Solleva discussione il fatto che un eterosessuale sia stato eletto presidente di un’associazione gay. Alcuni iscritti lamentano: “Come può rappresentarci? Non ha mai sentito sulla pelle cosa voglia dire essere discriminato in quanto omosessuale”. E a me pare obiezione idiota, come se i tifosi della Lazio pretendessero che presidente, allenatore e giocatori fossero tutti originari di Latina, Rieti, Viterbo e Frosinone, non di altre città, tanto meno di Roma.
Ancor più idiota mi pare Ferrara, che prende spunto dalla vicenda per costruirci sopra il solito numero, quello del tipo “l’aborto è un assassinio, ma mica voglio dire che le donne che abortiscono sono assassine”, che qui suona pressappoco “mica voglio discriminare i gay, dico solo che sovvertono la legge di natura”.
Che cazzo c’entri l’elezione di Francesco Brollo alla presidenza dell’Arcigay di Bari (che se è potuta esserci vuol dire che era statutariamente legittima) con il solito sofistico distinguo che fa la differenza tra un eccentrico e uno stronzo (e che per Ferrara fa la sola differenza tra l’essere fatto bersaglio di uova invece che di palle di letame), francamente, non si capisce.
Per quanto riguarda la sua competenza sulle tematiche gay, il punto non è tanto il non aver vissuto l'omofobia in prima persona, ma il non sapere cosa offende la sensibilità delle persone omosessuali.
RispondiEliminaIl problema vero però è che si è messa in scena l'ennesima pagliacciata di Arcigay (mai sentito di un movimento per i diritti dei neri con un leader bianco?) che ha dato lo spunto a Ferrara per parlare di fine della cultura gay e della rivendicazione della parità di diritti.
Da gay e socio Arcigay, non ho un'idea precisa sul caso.
RispondiEliminaTrovo ovviamente esaltante che un etero, come tanti, voglia supportare la causa da così dentro.
Trovo (in qualche modo inspiegabile) strano che un etero sia messo a capo di una associazione come Arcigay che si nutre anche di percorsi storici e di culture, dolori e sensibilità cresciute nell'intimo omosessuale e condivise in genere solo molto tardi.
Voglio dire, che ne saprà mai un etero di coming out e delle apprensioni e della paura di essere cacciato anche da casa per ciò che si è e non si è scelto di essere?
Poi che Ferrara parli e dica cazzate, lo avrebbe fatto comunque. Poca pena.
Mi sembra che Benjamin Jealous, il presidente e CEO della NAACP, la più grande e antica organizzazione per i diritti dei neri degli USA, sia decisamente pallidino, anche se di mamma nera (e papà bianco).
RispondiElimina@urzidil: Allora facciamo così, siccome NAACP ha un CEO mezzo negro, sono disposto ad accettare un presidente di Arcigay che sia almeno al 50% frocio.
RispondiElimina