lunedì 16 maggio 2011

“Sorella, lei è frigida!”


Certe stampe pornografiche di fine Settecento instillano nel libertino l’irresistibile tentazione di sedurre una suora per congiungersi a lei in amplessi acrobatici dietro la colonna di un chiostro o dentro un confessionale. Meglio se strafica, naturalmente, e il non plus ultra è la strafica novizia di clausura, ma può andar bene anche la vecchia badessa, anche un po’ cessa. Pressappoco dello stesso genere era la smania che consumava Marco Pannella, ieri sera, nel tentativo di corteggiare il generale Carlo Jean al repertorio delle sue convinzioni geopolitiche (Radio Radicale, 16.5.2011).
Non c’è niente di più triste che veder uscire dal convento il libertino che ha fatto cilecca, e bisognava vederlo, ieri sera, il poveretto. La cyberguerra? Una stronzata. Il nucleare? Conviene. Vento democratico dall’Egitto al Marocco? Scazzi tra tribù. La nonviolenza? Sì, può darsi, talvolta, un tempo, ora non più. Più tosto di una carmelitana con le stimmate, il generale. E il povero Marco Pannella a insistere, e Carlo Jean a negarsi. Per poco al libertino non scappava di bocca: “Sorella, lei è frigida!”.


 

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