“Una notizia meravigliosa che avrei voluto commentare è quella del giocatore di baseball che in America, dopo sforzi sovrumani – suoi, dei medici e di coloro che l’hanno aiutato nella riabilitazione – è riuscito a riprendere– essendo tetraplegico, paralizzato dalla vita in giù – a riprendere dei movimenti attraverso una elettrostimolazione. Una notizia fantastica”
Qui Radio Londra, 20.5.2011
Qui siamo in deroga al monito di non alimentare vuote speranze che Il Foglio ha sempre rivolto agli scientisti. Il fatto è che la scienza, qui, non mette in discussione il Catechismo e allora all’entusiasmo viene tolto il guinzaglio e gli vien data licenza di illudere gli sprovveduti: fantastico, meraviglioso, l’elettrostimolazione fa camminare i paralitici!
In realtà, si tratta della solita notizia maltrattata dal sensazionalismo della cattiva informazione, e Giuliano Ferrara la riprende e la rilancia senza neanche darle una controllatina. Con due clic si poteva arrivare a Lancet e leggere che, nell’unico caso finora trattato, “epidural stimulation enabled the man to achieve full weight-bearing standing with assistance provided only for balance”, e per pochi minuti; inoltre, “the patient recovered supraspinal control of some leg movements, but only during epidural stimulation”. Volendo leggere la notizia con lo scetticismo che solitamente anima Il Foglio su tutto ciò che puzza troppo di tecnica, si potrebbe desumere che con adeguata elettrostimolazione si riesca ad ottenere analogo risultato anche in un cadavere, se fresco.
La“notizia fantastica” sta tutta nel fatto che “task-specific training with epidural stimulation might reactivate previously silent spared neural circuits or promote plasticity”: “might”, non “may”, ma a Giuliano Ferrara basta per far la papera felice tra le gambe dei paralitici.
Beh, ma lo scettcismo è da riservarsi alle cure a base di staminali, è ovvio.
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