domenica 8 maggio 2011

[...]




 

7 commenti:

  1. "Per contro, il controllo rigido e assai selettivo della spesa pubblica (che riflette sempre in modo assai conseguente l’andamento dello scontro di classe e i relativi rapporti di forza), serve alla borghesia per ridurre all’osso le prestazioni sociali, tenere alta la disoccupazione e ridurre i salari, cioè mantenere incerte le condizioni di vita dei salariati in modo da costringerli a cedere ai ricatti padronali (l’esempio Fiat è solo il più vistoso). Finché Berlusconi sarà garante di questo stato di cose resterà al comando; poi, se del caso, si cambierà fantino, ma il cavallo resterà lo stesso, drogato."
    Le guerre non si vincono con certe stronzate, che potevano andar bene si e no sessant'anni or sono, quando la Russia di Baffone era il paradiso dei lavoratori e in tanti pure ci credevano.
    La sinistra dovrebbe modernizzare un po' le proprie vedute e le proprie categorie di riferimento, per essere credibile.
    Il vero successo di Sessomatto risiede proprio nell'assoluto niente che persistono ad esprimere i suoi avversari.
    Gli italiani anelano a una maniera nuova di fare politica, come uno sperduto nel deserto anela a una fonte d'acqua pura. La sinistra continua ad offrire loro sabbia e, di conseguenza, si tengono il buffone. Almeno li fa ridere.

    RispondiElimina
  2. Caro dottore, certe considerazioni (mi riferisco a quelle del link di rimando, non alle sue, sulle quali non sempre concordo ma che - rispetto allo squallore intellettuale ovunque imperante - hanno il grandissimo pregio di non risultare mai banali e assai distanti dai luoghi comuni) tipo "il controllo rigido e assai selettivo della spesa pubblica (che riflette sempre in modo assai conseguente l’andamento dello scontro di classe e i relativi rapporti di forza), serve alla borghesia per ridurre all’osso le prestazioni sociali, tenere alta la disoccupazione e ridurre i salari" hanno ai miei occhi la stessa valenza dei complotti pluto-giudaico-massonici di mussoliniana memoria, del complotto dei savi di Sion, del diavolo vero responsabile della pedofilia nella chiesa o degli umori nocivi da rimuovere tramite salasso dei suoi proto-colleghi del XVII secolo.
    Berlusconi non ha meriti: è un personaggio da burletta, lì soprattutto per demerito altrui.
    A sinistra bisogna smetterla di piangersi addosso, smetterla di dare la colpa agli altri delle proprie incapacità, smetterla di proporre critiche stantie, che paiono uscite dai ciclostili dei comitati di base degli anni 70, nonché argomentazioni trite e ritrite nella loro inconsistenza argomentativa, e cominciare ad analizzare le questioni secondo nuove vedute e nuovi punti di vista. I problemi sono immensi e le loro criticità ancor più grandi: trovare dei pretesti serve solo a glissarli, per nascondere la propria inadeguatezza a risolverli. Ergo, se uno è inadeguato, meglio che stia dov'è ed eviti di far danni ancora maggiori di quelli che stiamo subendo.
    Con stima,
    Lector

    RispondiElimina
  3. P.S. Chiedo scusa ad Olympes de Gouges per il termine "stronzate" - che ritiro immediatamente e che ho usato nella foga del discorso. Solo ora mi sono accorto essere lei l'autrice del pezzo in questione. Le mie sono considerazioni sulle idee espresse, che prescindono totalmente da chi le ha espresse e non hanno intenzioni offensive ma solo provocative.

    RispondiElimina
  4. non ho capito perché si rivolge a Malvino per polemizzare con me, a meno che non voglia tirare per la giacca Malvino.

    quanto ai ciclostili dei comitati di base degli anni 70,non sapevo fossero redatti da Gaetano Mosca (tanto per citare un pericoloso marxista). Maffeo Pantaleoni, altro discolo sessantottino, scriveva: Allorché un individuo è costretto a pagare e a lavorare per altri, questo individuo è lo schiavo degli altri (La caduta della Società Generale di Credito mobiliare Italiano, UTET, 1988).

    ho scritto una frase, sottolineata, e che lei elude: alla borghesia interessa poco la forma statuale purché essa risulti funzionale strategicamente e coerente nella sostanza ai propri interessi.

    non è la realtà di ogni epoca storica? per quali motivi pensa siano nati i totalitarismi fascisti e le democrazie occidentali sostengano molti regimi dittatoriali?

    non è forse vero, per tornare alla frase da lei citata, che si salvano i grandi ladri della speculazione con denaro pubblico e si tagliano a compensazione i servizi sociali? lei non è d'accordo con queste stronzate? prendo atto

    RispondiElimina
  5. 1. "non ho capito perché si rivolge a Malvino per polemizzare con me, a meno che non voglia tirare per la giacca Malvino".
    La spiegazione è nel commento immediatamente sopra il suo; Malvino di solito non entra nelle polemiche tra i suoi lettori.
    2. "alla borghesia interessa poco la forma statuale purché essa risulti funzionale strategicamente e coerente nella sostanza ai propri interessi"
    Questa valutazione, come la seguente, può essere utile al sociologo o allo storico, nella loro prospettiva, ed hanno una mera valenza a posteriori. Putroppo, diventano solo un alibi quando calate nella prassi politica, acquistando l'aspetto d'uno slogan.
    Voler definire la borghesia come una classe dotata di interessi uniformi è, a mio modestissimo avviso, un macroscopico errore d'impostazione: a che borghesia si sta riferendo? Alla grande e grandissima borghesia industriale del nord-ovest, ormai consolidatasi a patriziato; a quella relativamente giovane del Nord-est, scombinata ed eterogenea? Alla media borghesia costituita da manager di livello intermedio, assolutamente impossibilitata a sfuggire alle maglie dell'erario e come tale la maggior contribuente italiana? Alla media borghesia formata da libero professionisti indipendenti, con una visione del mondo totalmente diversa dalle altre sottoclassi? Alla piccola borghesia costituita da insegnanti, funzionari della pubblica amministrazione, impiegati delle aziende private? All'altra piccola borghesia rappresentata da quello che una volta era il proletariato operaio e che oggi ha (aveva) raggiunto un certo benessere e aspira(va) ad identificarsi diversamente?
    Come vede, la generalizzazione che lei riporta e che, indipendentemente dalla fonte, ha costituito un riferimento costante nelle lotte politiche post-sessantottine, sempre a mio modestissimo avviso, risulta oggi totalmente superata. Ci vogliono vedute nuove, categorie nuove, bisogna sforzarsi di comprendere le aspirazioni di un soggetto (la gente) che si presenta variegato e assolutamente non omogeneo agli occhi dell'interprete. Senza questo immane sforzo preliminare, coloro ai quali è destinato questo grido di dolore (la sinistra), rimarranno all'angolo ancora per molti anni nei confronti d'un individuo che, per quanto possa sembrare assurdo, ha l'unica grande dote di comprendere i bisogni più inconfessabili e di trasformarli in jingle pubblicitari, ripetendoli sino all'inverosimile e fin tanto che uno è talmente frastornato dal ritornello che arriva a confondersi tra reclame e realtà.

    RispondiElimina