Mi auguro di non ferire la sensibilità di alcuno con quanto sto per dire, e anzi, per evitare che possa accadere contro la mia volontà, farò largo uso di virgolettato da fonti senza dubbio filopalestinesi. In più voglio premettere che sono sinceramente dispiaciuto per la morte di Vittorio Arrigoni, non solo per il rispetto che si deve ad ogni morto, ma anche per l’istintiva simpatia che mi ha trasmesso nella video-intervista che circola in rete in queste ore. Nella quale, a mio parere, mostra d’essere fazioso, e però con tanta buonafede e con così ingenuo candore da riuscire a farmi grande tenerezza. Non vorrei aver commesso di già il primo guaio: ho detto “fazioso”, avrò con ciò fatto offeso alla memoria di Vittorio Arrigoni? Era un attivista dell’International Solidarity Movement (ISM), “a Palestinian-led movement […] aim[ing] to support and strengthen the Palestinian popular resistance by providing the Palestinian people with two resources, international solidarity and an international voice with which to nonviolently resist an overwhelming military occupation force”.
Tutte cose belle, ma dichiaratamente di parte. E su questo non c’è niente da obiettare, ci mancherebbe altro: di fronte a due fazioni in lotta ciascuno è libero di scegliere a chi portare aiuto. Se al posto di un attivista umanitario filopalestinese fosse morto un volontario di quelli che prestano soccorso alle vittime degli attentati palestinesi in terra d’Israele, sarebbe morto un “fazioso” dell’opposta fazione, ma sarei ugualmente dispiaciuto, né più, né meno.
Nel “restiamo umani” di Vittorio Arrigoni c’è da leggere l’umana ammissione dell’umana tendenza a schierarsi per questa o quella fazione, ed egli era schierato: superfluo dire che lo fosse legittimamente. D’altra parte, s’è mai sentito dire di un attivista umanitario che, dopo aver soccorso le vittime palestinesi dei bombardamenti israeliani su Gaza vada a soccorrere le vittime dei missili Qassam che piovono in Israele, o viceversa? Forse sarebbe ancora più “umano”, ma è praticamente impossibile: “restiamo umani” e con ciò accettiamo i nostri limiti, “umani” pure quelli.
Ciò detto, resterebbe la questione del chi (eventualmente del cosa) l’abbia ucciso. Salafiti, dicono. Pur sempre palestinesi. E qui saremmo al “chi”. Ecco, io qui mi chiedo se si sia mai sentito dire di un attivista filoisraeliano che sia stato fatto fuori da estremisti israeliani per il solo fatto di stare in Israele senza essere israeliano, di religione ebraica, ecc. – e piango Vittorio Arrigoni per tutte le belle cose che ho detto prima, ma ci metto pure la tristezza del constatare che aveva scelto la “fazione” più ingrata. Ma con questa ingratitudine (e qui saremmo al “cosa”) ha ormai da fare i conti l’ISM e chiunque sia – come Vittorio Arrigoni diceva di se stesso – “filopalestinese senza se e senza ma”.
Nota (h. 23.00) - Dai primi commenti a questo post verifico di aver ferito la sensibilità di chi reputa improprio l’uso del termine “fazione”. Neanche un cenno, al momento, al fatto che Vittorio Arrigoni sia stato ucciso da palestinesi. Eppure, “faziosa” o no che fosse la sua scelta (e ho scritto che in ogni caso sarebbe da considerare legittima), la cosa più importante in questa triste vicenda è il fatto che sia stato ucciso da palestinesi: è cosa che viene rimossa o almeno assai poco considerata, almeno da chiunque sia, come lui, “filopalestinese senza se e senza ma”. E nemmeno si può dire che sia morto per “fuoco amico”: i palestinesi che lo hanno ucciso non hanno tenuto in alcun conto del suo essere filopalestinese, anzi, pare che lo abbiano ucciso per l’esserlo. E questo, vedo, non si può dire. Il dolore che arreca la sua morte è guastato dal non poterla addebitare tutta ad Israele: è come ucciderlo una seconda volta, per troppo amore della causa che amava. Altra tristezza.
Nota (h. 23.00) - Dai primi commenti a questo post verifico di aver ferito la sensibilità di chi reputa improprio l’uso del termine “fazione”. Neanche un cenno, al momento, al fatto che Vittorio Arrigoni sia stato ucciso da palestinesi. Eppure, “faziosa” o no che fosse la sua scelta (e ho scritto che in ogni caso sarebbe da considerare legittima), la cosa più importante in questa triste vicenda è il fatto che sia stato ucciso da palestinesi: è cosa che viene rimossa o almeno assai poco considerata, almeno da chiunque sia, come lui, “filopalestinese senza se e senza ma”. E nemmeno si può dire che sia morto per “fuoco amico”: i palestinesi che lo hanno ucciso non hanno tenuto in alcun conto del suo essere filopalestinese, anzi, pare che lo abbiano ucciso per l’esserlo. E questo, vedo, non si può dire. Il dolore che arreca la sua morte è guastato dal non poterla addebitare tutta ad Israele: è come ucciderlo una seconda volta, per troppo amore della causa che amava. Altra tristezza.
Rabin?
RispondiEliminaParla dei preti, che quello lo sai fare bene e ti battiamo le mani.
RispondiEliminaGli eroi lasciali stare.
sulla uccisione di Arrigoni è difficile trovare in rete in queste ore un post altrettanto equilibrato.
RispondiElimina1) due fazioni in lotta, “fazione” più ingrata?
RispondiElimina2) hotel david: 91 morti, tra i quali dei filoisraeliani senza essere israeliani
Affermare che ci siano solo due fazioni, "gli israeliani" e "i palestinesi", oppure "gli ebrei" e "gli arabi", e poi per sineddoche estendere i vizi degli individui a quelli di una società, è riduzionista e manicheo, e lo sai benissimo.
RispondiEliminaPer esempio, erano americani quelli che hanno torturato i prigionieri ad Abu Ghraib, era americano quello che ha sparato ad un presidente americano, era americano quello che è entrato alla Columbine e ha fatto fuoco sugli studenti. Nessuno si sognerebbe di giudicare l'America e i suoi amici in base al comportamento dei suoi membri peggiori, neanch'io lo faccio che pure mi si riempie il sangue di vetriolo quando ci penso. Però ci si può permettere di capire la storia che ha portato gli Stati Uniti ad essere un paese così violento, e dirlo che è un paese violento, puntare il dito contro le colpe di un sistema di potere centenario che ha prodotto e tollerato la violenza. (OK, devo trattenermi, smettiamola con gli States)
Quindi chiediamoci che cos'è la Striscia di Gaza, in che condizioni di strazio e rabbia crescono l'odio e il conflitto, esterno ed interno. E quali ne sono le cause. Io ne vedo una bella grossa che sta proprio alle porte di casa, e anzi che quelle porte le ha costruite. Non mi risulta che gruppi paramilitari si siano mai formati nelle società che vivono in una situazione di relativa pace e giustizia. E non fatemi il controesempio delle Brigate Rosse, che quella non era pace nè giustizia.
Arrigoni non era dalla gente più ingrata. Era da quella che aveva più bisogno. Ce ne vorrebbero di più come lui, di "ingenui" utopisti. Che magari, a forza di ingeuità dopo ingenuità, cambia un po' il mondo.
Poi, come dici tu, che uno scelga una parte è umano e necessario. Ed anzi è piuttosto pruriginoso il finto ecumenismo di chi non è in grado di farsi un'opinione.
Due fazioni? Due fazioni come nelle contese cavalleresche? Qui c'e' un genocidio in atto e tu parli di fazioni. Ma dove vivi? Se ti fossi informato un po' di piu' sapresti che in questi 60 anni lo stato israeliano ha scientemente ucciso, bombardato, assassinato, sgozzato e quanto altro proprio per primi quelli che in palestina si erano mostrati o estranei al genocidio o contrari al muro contro muro o comunque non dei violenti assassini come si vuole dipingere i palestinesi per poter giustificare qualsiasi barbarie contro di loro. Cominciando dagli israeliani dissidenti, passando per i cristiani di palestina, finendo per gli attivisti umanitari. Questa e' la realta' di un genocidio scientificamente perpetrato altro che fazioni!
RispondiEliminaUn uomo che ha il coraggio di vivere un'utopia merita rispetto e dice bene tomate, scelse la parte che aveva più bisogno d'aiuto. E giusto che Israele si difenda, ma non se questo equivale ad annientare il popolo palestinese. E giusto che i palestinesi abbiano un loro stato e che difendano le loro ragioni, non se questo equivale alla distruzione di Israele. Per cui "restare umani" con tutti i limiti che implica aiuta a rintracciare indubbiamente punti di contatto piuttosto che esacerbare le ostili divisioni. Utopia di un ingenuo o l'alternativa auspicabile?
RispondiEliminaEsaudiscimi un desiderio. Contrariamente ad altri qui, mi piacerebbe anzi che tu ti esponessi di più sull'argomento. Sei stato militante dei Radicali a lungo, e quindi immagino che la tua posizione sul conflitto mediorientale sia maturata nel solco dell'elaborazione radicale. Domanda: quali sono le radici storiche di questa tesi all'interno del partito Radicale? Da dove ha origine, chi ne sono le menti -e spero che non siano sempre e soltanto i gusti dei fondatori- e soprattutto, quando è stata formulata? Siamo sicuri che le condizioni in cui si sta aggravando il sistematico genocidio* dei palestinesi e che la maggior varietà delle informazioni di cui disponiamo oggi, a volerle cercare -merito anche delle persone come Vittorio Arrigoni- delineino lo stesso scenario in cui questa posizione si è formata? Non c'è il pericolo invece sia inossidabilmente legata ad un "partito preso", e mai più abbandonato, per quanto si sia stracciata la tessera?
RispondiElimina* Non lo dico io. Tra i tanti, uso le parole di Abba Eban, ambasciatore israeliano all’ONU nei primi anni '80, “Il quadro che emerge è di un Israele che selvaggiamente infligge ogni possibile orrore di morte e di angoscia alle popolazioni civili, in una atmosfera che ci ricorda regimi che né io né il signor Begin oseremmo citare per nome”.
La sua preferenza per Israele credo non sia un segreto. La seguo da molto tempo, ho letto suoi post in merito e non ho informazioni che mi permettano di sapere se lei, nel frattempo, abbia modificato in parte o del tutto le sue opinioni.
RispondiEliminaPertanto partiro' dall'assunto che la sua fazione prediletta sia quella israeliana; se il mio sia un errore, la prego di scusarmi.
Partendo comunque da suddetto assunto, il suo post mi lascia la strisciante - e sgradevole - sensazione che stia usando la morte di un individuo per migliorare la reputazione della fazione cui lei si sente di appartenere.
Mi sento distante da chi definisce Vittorio Arrigoni un eroe (sicuramente puo' esserlo per chi si riconosce nella causa dell'ISM) ma allo stesso tempo rimango perplesso da come lei possa suggerire che israeliani e palestinesi possano essere messi sullo stesso piano e giudicati con gli stessi parametri; e pertanto per lei i palestinesi sono i piu' ingrati, a prescindere da tante e tali considerazioni che si potrebbero fare in merito - e sono state fatte da persone piu' autorevoli e competenti di me in materia.
Personalmente avrei preferito lei si astenesse dal commentare la morte di Vittorio Arrigoni, cosi' come vorrei si astenessero coloro i quali in queste ore usano la sua morte per urlare il proprio odio nei confronti degli israeliani. E penso lei pecchi dello stesso ingenuo candore che assegna a Vittorio Arrigoni, nel suo giudizio netto su una fazione cui lei, per quanto ne so io, e' ben poco affezionato.
Non capisco il senso di questo post. Sì, Arrigoni è stato ucciso da mano palestinese. Se ne può trarre una qualche conclusione? Secondo me no, a meno di voler risultare incredibilmente banali. Entrambi gli schieramenti sono tutto fuorché blocchi monolitici, per cui voler trarre un giudizio complessivo su alcuna delle due fazioni mi pare impresa un po' disperata.
RispondiEliminaanche rabin ha scelto la fazione più ingrata...LOL!!!
RispondiEliminaperchè anzichè "fazioso" (corretto come significato, ma dal portato semantico discutibile), non usi "partigiano" (corretto come significato.)? (perchè in realtà hai scritto questo post con intento provocatorio, o meglio per il LULZ...
sicuro sicuro che sia stato ucciso da mano palestinese? chi ha i servizi più furbi del mondo? chi ha già ucciso stranieri filopalestinesi in giro per il mondo?
RispondiEliminaCome se il fatto che alcuni partigiani si sparassero tra di loro durante la Resistenza renda meno degna la loro causa. No, da una parte c'erano i fascisti e dall'altra coloro che li combattevano, e qualunque fossero le loro motivazioni questa era la fazione 'giusta'. Quel 'restiamo umani', quindi, non è semplicemente un invito a scegliersi una parte, ma a sceglierla seguendo l'umana aspirazione alla giustizia e alla verità. Restare umani è saper riconoscere Auschwitz quando la incontriamo, come a Gaza e in Cisgiordania, non lasciarla accadere per poi istituire un giorno della memoria. Grazie di tutto Vittorio, ce la faremo, nonostante i salafiti i sionisti e i fan dello scontro di civiltà, a fare di questo mondo un posto migliore.
RispondiEliminaÈ stato ucciso da mano palestinese? Intanto nessuno ha rivendicato l'omicidio, non si capisce perché sia stato ucciso, non si sa come è stato ucciso. Hamas lo ammirava ed ha tentato di liberarlo, la galassia estremista che lo avrebbe sequestrato ed ucciso nega di avere fatto entrambe le cose...
RispondiEliminaÈ spuntato questo gruppetto di salafi(n)ti, un minuscolo gruppetto che potrebbe anche essere di infiltrati, di agenti provocatori esterni. Non mi stupirei se l'avessero fatto uccidere gli israeliani, se avessero delle spie a Gaza e se avessero dei metodi per controllare ed eliminare questi fastidiosi elementi. E che fosse fastidioso Arrigoni, non credo ci siano dubbi. Vedremo se verrà fuori qualcosa, ma il dubbio mi rimane, visto che dal punto di vista propagandistico sarebbe ottimo come omicidio: l'attivitsta internazionale che si spende di più per Gaza ucciso dai suoi stessi amici; ecco che quindi i palestinesi non si meritano tutti gli sforzi che si fanno per loro, etc etc. Bel colpo direi.
BernardoR
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Caro Malvino, mi sembra di trovare nel tuo ragionamento un elemento poco convincente.
RispondiEliminaAnni '60, Stati Uniti: bianchi razzisti contro attivisti per i diritti civili e black power.
Malcom X viene ucciso da un nero che lo ritiene troppo moderato. E' da ritenersi che quella degli afroamericani sia la fazione più ingrata?
Stesso discorso per il mahatma Gandhi.
Saluti sinceri e affettuosi, e spero di ritrovare l'ispirazione presto per il mio blog.
A me risulta che Emergency curi le vittime dei conflitti senza guardare il colore delle casacche, quindi mi pare che sia possibile portare assistenza ai bisognosi senza essere "faziosi" o "ecumenici".
RispondiEliminaPer quanto riguarda il fatto che gli assassini di Vik fossero Palestinesi, mi associo ai commenti precedenti: com'e' possibile fare una semplificazione cosi' grossolana?
Sapendo che tu non sei affatto uno sprovveduto, devo ritenere che la tua analisi sia dettata, quella si', da una bruciante faziosita'. Faziosita' intesa come sentimento che obnubila il senso critico ed impedisce di vedere le ragioni dell'altro.
Ho letto che Arrigoni aveva recentemente incontrato e appoggiato un gruppo di blogger anti-Hamas e credo che questo deponga a favore della genuinità delle sue posizioni.
RispondiEliminaAd ogni modo credo che il Dr. Castaldi abbia cercato di impostare la discussione in maniera differente rispetto a quanto solitamente avviene tra i sostenitori della causa palestinese. Ovvero: se è successo quello che è successo, ce la vogliamo fare qualche domanda riguardo a cosa sia la società di Gaza oggi? Su quale modello propongono Hamas e i Salafiti e su cosa può significare appoggiarli incondizionatamente, senza criticarli minimamente?
Di Israele e di quanto obiettivamente sia miope la politica di isolare totalmente Gaza e di costringere a vessazioni la popolazione dei Territori Occupati diciamo e sappiamo. Ma dire che è solo quella la causa è francamente assurdo.
@Pietro:
RispondiEliminami hai fatto venire in mente quello che diceva Pasolini nella Guinea:
"Neppure sul sangue dei lager, tu otterrai da uno dei milioni d’anime della nostra nazione, un giudizio netto, interamente indignato."
Caro Malvino,
RispondiEliminaio fossi in te non mi farei il sangue cattivo per gente che blatera del 'genocidio' di un popolo in esplosione demografica, come non te lo fai per gli iscritti al club Amici della Terra Piatta, immagino.
Sciocco,
RispondiEliminase ne conclude che se mille madri danno al mondo duemila figli e di questi 999 vengono uccisi, questo non è genocidio, in quanto la popolazione è cresciuta di un per mille.
Se ne conclude, semplicemente, che non sai contare.
RispondiEliminaSi presume che una generazione sostituisca l'altra, no? Ma è vero, dimenticavo i padri nel computo.
RispondiEliminaAl di là di questo, interrare la discussione dietro ad una questione lessicale è un'ottima strategia per non ammettere errori e orrori. Se prendo questa definizione di genocidio da Wikipedia:
"sottomissione intenzionale di un gruppo a condizioni di esistenza che ne comportino la scomparsa sia fisica sia culturale, totale o parziale".
trovo che sia perfettamente calzante. Non credo di essere responsabile di una Reduction ad Hitlerum. Il nome di quello che succede a Gaza è precisamente questo, ed il fatto che nascano più persone di quante ne muoiono (e nella storia delle nazioni è spesso così in casi di estrema indigenza) mi pare piuttosto irrilevante.
So che l'uso della parola genocidio (e anzi per maggior completezza potremmo parlare di "sistematico e premeditato genocidio antisemita") urta perché rievoca l'Olocausto degli ebrei. L'uso di gergo che rievoca il male inflitto agli ebrei viene, fosse con gusto per il paradosso ma certo non immotivatamente, usato spesso per descrivere quello inflitto dai coloni israeliani ai loro vicini anche da illustri pensatori ebrei (Albert Einstein e Hannah Arendt per fare un paio di esempi).
S'io fossi antisionista direi che e' colpa degli Israeliani, s'io fossi realista direi che son stati i palestinesi, s'io fossi razionalista direi che son stati gli stupidi, s'io fossi solipsista direi che se l'e' cercata.
RispondiEliminaQuello che sorprende è il numero dei commentatori, di solito limitato a quattro o cinque negli altri post, e qui invece dilatato oltre la media. Evidentemente c'è tutto un mondo là fuori di persone con convinzioni granitiche quanto alla giustezza delle posizioni palestinesi. Il secondo commentatore che dice al blogger che cosa deve scrivere sul proprio blog non saprei se definirlo arrogante e basta o anche imbecille. Definire Arrigoni un eroe significa che non si conosce la lingua italiana. Direi che il post emergeva per il gran numero di distinguo e di precisazioni, a differenza dello stile caratteristico del bloggerista e della sua scrittura, che sono invece il tratto caratterizzante di Malvino e lo rendono a un tempo unico ed elettrizzante per l'intelligenza. Ma la vignetta di Maccox apparsa successivamente la dice tutta e ogni altro commento è superfluo se non per denunciare l'insipienza della maggior parte dei commentatori.
RispondiElimina@tomate: "So che l'uso della parola genocidio" etc.
RispondiEliminaAh quindi lo sai, non hai neanche quella scusa.
@Avi:
RispondiEliminabeh, che ci siano tanti commenti denota che il pubblico di Malvino in media ha posizioni opposte alla sua. A parte il secondo commento non mi sembra che nessuno sia uscito dai binari di un dibattito civile.
"il pubblico di Malvino in media ha posizioni opposte alla sua."
RispondiEliminasulla questione palestinese, of course.
tu dai per scontato che sia stato ucciso dai palestinesi. uhm. sicuro sicuro?
RispondiEliminaclà
La categoria dell'ingratitudine la lascerei ai berlusconiani e ai mafiosi. Non capisco come uno che spesso usa la logica per argomentare la maggior parte dei suoi post riesca a rinunciarvi completamente quando si avvicina ad un determinato argomento.
RispondiEliminap.s. anche Gesù aveva scelto la "fazione più ingrata"
p.p.s. Mi dispiace anche il fatto che non ti degni di rispondere ad alcuni commenti che entrano nel merito di quello che scrivi contestandoti alcuni dati di fatto da te esposti. Ma d'altronde scegliere una fazione comporta anche questo no? Sorvolare sui fatti.
RispondiEliminaaggiornamento sul commento precedente: i 3 attentatori sono tutti morti nel blitz di hamas per catturarli. peccato, non ci racconteranno mai chi li ha mandati (che poi non deve essere per forza israele - anche fatah ha interesse ad indebolire la posizione di hamas a gaza, e chissà quanti altri attori avevano le loro ragioni per far fuori arrigoni... trovo solo semplicistica l'idea che sia stato fatto fuori da una "cellula impazzita dei salafiti" senza andare un po' più a fondo della questione. messa così suona un po' come: "tanto 'sti arabi si sa come con fatti, violenti senza ragione, valli a capire...")
RispondiEliminaFar luce su questo episodio è certamente difficile per noi che siam bombardati di informazione disinformante..però quello che credo, per quel poco che conosco della storia e che non posso motivare come vorrei, è che infinite volte si sia ricorsi a questi stratagemmi soprattutto se i mandanti sono al potere in un paese e in un contesto che permette ogni orrore e giustifica in ogni modo i suoi crimini..tutto ciò mentre le nazioni unite stanno a guardare solo perchè la palestina non è ancora uno stato riconosciuto e il diritto internazionale non può essere applicato (allora sì che a qualunque uomo di buoni principi viene da schierarsi faziosamente dalla parte dei palestinesi come degli ebrei durante l'olocausto come di ogni popolo oppresso e sterminato nei diversi periodi storici). Termino col dire che la cosa veramente triste è che israele o chi per esso uccide persone che aiutano i bisognosi per una logica di denaro e trova ovunque nel mondo persone come te Luigi Castaldo che si riempiono la bocca di belle parole a onor del vero quando il vero è sotto i loro occhi ma non voglion vederlo..e per quelli che capiscono ma si vendono facilmente ci sono gli immensi patrimoni ebraici per finanziare e corrompere stati interi...quindi fossi pagato sarebbe un discorso, triste ma pur sempre un discorso...il problema è che tu lo fai così per non so quale motivo e se parlassi un minimo con chi conosce la situazione avendola vissuta in prima persona o studiata non penso riusciresti a dare i giudizi che dai...inoltre non darei per scontato che se un volontario umanitario morisse in israele a causa di missili palestinesi la stessa comunità che piange Vittorio non piangerebbe tale vittima...e purtroppo il tuo discorso si basa su questo passaggio logico che io smonterei
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=cKSAC1XVj1Y#at=177
RispondiEliminaCalza a pennello con quello che scrivevo prima ed è proprio Vittorio a dirtelo
Sulla questione palestinese, sono i paesi arabi i primi a non voler risolvere la questione. Pensate veramente che in 50 anni se ci fosse stata la volontà politica una soluzione non si sarebbe trovata?
RispondiEliminaAi paesi arabi (gli altri, tutt'intorno), non interessa di risolvere la questione palestinese, perchè fa comodo avere un focolaio di scontento nel mezzo del medio oriente.
Le colpe ci sono, da entrambe le parti (palestinesi e israeliane) e penso che su questio malvino abbia detto il giusto.
ARrigoni fatto fuori dalla sua stessa fazione (diciamo un ramo piu integralista) è un po' come accadeva in irlanda, leader IRA fatti fuori da gruppi interni alla stessa IRA.
Non mi scandalizzo, non penso che sia la parte più o meno ingrata.
E' una scelta, ci si puo credere, piu o meno ingenuamente, a seconda di quello che si "decide" di vedere e non vedere.
Forse cercando di vedere tutto si diventa relativisti e non si riesce piu a sostenere nè uno nè l'altro... beh, io sono in questa posizione.
E mi spiace se non credo che arrigoni sia un eroe. Ci sono tantissime persone che lavorano in regimi difficili, condizioni di guerra, e che muoiono ogni giorno. Anche queste idealiste, e impegnate, e lontane da casa. Però le questioni sono meno politiche o ideologiche, così non vengono chiamati eroi e non c'è tutta questa polemica intorno alla loro morte.
Clo