Ho letto i primi due numeri de il futurista e penso che non leggerò il terzo. Carta scadente, grafica da mal di testa, linea editoriale che parte a lingua di menelicche. Sono certo di non esagerare se dico che, a confronto con il futurista di Filippo Rossi, lo Stato di Marcello Veneziani mi diventa un settimanale brioso e stimolante (e lo Stato di Marcello Veneziani faceva cagare). Se la nuova destra è questa, ha i vizi della vecchia sinistra.
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