giovedì 29 settembre 2011

Non allo stesso tempo, ma prima o poi

Si è trattato di un pesante atto di ingerenza clericale, senza dubbio il più pesante negli ultimi anni, e quasi nessuno se n’è lamentato come sarebbe stato necessario, neppure chi ne ha subito il danno più serio. Come avrebbe potuto? Aveva preso un impegno: “Non possiamo non compiacere la Chiesa”, aveva detto, e non c’è riuscito. Ha fatto tutto il possibile, non ha mai detto un no a quanto gli veniva chiesto, ma è diventato in fretta un alleato scomodo, tanto più imbarazzante quanto più si indeboliva.
Dopo il suo trionfo elettorale del 2008, Benedetto XVI aveva detto: “Avvertiamo con particolare gioia i segnali di un clima nuovo in Italia”. Grande teologo, dicono. Come profeta, senza dubbio, una mezza sega. Nemmeno un anno e Sua Santità era costretto a lamentare “un inquinamento morale” che “mortifica e avvelena l’esistenza spirituale” degli italiani, arrivando addirittura ad augurarsi un “vento impetuoso” che ci purificasse tutti. Un uragano, probabilmente. Ma intanto Silvio Berlusconi rimaneva forte, poteva ancora tornare utile, e infatti lo è stato. Insomma, si poteva provare a chiudere un occhio, a distinguere tra peccato e peccatore. Poi non è stato più possibile, il peccatore è diventato prova vivente del cinico opportunismo di chi gli vendeva indulgenze. Se prima non aveva troppa importanza che non fosse esattamente un santo, e bastava che favorisse gli interessi della Chiesa in Italia, adesso che ha già dato tutto è inservibile, anzi, è meglio sbarazzarsene. Peraltro è finito, almeno così pensa chi di queste cose se ne intende, avendone viste tante.
Peraltro i suoi avversari già si offrono mansueti a fare altri favori alla Chiesa, domani. Già un anno fa, Massimo D’Alema implorava: “Lasciate che io dica esattamente il contrario di quello che ci si potrebbe aspettare di ascoltare da me. Altro che chiedere alla Chiesa e al mondo cattolico di non ingerirsi. Io direi: ingeritevi. Se non ora, quando?”. Troppo presto, Silvio Berlusconi era ancora forte, o comunque non era debole come adesso. Più fortunata la preghiera laica di Barbara Spinelli, in fondo una richiesta di estrema unzione a un morto vivente che ormai puzza troppo.

Sarebbero meglio che i preti parlassero solo in chiesa, ma a chiederlo in Italia si passa per satanisti. E allora ingeritevi con coerenza, verrebbe da dire, ma è chiedere troppo, perché l’ingerenza deve avere un tornaconto per la Chiesa: se non ce l’ha, si sa, “la Chiesa non fa politica”, la fa fare ai ragazzini che ha allevato negli oratori, che ha raccomandato e sistemato nei posti giusti.
Mi nauseate tutti, accanitissimi berlusconiani e accanitissimi antiberlusconiani: siete tutti – senza rimedio – servi del Vaticano. Non lo nego, vedo differenze, anche importanti. Ma in fondo avete tutti bisogno di una mano da baciare, di un potente davanti al quale genuflettervi in cambio di una protezione e di un occhio di riguardo per i vostri cari, di tanta comprensione per i vostri vizi e di un aiutino nel momento del bisogno. Anche quando vi inginocchiate davanti a un laico, è sempre sottintenso che quello sia il vicario di un chierico. Siete nati per baciare il culo a un vescovo. Non allo stesso tempo, ma prima o poi.  

4 commenti:

  1. pero' una guida morale a un certo punto ci vuole
    Viviamo in un Paese dove il presidente del consiglio baratta patonza per spettacoli e affari, dove uno che e' ricercato dalla polizia si collega da panama per spiegarci i tabulati telefonici
    Da Musulmana non e' che mi piaccia ammettere cio', perche' questo papa sta facendo di tutto per ostacolare quel minimo che ci spetterebbe come cittadini Italiani per professare la nostra religione in pace
    C'e' un paese che affonda e il massimo della proposta viene da Di Pietro che dice che tra poco ci scappa il morto

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  2. È tutta la settimana che in giro non si legge o si sente altra raccomandazione che di dar retta al Cardinale, che c'ha proprio ragione, ha detto bene, e tutti a brandire le parole del Cardinale come fossero chissà che arma, senza minimamente accorgersi che il manico è più tagliente che non la lama, e che ad usare simili armi si arreca molto più danno a sé che al nemico.

    M'ero detto che è il solito fenomeno del tutto fa brodo, e probabilmente non sbagliavo di molto, e se domani fosse un feroce dittatore, o un capomafia, a insinuare che il nostro caro leader non è poi questo grande statista, questi direbbero: ecco, ascoltate la voce della ragione, della pace e della democrazia.

    E insomma forse tutto fa brodo, ma mi sa che sì, è vero: a baciare il culo a un vescovo c'è più gusto.

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  3. noi è un pezzo che ingeriamo, ingeriamo. l'indigestione ci ho fatta...

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  4. Anche perchè oramai hanno preso tutto da questo governo, che altro può regalargli, e si debbono ricostruire una verginità...

    Mescalito..

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