Goffredo Bettini lavorerebbe al progetto di un “partito unico a sinistra” che metta insieme “Pd, Sel e un pezzo dell’Idv”, così rivela Maria Teresa Meli (Corriere della Sera, 23.5.2011). Se questo corrispondesse al vero, ci troveremmo di fronte a uno sproposito nello sproposito, quello di un tizio che s’è molto speso per un Pd che rinunciasse ad ogni forma di alleanza tattica e strategica con altre formazioni politiche, e riuscendoci, per poi annunciare che non si sarebbe mai più interessato di politica quando il partito da lui portato a uno splendido isolamento ha mostrato tutti i suoi limiti, ma che ora cambia idea, ritira la decisione di ritirarsi e torna a spendersi per un nuovo progetto politico, che è l’esatto contrario di quello che pensava fosse l’unico vincente.
Ci vuole una grande fiducia in se stessi per sentirsi indispensabili in ogni stagione, ma ci vuole una gran faccia tosta per pensare di poterlo essere con due progetti opposti. La cosa triste, ma largamente prevedibile, è che non sarà mandato a cagare.
però, almeno, ci prova... un premio simpatia glielo si può anche dare...
RispondiEliminaNo, no zero simpatia
RispondiEliminaGià, zero simpatia, tante sputazze catarrose
RispondiEliminaE' il destino dell'Italia, quello di mantenere al potere chi cambia anche radicalmente idea. E se provi ad obiettare sta lì bella pronta la storiella secondo cui solo gli imbecilli non lo fanno.
RispondiEliminaÈ l'avversario travestito: perché se tanto mi dà tanto (pensiamo a suo tempo alla somma dei voti di Ds e Margherita), oggi il Pd è diciamo al 27, Sel forse tra il 6 e l'8 e Idv al 4-5, mettendoli insieme in due anni farebbero probabilmente arrivare codesta ipotetica formazione al 20.
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