Nel 1970, grazie a Lampugnani Nigri, editore in Milano, arrivò da noi Fenomenologia e materialismo dialettico di Tran Duc Thao, che in Francia era uscito nel 1951. Anche se fieramente refrattario ad ogni sensibilità filosofica, mio padre comprò il libro e provò a leggerlo. Era stato quello stronzo di Tran Duc Thao, sovente citato in francese da ***, segretario della sezione alla quale era iscritto, a costargli l’espulsione dal Pci, cinque o sei anni prima. Mi sarebbe difficile spiegare, non ho mai afferrato bene le ragioni di quella espulsione, e poi non è quello che conta. Conta che a pag. 63 trovo sottolineato: “Il problema fondamentale della fenomenologia non concerne la determinazione delle condizioni a priori dell’oggetto, ma s’identifica, in realtà, con quel medesimo problema in cui si sono cimentate le religioni e le metafisiche: il problema dell’origine del mondo. […] La riduzione fenomenologica è la via che ci consente di trascendere il mondo per ritornare alla sua origine”; e a fianco trovo scritto a matita: “Questo non è materialismo”. E mi sento suo figlio.
Nel senso che OGNI filosofia che ponga la questione dell'origine del mondo non è materialismo, o per via del verbo "trascendere"?
RispondiEliminaciao, massimo
@massimo
RispondiEliminabeh, io direi anche per il verbo "ritornare"
giovanni