I crimini di padre Murphy lasciano in ombra quelli di padre Neuberg. Nella prima delle due lettere che il vescovo di Milwaukee invia a Ratzinger e a Bertone – a nessuna delle due sarà data risposta – si segnalano gli abusi sessuali su minori che padre Neuberg ha commesso “in recent years” (poche righe in fondo alla lettera). La carriera criminale di padre Murphy, che vanta 200 bambini sordomuti fra le vittime dei suoi abusi, dà a padre Neuberg la statura di un principiante, nel raffronto. E proprio questo colpisce.
Gli argomenti coi quali la nota della Sala Stampa Vaticana del 24 marzo pretende di dimostrare che Ratzinger e Bertone non abbiano colpe nella gestione del caso Murphy sono inutilizzabili per spiegare perché non si sia fatto nulla per stroncare la carriera a un principiante. Ammesso e non concesso – ripeto: ammesso e non concesso – che padre Murphy fosse ormai diventato inoffensivo e che i suoi crimini meritassero l’oblio, quelli di padre Neuberg non avrebbero meritato un tempestivo interessamento della Congregazione per la Dottrina della Fede?
Sappiamo che non lo meritarono, non sappiamo se anche a padre Murphy fu data questa opportunità, quando era un principiante.
Ciao, penso t'interesserà questo:
RispondiEliminahttp://scialocco.wordpress.com/2010/03/26/la-banalita-del-male/
Il diritto canonico sembra una lettura avvincente
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