domenica 24 ottobre 2010

“E chi se ne importa”


Non era degna di rilievo la notizia che L’Osservatore Romano sparasse: “Homer e Bart [Simpson] sono cattolici”, e infatti non ci ho sprecato un rigo. È già da tempo che la Chiesa fruga nel pop cercando tracce di cattolicesimo o almeno di cristianesimo, anche se distorto, anche se solo nominale, per gonfiarlo in forma di presenza: sempre la stessa tecnica di mistificazione, che dopo un po’ annoia. Punta di lancia di questa goffa operazione è proprio il giornale diretto da Vian, ormai illeggibile per ciò che attiene a questo genere di riletture.
Voglio confessare che, quando L’Osservatore Romano riabilitò i Beatles, mi buttai a capofitto in un pippone che presumevo mi avrebbe estenuato per 30.000 battute, ma poi lessi che alla notizia Ringo Starr aveva commentato: “E chi se ne importa”. Una lezione. Smisi subito, mi passò la voglia, non m’è mai più tornata e, quando ho letto: “Homer J. Simpson è cattolico”, ho storto il muso e basta. Poi ho letto che il produttore esecutivo de The Simpson smentiva, e ho storto il muso, ma neanche m’è sembrato valesse la pena di commentare.
E allora perché tornarci sopra oggi? Oggi capita che a smentire L’Osservatore Romano sia lo stesso padre Francesco Occhetta che nell’articolo veniva citato come autorevole fonte (La Civiltà Cattolica): mai detto che Homer e Bart siano cattolici. E questo è degno di notizia.

2 commenti:

  1. Mi sembra più interessante discutere del cattolicesimo di Vendola http://www.corriere.it/politica/10_ottobre_24/vendola-sel-sinistra_d1fa03c8-df6a-11df-ae0f-00144f02aabc.shtml

    Lei che ne pensa, dottore?

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  2. caspita che mi perdo a non leggere l'osservatore

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