lunedì 14 marzo 2011

Nello spazio che fu di Max & Tux


scorci di cinismo rivelatore...
intrecci di motti spiritosi...
 cumulo di avvenimenti sbrigati in fretta...
personaggi spinti da destra a sinistra in due minuti...
pantomime satiriche istruttive...
caricature del dolore e della nostalgia…”

Manifesto futurista del teatro di varietà


Dovendo tirare le somme di tutto ciò che ho letto in giro sul ritorno di Ferrara in tv, mi pare di poter dire che l’attesa c’è, ed è dello stesso tipo che c’era in Piazza Maggiore, a Bologna, dove il nostro avrebbe dovuto tenere un comizio per la sua Lista «Aborto? No, grazie!», il 2 aprile del 2008. Anche stavolta, insomma, la piazza sembra pronta al lancio di insulti e pomodori, e il nostro sembra pronto ad eccitarla, già eccitato al solo pensiero di poterla provocare, come la piazza si aspetta.
Si dice che Marinetti fosse solito ingaggiare dei claqueur perché disturbassero le sue recite facendolo bersaglio di uova marce e scarponi, ma Ferrara è più furbo e sa come procurarsi a gratis l’atmosfera. Provocazione artistica o politica? In arte e in politica è lo stesso, il provocatore sa catturare il tipo di attenzione che vuole, e agisce come un terrorista, e conosce bene il modo di ottenere le reazioni volute. E non c’è alcun dubbio: leggendo le interviste concesse da Ferrara e i commenti alla vigilia della sua première nello spazio che fu di Max & Tux, il pubblico è caldo come occorre allo spettacolo. Probabilmente sarà proprio come nel varietà futurista: scorci di cinismo rivelatori, intrecci di motti spiritosi, ecc.



2 commenti:

  1. Fra i pregiudizi che si sono diffusi in questi anni, c'è quello che Ferrara sia un "fine intellettuale". Fine, naturalmente lo interpreto in senso ironico. Il resto è appeso a quello che ripeteva la saggezza di mia nonna: "una nomea vale più di una contea". (crilomb)

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  2. Dopo aver visto la prima di "Qui radio Londra", non so se Ferrara sappia come procurarsi gratis l'atmosfera.
    Una cosa di cui sono sicuro è che con il suo monologo sul Giappone e sul nucleare ha voluto cogliere di sorpresa i telespettatori. Tutti si aspettavano che citasse, almeno una volta, Berlusconi. E invece no.

    Francès

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