domenica 19 settembre 2010

“L’ho fatto, non c’è problema”



Pensavo che la moglie di Bandinelli fosse morta di noia e invece la sua scomparsa dev’essere dovuta ad altra causa. Non sarebbe carino parlarne se non fosse che il nostro caro Angiolo si intrattiene pubblicamente sul decesso, e in questi termini: “Recentemente ho dovuto fare una scelta relativa al destino di vita o di morte di una persona a me molto cara. Ho scelto secondo coscienza e avrei assolutamente impedito che altri prendessero questa decisione che spettava a me. L’ho fatto, non c’è problema” (01:34:53-01:35:17). Troppo poco per aprire un fascicolo in Procura, forse, ma non vorrei che questa fosse l’autodenuncia di un atto di disobbedienza civile, come nella miglior tradizione radicale, e passasse irrilevata. E tuttavia, se è un’autodenuncia, col cazzo che non c’è problema”.

Se è un’autodenuncia Dal corpo del malato al cuore della politica, certo, e nella pannelliana convinzione che nulla è davvero privato per un radicale, ma i Bandinelli hanno scelto uno stile sobrio, senza cedimenti all’esibizionismo dei Coscioni e dei Welby. E tuttavia non è chiaro se si tratti di un’autodenuncia: la scelta posta in atto violava o no le vigenti normative sul fine vita? Se sì, Bandinelli si è autodenunciato. Con adamantina coerenza e cristallina onestà intellettuale, lo ha fatto. Se la morte della signora fosse stata sbrigata alla maniera che consiglia Ferrara – consiglio di famiglia, dottore amico, cento euro alla suora e acqua in bocca – a questo incauto sbracamento scatterebbe il procedimento d’ufficio. Ma si tratta senza dubbio di autodenuncia, come è rilevabile dal pathos bioetico della rivelazione (“persona”,  coscienza”, “destino”, “decisione”): la Procura tenga conto. 

Se non è un’autodenuncia Può darsi che la signora sia morta in ossequio alle leggi vigenti e che Bandinelli non ci abbia dovuto rimettere neanche i cento euro. E allora perché raccontarlo? Perché tutto quel pathos bioetico? Probabilmente per sentirsi un po’ Englaro, sennò quando gli capitava più? In questo caso, possiamo chiudere un occhio: la civetteria dei vedovi è un peccato veniale.

3 commenti:

  1. Forse "non c'è problema" sta proprio per "sono a posto con la coscienza e quindi pronto ad affrontare le conseguenze del mio gesto".

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  2. Infatti. Se è autodenuncia di ciò che le leggi vigenti considerano reato, vediamo come sarà in grado di affrontarle. Come autodenuncia, però, è poco radicale: dal corpo del malato, qui, non si passa al cuore della politica, ma al pourparler tra intimi. Da un "radicale storico" ci si aspetterebbe altro. Se non è un'autodenuncia - se ha fatto solo quanto consentito dalle leggi vigenti - davvero "non c'è problema", né relativo alla politica, né relativo alla coscienza. E allora non si capisce perché Bandinelli sollevi la questione, peraltro in modo così ambiguo.

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  3. Forse è indispettito perchè la suora ha intascato i 100 euro, ma li ha scambiati per un'offerta, e non si è levata di mezzo al momento giusto...

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