giovedì 14 ottobre 2010

“Cattolici ed ebrei devono imparare a conoscersi di più”



Le indimenticabili Homiliae adversus judeos di Giovanni Crisostomo sono del 404, ma bisogna aspettare il 438 perché il cristianissimo Teodosio II emani le prime Leggi antiebraiche. Da allora le persecuzioni non avranno più sosta, raggiungendo inaudita efferatezza tra il XIII e il XVII secolo (cataste e cataste di morti). Di lì in poi gli ebrei saranno sgozzati e bruciati sempre più raramente, perché i cristiani si limiteranno a discriminarli e a segregarli. L’odio antigiudaico si raffina, il giudeo diventa sempre più simbolico e diventa sempre meno deicida, per diventare sempre più nemico della società cristiana, e la violenza diventa sempre meno teologica per farsi sempre più culturale e sociale, cioè politica: l’illuminismo, il liberalismo, la massoneria, il comunismo sono perfidi strumenti ebraici per secolarizzare l’occidente cristiano. Alla perdita del potere temporale della Chiesa – siamo a poco più di un secolo fa – l’odio diventa quasi soltanto livore, la violenza quasi soltanto diffamazione, gli argomenti riciclano vecchie mistificazioni. Ultime vampate antigiudaiche: le annate della Civiltà Cattolica a cavallo tra il XIX e XX secolo (per poi passare il testimone all’antisemitismo nazista) e l’ostruzionismo alla fondazione dello Stato di Israele (la Santa Sede lo riconoscerà solo nel 1993, 45 anni dopo). Dopo tutto, sempre perfidi, ’sti giudei!
Ora, nel leggere sul giornale del papa che “cattolici ed ebrei devono imparare a conoscersi di più” (L’Osservatore Romano, 16.10.2010), le labbra mi si schiudono in un sorriso, che subito diventa obliquo. Conoscersi più di quanto già si conoscano? Il sorriso mi si raddrizza a leggere quanto segue: “Soprattutto in Terra Santa”. Tutto normale: i cattolici vogliono dare una rivincita agli ebrei e sono disposti alla partita di ritorno. Gli ebrei dovrebbero pensarci due volte. Continuano a chiamarla Terra Santa invece che Israele o Palestina?  

1 commento:

  1. L'invito ricorda un po' la vecchia battuta di Woody Allen (ebreo, guarda caso):
    «Il lupo riposerà accanto all’agnello, ma l’agnello dormirà ben poco».

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