martedì 19 ottobre 2010

Non rovinare la magia


Come tutte le nevrosi ossessive, anche quella a sfondo religioso si esprime attraverso rituali: qui, la struttura compulsiva è riccamente strutturata e vien detta liturgia. Solo la massima fedeltà a un certo tipo di procedure rituali assicura una congrua difesa al nevrotico ossessivo, e solo un attentissimo rispetto della tradizione liturgica assicura al cattolico un po’ di sollievo. Qui siamo a ciò che il cattolico racchiude nella formula “lex orandi est lex credendi”: anche qui, come in tutte le altre nevrosi ossessive, la conversione ha una funzione altamente simbolizzatrice e il corpo (postura, gesto, abito, ecc.) ne incarna i significanti. L’importanza di un certo colore di arredo e di paramento secondo l’occasione, di un certo tipo di formule e di musica, questa logistica e questa dinamica sacramentale invece che quelle – l’importanza dell’altezza da terra dell’orlo del piviale – sono tanto più cazzate quanto meno si è cattolici. Più la nevrosi ossessiva è grave, più il rituale è rigido. Più è rigido, più è magico. La perfetta fedeltà liturgica è il perfetto credo in una certa intercessione: lo scrupoloso rispetto delle procedure rituali realizza la magia.
Al contrario, se maltratti la liturgia, rovini la magia e allora non trovi pace neanche dopo morto, quasi vengono a pisciarti sulla tomba.


3 commenti:

  1. scrivi "in regime di massima competenza"

    C+V e metto in cornice!

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  2. Ma certo che, santapatata!, chiamare Banana un nunzio pontifizio, con tutto 'sto casino che gira in ambito sessualpontorifizio...
    Potevano chiamarlo Buonini, Bonini, ma Banana no!
    Banana?

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  3. Che vergogna, la parola banana tradotta in latino manco esiste.

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