Pro o contro Berlusconi, alla Camera sono più vibranti che al Senato, non c’è proprio paragone. I pro di Montecitorio ardono di passione, sono quasi commoventi nel ridicolo, sembra quasi che stiano lì a difendere un’idea prima che il culo del loro padrone; i contro hanno tutti un bel piglio alla Matteotti e sembrano anche loro esser pronti a tutto per difendere un’idea, se solo si capisse quale. A Palazzo Madama, stamane, c’era tensione ma non andava oltre l’ovvio, anzi, stava un po’ sotto: i contro erano loffi e trascinavano stanchi il loro moscio piagnisteo, qua e là screziato da qualche sussiegoso brontolio di indignazione; i pro erano meccanici perfino nella strafottenza e, anche quando s’è dovuto fare l’ola al capo, l’onda non aveva plateau. Ho una mezza idea su questa sostanziale differenza di umore – se non di umore, di tono – tra i deputati e i senatori: al Senato non c’è stato bisogno di fare alcuna campagna di acquisti, ma alla Camera sì.
Quest’aria frizzantina di Montecitorio è data dall’intersecarsi dei microvortici psichici solitamente emessi da troioni e verginelle messi all’incanto, a sorpresa: vapori invisibili che si sprigionano dai corpi di chi si vende, con maggiore o minore convinzione, e di chi rinuncia a farlo, mezzo fiero e mezzo pentito; e che generano moti convettivi – come si dice – very high miscibility. Roba intensa, insomma, e altamente instabile. Eccitante, se si vuole.
E' volato anche qualche insulto tra donne, una parola - vajassa - aleggiava, citata da Fassino, nell'aria densa, tra troioni e verginelle all'incanto.
RispondiEliminaPer la cronaca, di verginelle nessun segno.
che bel corsivo da prima pagina, magari con un titolo più plebeo
RispondiEliminae invece solo roba innocua, slavata, editoriali che gorgogliano come fondi di bidet