un altro bel gaio Gaypride in cui canteranno e balleranno felici e festosi: !felice e festosi! di che, poi non si sa|

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  5. Quando la smetteranno di frignare e basta, non ci sarà più bisogno dell'aggravante per omofobia per gli stronzi che li discriminano.

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  6. Mi chiedo, leggendo certe affermazioni, se ci siete mai stati dalla parte di quelli che non vedono riconosciuti i propri diritti e che pur di vederli riconosciuti non si abbasserebbero mai a commettere violenze di alcun tipo, cosa per cui spero non sia fatto l'outing di stato.

    Frignamo tutti, signori, chi si lamenta dell'aumento di benzina, chi del pane, chi della suocera. Noi per i nostri diritti.
    Cosa dovremmo fare se non continuare a ribattere che non è questo ciò che ci chiede l'humanitas e l'Europa?
    Prendere a palate il papa? Sai poi che storia metterebbero su i giornali vari, le Binetti varie, FN etc.etc.

    "La Josephine sacrificata da un truppa di bersaglieri in tacchi a spillo!"
    "Vecchia in bianco uccisa da militare in rosa"

    Ma dai, siamo seri.

    E nonostante questo facciamo il gayo gaypride, figuriamoci un po'. Non dovremmo farlo? E perché? Per toglierci anche questa possibilità di dire: siamo tanti, siamo come voi, diversi da voi, siamo voi!

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