giovedì 21 aprile 2011

Almah



Pur avendo a disposizione un termine come betulah, che sta a indicare vergine nella più stretta accezione del termine, nel passo che secondo la tradizione cristiana profetizzerebbe la nascita del Messia da una donna vergine prima, durante e dopo il parto (Is 7, 14), Isaia usa almah, che in molti altri punti dell’Antico Testamento sta chiaramente ad indicare giovinetta, senza alcun riferimento obbligato alla condizione di illibatezza che invece è proprio di betulah. Quando il libro del profeta viene tradotto dall’ebraico al greco, almah diventa parthenos, che come vergine ha una stretta relazione alla condizione di illibatezza, che ad esempio non è nella più stretta accezione di un termine come kore (fanciulla). L’anonimo che scrive il Vangelo secondo Matteo attinge alla tradizione veterotestamentaria dei Septuaginta, che hanno tradotto Isaia in greco alcuni secoli prima, ed è lì che almah è diventato parthenos: legge vergine e in quel punto nasce il dogma della verginità di Maria, sulla quale è costruito un gran pezzo di cristologia. Sarà su questa lettura di almah che si consumeranno le cruente polemiche fra cristiani che porteranno all’eliminazione fisica di quanti in parthenos leggono fanciulla invece che illibata, e sulla perpetua integrità dell’imene di Maria continueranno a sgozzarsi per secoli.
Tutto questo è già noto da decenni, com’è noto che il cammello che troviamo nei sinottici alle prese con la cruna dell’ago è un aramaico gamal che andrebbe correttamente tradotto con corda. Sì, però Agostino ha scritto: “Non a caso Giovanni Battista, precursore del Signore, indossava una veste di peli di cammello: vuol dire che l’indumento che indossava era formato da colui che sarebbe venuto giudice dopo di lui, di cui egli dava testimonianza. Infatti nel cammello dobbiamo riconoscere una figura di Nostro Signore, che è grande come il cammello e tuttavia capace di chinare il capo fino a terra, sicché nessuno può imporgli un carico se lui stesso non si abbassa fino a terra. Così anche Cristo, che umiliò se stesso fino alla morte” (Sermones, 346).
Dopo un’esegesi così autorevole, quale importanza può avere che un errore abbia tradotto gamal in kamelos (cammello) invece che in kamilos (corda)? Agostino ha detto che ci va cammello: azzardarsi a ritenere che corda possa andarci meglio sarebbe offesa a lui, a tutti quelli che hanno ripreso la sua esegesi, e a Cristo, e a Giovanni Battista. Il fatto è che, come Benedetto XVI ci raccomandava nel 2008, “la conoscenza esegetica deve intrecciarsi indissolubilmente con la tradizione spirituale e teologica perché non venga spezzata l’unità divina e umana di Gesù Cristo e delle Scritture”: tutto il sangue degli eretici sgozzati per aver messo in discussione la perpetua verginità di Maria fonda il criterio della retta “esegesi teologica” e richiama l’attenzione dei credenti “ai rischi di un’esegesi esclusivamente storico-critica” che può smarrire il cammello.
Tutto questo era già noto, ma ci sarà ripetuto ancora, ora che negli Usa viene data alle stampe una nuova traduzione della Bibbia nella quale almah non è più vergine, ma giovinetta.

6 commenti:

  1. "Giovane donne" anziché "vergine" (che può avere qualsiasi età: anzi più ne ha, meglio è perché maggiore è la virtù) gli fa sentire lor Signore più pedofilo di quanto non vogliono ammettere: con che coraggio d'ora in poi daranno del "pedo" solo a Maometto...

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  2. Un mio vecchio post che, con l'occasione, s'addice a chiosa del suo ottimo pezzo:
    http://librescamente.splinder.com/post/20566929/la-grande-bufala

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  3. "L'Antico Testamento non contiene - ammette GPII - un annuncio formale della maternità verginale, rivelata pienamente solo dal Nuovo Testamento. Tuttavia l'oracolo di Isaia (Is 7,14) prepara la rivelazione di questo mistero ed è stato precisato in questo senso nella traduzione greca dell'Antico Testamento. Citando l'oracolo così tradotto, il Vangelo di Matteo ne proclama il perfetto adempimento per mezzo del concepimento di Gesù nel grembo verginale di Maria". Splendido contorcimento.

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  4. maledetti miscredenti rovinarmi un così cospicuo dogma proprio alla vigilia di pasqua e del maggio mariano. brucerete all'inferno

    vedrete quante pecorelle il primo maggio (festa dei lavoratori) accoreranno nello stazzo pietrino per venerare estasiate l'icona del penultimo satrapo romano e rinfrescare i simboli della menzogna, vedrete quanti gabellieri saranno pronti a concedere la purificazione redditizia

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  5. Trovo molto interessante (e inquietante) questa visione della divinità come al di sopra del sesso. Nell'antichità classica intrecciavano relazioni sentimentali e sessuali con gli umani. C'era un'idea di competizione, di gioco delle sedie (quello in cui le sedie sono troppo poche per le persone che vogliono sedersi).
    Il cristianesimo ha portato i suoi fedeli ad avere paura del sesso. Si rifiuta la competizione che a questo si associa e si pianifica una realtà per poveretti.

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  6. Ma se anche avessimo in mano una copia originale della bibbia, correttamente tradotta e verificata parola per parola, dovrebbe in ogni caso essere considerata per quello che è: un vecchio libro fatto di carta e inchiostro. E la carta, così come le pagine html, si lascia scrivere.

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