lunedì 25 aprile 2011

asca.it, 21.4.2011


Daniele Capezzone si precipitava a dichiarare: “Esprimo vicinanza e solidarietà a Paola Concia e alla sua compagna per il grave e spiacevole episodio di cui sono state vittime” (asca.it, 21.4.2011). Non si esprimeva a titolo personale, ma in qualità di “portavoce del Pdl”. In tale veste affermava: “Ogni persona, qualunque sia il suo orientamento, la sua scelta, la sua preferenza sessuale e di relazione, ha diritto a vivere nella libertà e nel rispetto di tutti gli altri”. Il portavoce del partito che finora si è sempre opposto ad ogni proposta di legge che sanzioni l’omofobia affermava che “sta alla politica, a tutta la politica senza distinzioni di schieramento, lavorare perché lo spazio della discriminazione sia sempre più ridotto, e possibilmente annullato al più presto”.
Sarà possibile ridurre questo spazio della discriminazione affermando che è meglio andare a puttane piuttosto che essere gay? Sarà possibile ridurlo, come fa Carlo Giovanardi, chiamando la Corte Costituzionale a censurare una réclame di Ikea? O si potrà ridurlo, contando sull’autorità del proprio ruolo politico e istituzionale, dichiarandosi “lesbico al 25%”?


2 commenti:

  1. Oggi ho letto questa notizia su bbc:

    "There has been little opposition to the decision by Pakistan's Supreme Court to allow a third gender category, apart from male or female, on the national identity card."

    link: http://www.bbc.co.uk/news/world-south-asia-13186958

    Magari non se ne farà nulla, però ne discute la corte suprema.

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  2. Secondo me ha avuto un rigurgito radicale, subito sopito.

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