La vicenda che ha per protagonista don Riccardo Seppia lascia tanto sgomenti e inorriditi che pure gli anticlericali più agguerriti hanno finora avuto qualche reticenza nel farne uso strumentale e la parodia di uno spot della Cei che inviti a destinare l’8permille a don Seppia, cocainomane, sieropositivo e pedofilo, su YouTube ancora non s’è vista.
Per i reati che gli vengono contestati sarà un giudice a decidere, ma don Seppia ammette di averne commessi (uso, detenzione e cessione di stupefacenti), rigettando solo l’accusa di abuso su minore. Si dichiara gay e non nega di aver avuto una vita sessuale molto attiva, probabilmente senza farsi molti scrupoli nel contagiare i suoi partner (e qui ci sarebbero gli estremi per altri due o tre reati, però mai a danno di minori), ma dice che, quando al telefono offriva droga in cambio di bambini, scherzava.
Un bel gomitolo giudiziario, insomma, e tuttavia ho come la sensazione che Bruno Vespa non vorrà dedicare troppa attenzione alla vicenda di don Seppia, sicché finiremo per continuare ad avere idee confuse sul caso. Spendeva 300 euro al giorno, don Seppia, ma dove li prendeva? Il cardinal Bagnasco ha assicurato che nessuno fosse al corrente della condotta del prete, né di quella peccaminosa, né di quella criminale, e non ha fatto in tempo a dichiararlo ufficialmente che dai parrocchiani arrivano smentite: era noto fosse omosessuale e violasse i voti, pare che i suoi superiori fossero stati messi a conoscenza di sue molestie sessuali a danno di minori.
Chi mente? Boh. Di certo resta solo che finora don Riccardo Seppia non è stato né spretato perché indegno del ministero, né scomunicato per aver gravemente offeso il sacramento del sacerdozio. Sospeso dal ruolo di parroco, questo sì, ma è anche vero che da una cella del carcere di Marassi sarebbe stato difficile dir messa e tenere le lesioni di catechismo.
Chi mente? Boh. Di certo resta solo che finora don Riccardo Seppia non è stato né spretato perché indegno del ministero, né scomunicato per aver gravemente offeso il sacramento del sacerdozio. Sospeso dal ruolo di parroco, questo sì, ma è anche vero che da una cella del carcere di Marassi sarebbe stato difficile dir messa e tenere le lesioni di catechismo.
Ecco, allora, che sull’intrico della vicenda converrà astenerci da ogni commento, perché ogni impressione corre il rischio di essere ingiusta illazione. Di sicuro c’è solo il fatto che don Seppia resta per la Chiesa un alter Christus, nonostante tutto. Nessun seminarista potrebbe illudersi di diventare prete ammettendo anche la metà della metà di quanto don Seppia ammette, ma i sacramenti officiati da un prete, indegno quanto egli stesso ammette di essere, restano validi: era un tramite di merda tra Dio e i fedeli, ma pur sempre un tramite.
I genitori dei bambini battezzati da don Seppia, e che ora chiedono siano ribattezzati (*), sono cattolici stupidissimi, e chiedo scusa per il pleonasmo. In quell’untore drogato – pedofilo o no – c’era Cristo: almeno allora, quando tutti erano all’oscuro dei suoi dopomessa, Cristo c’era. A non volercelo vedere si fa offesa alla dottrina cattolica e a diritto ecclesiastico: a quei genitori non resta che ripassare il Catechismo e il Codice di Diritto Canonico. Così si renderanno conto che non possono nemmeno sbattezzare i figli, per poi farli ribattezzare: sarebbe insulto al sacramento, il loro. Via, pascolate lontano dai coglioni di Sua Eminenza.
I genitori dei bambini battezzati da don Seppia, e che ora chiedono siano ribattezzati (*), sono cattolici stupidissimi, e chiedo scusa per il pleonasmo. In quell’untore drogato – pedofilo o no – c’era Cristo: almeno allora, quando tutti erano all’oscuro dei suoi dopomessa, Cristo c’era. A non volercelo vedere si fa offesa alla dottrina cattolica e a diritto ecclesiastico: a quei genitori non resta che ripassare il Catechismo e il Codice di Diritto Canonico. Così si renderanno conto che non possono nemmeno sbattezzare i figli, per poi farli ribattezzare: sarebbe insulto al sacramento, il loro. Via, pascolate lontano dai coglioni di Sua Eminenza.
"Lesioni di catechismo". Lei ha tutta la mia ammirazione.
RispondiEliminasplendido lapsus: "leSioni di catechismo"
RispondiEliminaluca
e invece quel prete che canta in un talent show, senza infastidire sfinteri altrui ma forse solo padiglioni auricolari, viene sospeso per un mese.
RispondiEliminaVedi un po' qua:
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/palermo/notizie/cronaca/2011/23-maggio-2011/parroco-disubbidiente-canta-tvdalla-de-filippi-ed-sospeso-un-mese-190707901249.shtml
Mi sa che Sua Eminenza vede solo un rigurgito di Donatismo, nulla più.
RispondiEliminail lapsus, se lapsus c'è, è da dio
RispondiEliminaho dei dubbi che da una cella del carcere non si possa dire messa o confessare
in altri tempi, avesse detto ch'era comunista l'avrebbero fulminato a divinis a stretto giro di posta
oh, ribatezzarli non si può, e chi assicura che il nuovo parroco poi anche lui ...
Eh, sì, che poi a conoscerli bene, i preti, staresti tutto il giorno a battezzare e poi sbattezzare i tuoi figli e poi ribattezzarli e via andare co' 'sta solfa.
RispondiEliminaCapisci che tutti i giorni vestire il figliolo con un camicino bianco per il battesimo diventa stancante, soprattutto quando questi ha 43 anni.
Il lapsus (sia tale o meno) è sublime, ma degno di nota è anche il "chiedo scusa per il pleonasmo".
RispondiEliminaCioè il problema per quei genitori è la validitá del sacramento e non il culo dei propri figli?
RispondiEliminaCome Paola, lesioni di catechismo, chapeau.
RispondiEliminabeh, Anskij credo concorderà nel riconoscere che egli stesso non avrebbe saputo chiuder meglio il post...
RispondiEliminaStia bene.
Ghino La Ganga
Insomma, Malvino. un prete può aver appena violentato e sgozzato un intero convento di suore e celebrare sacramenti perfettamente validi?
RispondiEliminaSì.
RispondiEliminaecco, vorrei segnalare a un attento lettore della realta oltreteverina come lei che:
RispondiElimina1. chi ha parlato dei "problemi" di Seppia viene emarginato: http://genova.repubblica.it/cronaca/2011/06/10/news/don_seppia_le_accuse_del_parroco_ho_parlato_la_curia_mi_emargina-17482534/
2. chi, invece, come seppia ha i suoi problemi (li chiamo così ma sono naturali e necessari istinti umani soffocati dal clero in modo bizantino) fa coming-out e dice "ma è normale"...: http://genova.repubblica.it/cronaca/2011/06/10/news/la_confessione_di_don_rebagliati_gay_e_sieropositivo_ma_resto_un_prete-17483154/?ref=HREC2-7
con i migliori saluti