lunedì 20 dicembre 2010

«A due a due»



Perché Gesù li mandò «a due a due»? Vi risparmio la cazzata che riesce a partorire il signorino che Avvenire ha promosso a editorialista, mi limito a segnalare la sua autorevolezza come esegeta biblico: non è nel Vangelo di Luca che Gesù manda i Dodici «a due a due», ma in quello di Marco (Mc 6, 7).


9 commenti:

  1. Intervista a Fabrice Hadjadj

    Parla il filosofo francese che invoca una nuova Mistica della carne contro ogni riduzione dei rapporti a “masturbazione assistita”: «Il tecnicismo e la morale borghese rinchiudono il desiderio sessuale nel preservativo. È la Chiesa l’unica a non aver paura di liberarlo fino in fondo»

    la chiesa che libera il desiderio sessuale "fino in fondo"!! a che "fondo" si riferisce è noto

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  2. Non trovo l'articolo, ero così curioso di sapere perché li manda a due a due.
    Perché uno possa seppellire l'altro da morto e dargli una fine da buon cristiano?
    Per tenerlo lontano dalle tentazioni diaboliche e/o esorcizzarlo?
    Per giocare a scacchi quando finivano di pellegrinare in giro?


    La Morresi del 18/12/10 su Avvenire dimostra il suo immane genio, se te la sei persa, leggila.

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  3. Trovato e letto.
    Un genio, l'editorialista.
    Anche la traduttrice a non fermarsi e dire: ma queste sono una caterva di cazzate, non le traduco oltre.

    Per l'errore nella citazione, forse in francese Luca è Marco.

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  4. La cosa sempre interessante che ho osservato innumerevoli volte è la seguente: da un lato un ateo, che non crede che ci siano prove sufficienti dell'esistenza di Dio. Dall'altra un credente, uno che crede che ci sia un dio, anzi quel Dio, creatore di ogni cosa, dispensatore di ogni grazia, detentore di ogni ultima volontà e di ogni destino. Però su quello che questo signore avrebbe lasciato detto e per bocca di chi, il credente viene molto frequentemente corretto dall'ateo: quel tale che considera esplicitamente quella conoscenza una questione di vita o di morte, anzi di esistenza o non esistenza, erra nel rappresentarla ed è ripreso da quello cui non dovrebbe fregare nulla. Ogni persona sana di mente si farebbe venire qualche dubbio sul fatto che la descrizione della seconda personalità sia veritiera e onesta. In realtà, sono verosimilmente due atei che si parlano, di cui il più intellettualmente onesto lo ammette, ma è anche giocoforza più acculturato. L'altro ha meno cognizione di causa e preferisce pertanto tenersi la via d'uscita da ogni discussione che lo metta in difficoltà, e chiama questa scappatoia intellettuale "Dio".

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  5. Ero convinto che fosse a due a due per rendere più evidente il legame con la parola didimo.

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  6. Penso che Hadjadi si riferisca a questo brano del Vangelo di Luca:

    "Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. [...] Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada."

    Infatti più avanti nell'articolo scrive: "Il Signore fa una lista negativa: non dimenticate, soprattutto, di non portare con voi né denaro, né sacca, né sandali e - consegna più grave - non perdetevi in saluti per strada".

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  7. Se è così, penso sia pure peggio, perché poco oltre scrive: "I due apostoli arrivano a voi...". Si riferisce agli apostoli (12) o ai discepoli (72)? La citazione pertinente per entrambi i casi era Marco, non Luca.

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  8. In effetti i brani di Luca e Marco sono simili (anche se Luca parla dei 72 discepoli e Marco dei 12 apostoli) e il brano di Hadjadj che ho riportato potrebbe riferirsi a entrambi.

    Però Hadjadji scrive "il nostro duo deve partire come due agnelli smarriti", riecheggiando ciò che dice Gesù ai 72 nel Vangelo di Luca ("io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi"), mentre in Marco il paragone con gli agnelli non c'è.

    Hadjadji inoltre scrive "Avrebbe potuto mandarli a gruppi di tre [...] per dieci [...] per dodici" e se immagina gruppi di 10 e di 12 è da ritenere che si riferisca ai 72.

    Certo, è sorprendente che confonda i termini "discepolo" e "apostolo".

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  9. Sì, ma anche io ho buttato giù il post un po' troppo d'istinto.

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