venerdì 19 marzo 2010

Signore

Adalberto Signore propone all’elettore del Pdl un esercizio di training autogeno che può funzionare solo ad essere un cretino senza speranze. La nuda realtà dei fatti è che il Pdl attraversa un momento critico, per non dire drammatico, dal quale può venir fuori solo da partito-stato (e di uno stato fatto azienda) o a pezzi, per essere spazzato via, neanche molto gentilmente, ma Adalberto Signore scrive: “Il premier non molla”, e questo potrà galvanizzare, non c’è dubbio, ma quali dovrebbero essere i segni che questo non mollare stia maturando frutti?
“Berlusconi parla di«conversione a U», Casini di un Cavaliere che «stappa bottiglie di champagne».
E se una volta tanto i due si ritrovano sulla stessa lunghezza d’onda deve esserci qualcosa di vero nei ragionamenti fatti in privato dal premier in queste ultime ore”. Casini si limita a parlare di un Cavaliere che stappa bottiglie di champagne – nulla riguardo a quanto sia lecito festeggiare su una conversione a U che è solo nelle parole di Berlusconi – ma questo, per Adalberto Signore, li fa stare sulla stessa lunghezza d’onda. Non basta, perché il fatto che i due vi si ritrovino sarebbe buon indizio che la conversione a U è già in atto.
Sparo fuochi d’artificio dal balcone gridando fino a sgolarmi che ho fatto un sei al Superenalotto. Uno passa, mi guarda e fa: “Toh, che pazza gioia!”. Be’, questo fa chiara prova che davvero ho fatto un sei al Superenalotto. Dove incasso?

“Berlusconi, infatti, è convinto che…” – si noti la disinvoltura di quell’“infatti”, da solo meriterebbe un trattato – “… è convinto che l’inchiesta di Trani si sti a rivelando un boomerang per il centrosinistra e stia ritirando su nei sondaggi il suo gradimento di tre-quattro punti”. Trovandoci in campagna elettorale, non potendo pubblicare sondaggi, chi potrà mai pretendere da Berlusconi di renderne noti i dettagli (in primo luogo materiali e metodi dell’indagine demoscopica)? Dobbiamo credergli sulla parola, volendo. Credendogli sulla parola, la conversione a U è in atto, si capisce perché Adalberto Signore si precipiti a galvanizzare l’elettore del Pdl
“La procura di Trani – scrive mettendosi a ragionare come nei panni di Berlusconi – mi ha fatto un assist che non si può non raccogliere”, e commenta: “L’intenzione, insomma, è quella di ingaggiare un vero e proprio corpo a corpo con quella parte della magistratura che ormai da quindici anni cerca di ribaltare i risultati delle urne in modo che gli italiani si rendano conto di cosa c’è in gioco in questa tornata elettorale”. Sarebbe la conferma di quanto hanno già scritto in tanti: il Caimano vuole arrivare al corpo al corpo con la magistratura, imporre un presidenzialismo di fatto che ponga il potere giudiziario al servizio del potere esecutivo, trasformare lo stato in sua proprietà privata…
Per Adalberto Signore, invece, sarebbe la conferma che tenendo il punto (“Il premier non molla”, titola l’articolo) e rilanciando, il Pdl non finirà a pezzi. Una prova? “Berlusconi ha detto chiaro che «chi aderirà a Generazione Italia non sarà ricandidato»”. Più unito di così?