Era il 4 febbraio 1999 e il cardinale Joseph Ratzinger rivelava a la Repubblica di essere iscritto ad una associazione di donatori di organi. È di 48 ore fa, invece, la seguente dichiarazione del suo segretario personale, monsignor Georg Gaenswein: “Se è vero che il Papa possiede una carta di donazione di organi, è vero anche, contrariamente ad alcune affermazioni pubbliche, che con l’elezione a capo della Chiesa Cattolica, ipso facto essa è diventata obsoleta”. Con tutta la buona volontà non si capisce donde l’ipso facto: non dal Catechismo, non dal Codice di Diritto Canonico. Verrebbe così da chiedersi in base a quale effetto l’elezione al Soglio Pontificio costituisca impedimento alla donazione di organi da parte di chi da cardinale ne aveva la facoltà e ne dichiarava la volontà. Diventando papa, acquista potestà suprema, piena, immediata e universale su tutta la Chiesa e ipso facto perde diritto a un “atto spontaneo”?
Forse è semplicemente dato dal fatto che i papi devono essere mummificati.
RispondiEliminaNon vedo perché non possa donare gli organi - che non sono mummificati/bili - ma è l'unica cosa che possa spiegare l'ipso facto.
Altrimenti non so, magari li vuole tenere per sé padre George. Milza e polmoni ai gatti, però.
Potrebbe fare un Motu proprio, un atto spontaneo!
RispondiEliminaGià ci immaginiamo la fila di fedeli pronti a farsi impiantare un rene del Santo Pontefice, pur avendone già due.
RispondiEliminaQuesta è gente abitutata, fino ad ieri l'altro, a dire enormi cazzate, ma a dirle in latino, ad un popolo di analfabeti cui era vietata persino la lettura della Bibbia.
RispondiElimina"Ipso facto" non è una spiegazione, è una formula magica.
Giovanni
Dopo la morte vorrebbero fare come con sant'Antonio, così ognuno potrà rivolgere le sue preghiere alla parte del corpo che preferisce.
RispondiEliminaSarà cambiata la giurisdizione di appartenenza.
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