Fossi in lei, gentile Presidente della Camera, terrei duro e non mi dimetterei. Nulla la obbliga, nemmeno l’impegno preso in quel video nel quale prometteva di farlo “se dovesse emergere che Tulliani è il proprietario [del bicamere di Montecarlo]”: i documenti sventolati in aula da Frattini non lo certificano in modo irrefutabile (“utilizzatore beneficiario” non è ancora “proprietario”). Resti dov’è: Montecitorio non può sollevarla, Palazzo Chigi e Quirinale meno che mai. Metta in giro la voce che ha pestato a sangue suo cognato, gli chieda di sdebitarsi dei guai che le ha causato mostrandosi due o tre volte in pubblico con un braccio ingessato e la testa incerottata in più punti, e gli faccia dire che è scivolato per le scale l’ultima volta che è venuto a far visita alle nipotine. Se conosce un poco gli italiani, non dovrebbe sfuggirle che questo sarà apprezzato assai più delle sue dimissioni.
E se serve aiuto per pestare il belloccio della famiglia Tulliani, basta una telefonata. Di volontari ce ne sono a pacchi.
RispondiEliminaIl testo dice "“beneficial owner". Come "owner" (proprietario) sia diventato "utilizzatore" lo sa solo il Fatto (e Repubblica, e gli altri a ruota)
RispondiEliminaCazzo, ho dimenticato di scrivere "si fa ironia" in calce.
RispondiEliminaQuel vecchio saggio di Giovanni Sartori l'aveva detto. Nessuno obbligava Fini a promettere le dimissioni. Ha fatto una cazzata e ora la paga.
RispondiEliminaSe è per questo, come "beneficial owner" sia diventato semplicemente "owner" lo sa solo Il Giornale, allora.
RispondiEliminaSuvvia ma che sono stì metodi cruenti!
RispondiEliminaBasta un servizio fotografico con brevi convincenti didascalie su un magazine a diffusione popolare.
Ormai molti l'hanno capito che la politica si deve abbassare agli istinti della massa caprona.
C'è Signorini come portavoce? E si trovasse una Morvillo che faccia da contraltare!
Io vedrei bene un bel gattino in braccio che fa prr-prr, molto tenero.
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