martedì 31 agosto 2010

Ben le sta


Anna Foa scrive: «Un elemento accomuna, almeno a partire dall’età dei ghetti, l’architettura sinagogale, qualunque ne fosse lo stile, ed è quello di non essere opera di architetti ebrei: le norme giuridiche proibivano infatti agli ebrei, insieme agli altri divieti, anche l’esercizio dell’arte dell’architettura». Avrebbe dovuto ricordare che i ghetti furono voluti da un papa e che fu un papa a proibire agli ebrei l’esercizio dell’architettura, ma la reticenza le è d’obbligo, perché ciò che scrive è destinato alle pagine del giornale del papa (L’Osservatore Romano, 30-31.8.2010). Ben le sta, dunque, che il titolista le dia quanto è dovuto ad ogni ebreo che si mette nelle mani di un cattolico: «Il paradosso delle sinagoghe costruite sempre da non ebrei». Dove stia il paradosso del non poter costruire sinagoghe, stante il divieto di costruirle, ora spetta chiarirlo alla reticente.

2 commenti:

  1. il divieto non solo di costruirle, ma anche di dire il perché

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  2. Evidentemente "le norme giuridiche" sono una emanazione delle inevitabili leggi della natura: cosa ci poteva fare un papa se non ratificarle? Meno male che oggi alcune costanti fisiche fondamentali sono cambiate, così il papa è finalmente libero di convivere e dialogare pacificamente con gli ebrei senza interferenze di corpi estranei, come del resto ha sempre desiderato di fare sin dalla notte dei tempi. Forse è questo il paradosso: e ora spetta agli scienziati spiegarlo.

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