mercoledì 28 settembre 2011

Vito Mancuso, Io e Dio, Garzanti 2011

Consiglio la lettura di Io e Dio, l’ultimo libro di Vito Mancuso (Garzanti, 2011), ma cominciando da pag. 191; arrivati a pag. 386, consiglio di tornare all’inizio del volume, ma tralasciando le avvertenze e il prologo, del tutto superflui, cominciando da pag. 19, per arrivare fino a pag. 133. A questo punto, volendo, potete anche rinunciare a leggere il resto, soprattutto se avete già letto L’anima e il suo destino (Raffaello Cortina, 2007). Da pag. 135 a pag. 190, infatti, e da pag. 387 fino alla fine di Io e Dio, Vito Mancuso non fa che riproporre la sua riforma del cristianesimo, costruendo un traballante edificio con materiali di risulta (mistica new age, fisica delle particelle, un po’ di Hans Küng e molto altro ancora). Qui, assai più che nel 2007, ci tiene ad esser chiaro, e ci prova. Il risultato non cambia: il cattolicesimo di un lefebvriano fa paura, quello di Mancuso (perché ci tiene a dirsi cattolico, non gli basta dirsi cristiano) fa ridere. Ottima, invece, la pars destruens (pagg. 191-386 + pagg. 19-133), come ho detto.
Non ricordo più chi, qualche mese fa, mi ha scritto chiedendomi una lista di volumi per approfondire le tematiche relative alla crisi del cattolicesimo lungo gli ultimi tre secoli: mi sono fatto prendere la mano e sono arrivato a impilare qualcosa sulle 120-150.000 pagine. Ecco, se mi sta leggendo, rettifico: le circa 300 pagine di Io e Dio che ho qui consigliato sul totale delle 448 sono un buon bignamino di tutta quella pila. Risparmia, te la cavi con € 18,60.

4 commenti:

  1. non leggerò mai un teologo; trattano di una materia di cui può dubitarsi perfino l'esistenza.

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  2. Qualcuno ha detto che la teologia è un ramo della letteratura fantastica. Io adoro la definizione di Vallocchia: "teologia: lo studio del nulla, basato sulle favole".

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  3. bof, mi consenta, quei 4 suonati dei lefebvriani fan + ridere che le mancusate...

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  4. Quel qualcuno probabilmente ero io. Leggo a mesi di distanza, ma mi fa piacere sapere che posso mettere da parte tutto ciò che non ho ancora letto. L'unico problema è: preferisco i libri che mi hai consigliato, tutti, all'autorità che potrei ottenere sventolando un Vito Mancuso.

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