Bruno Vespa si fa mediatore tra Ahmed Jibril, rappresentante del Consiglio nazionale transitorio, e Khaled Kaim, viceministro degli Affari esteri, e non si capisce bene con quale delega del Parlamento o del Governo, ma nella tela che vanamente cerca di tessere tra i due, in collegamento diretto rispettivamente da Bengasi e da Tripoli, c’è più Berlusconi che in Berlusconi.
Puntata di Porta a porta che vi invito a recuperare, perché riassume al meglio tutto il peggio di cui finora siamo stati capaci in politica estera, con l’evidenza di una ferma intenzione di mantenerci in quel solco, come opzione connaturata a carattere e tradizione: per i rapporti intrattenuti con Gheddafi dovremmo andare a nasconderci dalla vergogna e invece riteniamo di poterli vantare come un merito, per accreditarci come garanti di una uscita politica dalla crisi.
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