domenica 2 gennaio 2011

Sto aspettando



Oh, ha citato il Sermone 34 del suo Agostino, uno dei suoi sermoni più belli... E poi ha detto che “la bella musica è in grado di esprimere qualcosa del mistero dell’amore di Dio per noi e del nostro per Lui”... Oh, sfavillante sineddoche. Ci conferma che Ratzinger è davvero uno coi coglioni: uno teologico, l’altro liturgico... Poi ha ricordato ai ragazzini che il loro canto è un servizio e ha paragonato il loro coro a quello degli angioletti in cielo: oh, quanto è sensibile, ’sto Papa, e quanto è delicato...

Sto aspettando che uno stronzo qualsiasi dei nostri vaticanisti – dei nostri lo sono quasi tutti, non aspetto invano – si strugga nel consueto esercizio di sdolcinato servilismo laudatorio, stavolta a commento del messaggio che Benedetto XVI ha rivolto alle voci bianche della Federazione Internazionale dei Pueri Cantores, giovedì scorso. Neanche il più lontano cenno al fatto che per secoli il Papato tenne bianche quelle voci con la castrazione, quanto scommettiamo?


4 commenti:

  1. Caro lettore,

    scegli dall'elenco sotto proposto il motivo vero per cui i cantori erano castrati:

    1) lo chiedevano esplicitamente loro per avere una voce angelica

    2) era una loro esplicita richiesta per impedire di peccare

    3) lo richiedevano i cantori a viva voce bianca perché avevano schifo dei caratteri sessuali secondari in particolare dei peli

    4) si autocastravano in segreto, il papato non ne sapeva niente, anzi, se avesse saputo avrebbe emanato una legge apposita in cui si ufficializzava che non ne sapeva niente.

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  2. La simpatica tradizione di castrare i ragazzini è stata abolita a Roma solo dopo l'arrivo dei Savoia. Si potrebbe dire che i tanto vituperati vi abbiano portato una ventata di civiltà. Prima dell'unità d'Italia gli unici stati nei quali era ancora permessa la castrazione a fini musicali erano lo stato della chiesa e il regno delle due sicilie (dove però non era praticata da almeno 70 anni). Il Codice Napoleonico l'aveva proibita ovunque, poi, con la restaurazione, in qualche stato venne permessa nuovamente, ma praticata diffusamente solo a Roma. Quanta carità cristiana, quanta bellezza che io ateo non riesco a comprendere, si cela nelle grandi tradizioni cristiane!

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  3. Non scommettiamo nulla. Non vorrei iniziare l'anno in perdita.

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  4. Ma se uno viene castrato per rendere gloria a Dio ("è meglio entrare nel Regno dei Cieli storpio piuttosto che ecc.") è un fatto, se invece si castra lui perché vuole cambiare sesso allora è peccato. Non c'è mica contraddizione.

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