lunedì 5 settembre 2011

Un segno di rispetto


Quattro blogger che concorrono al Macchianera Blog Awards 2011, uno dei quali nemmeno sapevo chi fosse, mi hanno scritto per chiedermi il voto e sono certo che alcuni dei candidati, soprattutto quelli ai quali non ho mai fatto mancare le mie tangibili manifestazioni di stima, in qualche caso anche di simpatia, se lo aspettano, pur senza cedere alla tentazione di chiedermelo: questo post è una risposta ai quattro e un messaggio agli altri.
Premesso che avrei voluto tanto essere candidato anch’io, ma solo per poter scrivere adesso le stesse cose senza dover subire il sospetto che siano mosse dall’invidia, premesso che vorrei tanto vincere uno di quei premi ma solo per poterlo rifiutare con una motivazione ancora più dura di quella che qui porto, direi che questo genere di concorsi sono una vera vergogna. Potranno essere utili a chi li organizza per scroccare un po’ di visibilità, non caso li organizza Gianluca Neri, da quando non ha più niente da dire.
Per come vi si partecipa, poco importa se da candidati o da votanti, e, prim’ancora, per come sono concepite, per quella avvilente atmosfera che è comune alle mostre canine, si tratta di patetiche riproduzioni in scala 1:25 dei premi letterari di fine estate, che è sempre assai difficile dire se siano più tristi, volgari o tristi e volgari. Non vi voto, dunque, prendetelo come un segno di rispetto.
 

5 commenti:

  1. E prendere i M.B.A. alla leggera? Come un'occasione per i blog di parlare di blog che parlano di altri blog, pacche sulle spalle e tanti saluti...

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  2. macchianera è una calamita di cialtroni di ogni specialità, tranne pochissime eccezioni (galatea). non essere il lizza è motivo d'orgoglio!
    klingsor

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  3. lapidario, nel vero senso della parola

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  4. Più che altro stupisce scoprire che un candidato, che per arrivare ad esser tale deve avere ovviamente un certo traffico, si metta lì a scrivere a quel suo traffico, raccattando i voti uno alla volta.
    Cioè uno sbattimento inenarrabile anche in termini di ore da dedicarci.
    Uno per uno i voti, ma nemmeno agli oscar.
    Oppure il tuo amico di penna aveva un altro intento e cioè quello di portarti a dire pubblicamente per chi avevi votato, così da garantirgli una visibilità da almeno qualche decina di voti in più.
    In entrambi i casi devi star male più di chi il premio l'ha inventato, per prenderlo così sul serio in una blogosfera che conosce il 10% dei candidati, pur costretta a votare l'intero 100.

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  5. I Mba sono certamente un concorso triste e volgare, ma, dia retta, avrebbero avuto l'utilità di farla conoscere sempre più, di darle un po' più di visibilità. Sarebbero stati semplicemente un mezzo come lo è wikio, che vedo qui a destra, per farsi conoscere.
    So che penserà: a me non frega nulla di farmi conoscere. Ok, ce ne siamo accorti. Ma da assiduo frequentatore di queste pagine, vorrei che certi suoi pezzi venissero letti da sempre più persone (infatti spesso li condivido sui social network e le dico che togliere i tasti di condivisione di blogger non le serve a nulla: la freghiamo lo stesso).
    La canzone "Kavin Spacey" di Caparezza dice: "se la sala è piena, il film fa schifo". Ha perfettamente ragione e ciò vale anche per diversi blog candidati a quel concorso, ai quali lei non vuole essere (giustamente) accomunato.
    Ma mi consenta di tenermi il rimpianto, da stupido fan che l'ha incensata (forse) eccessivamente, di non averla candidata; perché, se anche non ha un bel pelo, è comunque un bel mastino. Come direbbe Caparezza (altro che pontifico troppo, si vede?) in "Abiura di me", riferendosi a se stesso: "se mi credi il messia, sono problemi tuoi". Cioè miei.

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