Guardo a cosa accade nel Pdl, caro Guerri, e penso a lei. La destra moderna, europea, liberale, liberista e libertaria, finalmente liberata dai tic antidemocratici e razzisti, che lei pensava possibile ai tempi in cui dirigeva L’Indipendente, possiamo dire – mi corregga se sbaglio – esista. Certo, è ancora tutta in embrione, ancora piena di contraddizioni, con qualche ambiguità, assai poco strutturata, anzi, ancora un po’ sporchetta di tatarellismo. E però c’è e si raccoglie attorno a Fini. La cosa che mi fa sogghignare è che il gruppo parlamentare che vorrebbe rappresentare questa destra è presieduto da quel Bocchino che le tolse la direzione de L’Indipendente per darla a Malgieri. È questo, o cos’altro, che oggi la tiene distante dai Campi, Rossi, Perina, ecc.? Le è passata ogni voglia di dare un contributo alla costruzione di quella “nuova destra”? Considera l’embrione malfatto, destinato all’aborto spontaneo, o vede irrealizzabile il suo sviluppo per altra ragione? E quale? In altri termini: ritiene Futuro e Libertà per l’Italia strumento inadeguato a quell’idea o ha cambiato idea? Nell’un caso o nell’altro: perché?
e castaldi cosa ne pensa?
RispondiEliminaNiente, aspetta una risposta.
RispondiEliminaSì, però perché una destra moderna, europea, liberale, liberista e libertaria si va a cercare le alleanze con Rutelli e Casini? Capisco che la scelta sia quasi obbligata per ragioni di geografia politica, ma al primo affondo vero di Della Vedova su qualsiasi questione liberista o libertaria a Rutelli, alla Binetti e alla principessa Borghese verrebbero i soliti mal di pancia. E poi Fini non è liberista.
RispondiEliminaNon si suggerisce.
RispondiEliminaOps.
RispondiEliminaMaestro, Formamentis ha detto quel che penso anch'io.
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