sabato 16 ottobre 2010

Sulla preterintenzionalità


“Hanno cominciato dentro il bar… Lei inveiva contro di lui, lui le diceva: «Ma che vuoi? Chi ti conosce?»… Lei lo ha preso ripetutamente a schiaffi… A un certo punto, lui è uscito e lei ha continuato a prenderlo a schiaffi e a calci…”. La testimonianza sembra congrua con quanto ha fatto seguito e che la videocamera della stazione Anagnina ha registrato: si è trattato del tragico epilogo di un alterco per futili motivi che la Hahaianu ha insistentemente prolungato inseguendo chi cercava di sottrarsi come possibile alle sue aggressive escandescenze e che, infine, ha reagito. La manata con la quale il Burtone cerca di allontanare da sé la donna, che ha ripreso a inveire e a spintonare, le arriva al volto e dal modo in cui la Hahaianu cade sembra evidente essersi stata la repentina perdita dei sensi da rotazione del tronco encefalico che manda al tappeto il boxeur colpito da un uppercut al mento.
Nulla di intenzionale: le lesioni che hanno portato a morte la donna sono state dovute al trauma cranico riportato nella caduta. Sulla preterintenzionalità, invece, c’è molto da discutere: da giudice – e meno male che non è il mio mestiere – io propenderei per qualcosa tra eccesso colposo di legittima difesa e omicidio colposo. Più in generale, inclinerei a condoglianze generiche e a ribadire il principio che chi alza per primo le mani si mette dalla parte del torto.

  

19 commenti:

  1. Tutto giusto, ma manca l'incipit. Da qualche parte ho letto o sentito che l'assassino per caso non abbia rispettato la fila al bar e la ragazza se la sia un po' presa. Che cosa ne sappiamo noi di cosa si sono detti o di cosa ha detto lui a lei per farla sbroccare?

    RispondiElimina
  2. Poteva denunciarlo, nel caso, ma ripeto: chi alza per primo le mani si mette dalla parte del torto; e rischia di subire eccesso di difesa.

    RispondiElimina
  3. Chiarissima l'allusione alla Palestina. E chiarissimo anche il richiamo alla logica delle Fosse Ardeatine. Complimenti, Malvino!

    RispondiElimina
  4. 'azzo, allora tutte le volte che i vecchietti mi sorpassano alle poste o pretendono di farlo dovrei alzare le mani? magari poi per eccesso di difesa mi colpiscono con il bastone da passeggio o la dentiera...

    far capire all'altro che ha sbagliato va bene, attaccare a rompere insistentemente i cabasisi è un altro paio di maniche, alzare la mani un altro ancora.

    non è che se uno non rispetta la fila, puoi scassargliele due ore filate, avrà altro da fare.

    poi certo, uno che non rispetta la fila magari prima di "allentare un papagnone" a chi glielo fa notare, anche con molestie insistenti, ci potrebbe pensare su....

    concorso di colpa per entrambi, si può?

    RispondiElimina
  5. Mi spiace ma non sono d'accordo. La telecamera mostra chiaramente che il tizio fa prima una finta col busto, che spaventa la donna e la induce d'istinto a rispondere con uno schiaffo poco convinto, al quale segue il pugno al viso da parte dell'uomo. Chiamare il colpo una "manata" mi sembra fuorviante. Si tratta di un pugno al viso. Sarà un mio pregiudizio, ma uno che colpisce con un pugno al viso una donna ha torto a prescindere. L'omicidio preterintenzionale mi sembra appropriato.

    Che la donna non avesse dovuto insistere nell'alterco, è ovvio col senno di poi.

    RispondiElimina
  6. Ne fai una questione di diritto, ma qui si è trattato di un diretto. Un maschietto con un certo tipo di precedenti che non sa che le donne non si picchiano.

    RispondiElimina
  7. Mentre camminano affiancati il tizio gli dice qualcosa di offensivo, lei lo punta discutono e poi mentre la donna va via, e prima che lei gli dia uno schiaffo, anche poco convinta, secondo me il tizio gli sputa in faccia, il gesto è quello..

    mescalito

    RispondiElimina
  8. Ci vorrebbe la moviola in campo.

    RispondiElimina
  9. La mia percezione è della sequenza: discussione animata cerecata da lei, sputo (?) di lui mentre lei si allontana, reazione di lei con schiaffo, lui molla la borsa a terra e le tira un diretto. Lei cade come un sacco di patate e lui si allontana senza nemmeno accertarsi se sia viva o morta.
    Non sono penalista ma il quadro mi pare molto più compatibile con la preterintenzionalità che con tutto il resto.

    RispondiElimina
  10. Ci vorrebbe l'audio, perchè secondo me la donna non si è avvicinata senza motivo.
    E poi prima dell'epilogo, dopo i due schiaffetti privi di forza, la donna sta per allontanarsi e pare che il tizio si sporga in avanti come per sputarle in faccia. E dire che non è decisamente una manata o uno spintone(nessuno perde i sensi per una manata) ma un montante in piena regola.
    Comunque può essere vero che in linea di massima "che chi alza per primo le mani si mette dalla parte del torto" ma è anche vero che la risposta deve essere commisurata al danno subito. E la reazione del giovanotto non pare proprio commisuraa ai due schiaffetti ricevuti. SE ciaggiungiamo che almeno un'altra volta in precedenza il giovanotto in questione aveva malmnato qualcuno mettendosi nei guai ... sinceramente penso che qualche annetto in prigione lo aiuterebbe a mettere giudizio e tolierebbe dalla circolazione uno dei tanti, troppi, che sono convinti di poter vivere sui propri muscoli e sulla propria prepotenza.

    RispondiElimina
  11. Sono in linea con gli altri: l'alterco era in via di una stanca conclusione, e tra i due litiganti non ho difficoltà a rintracciare quello che mi pare, e di gran lunga, il più violento.
    Il tizio le sputa in faccia, o almeno finge di farlo - lo scostamento spaventato della donna e la sua reazione con manata mi sembrano compatibili. Inoltre, dopo poco, la colpisce con un diretto al volto.
    Secondo me non ha molto senso, da una scena così palese, impantanarsi in discussioni sulla equa punizione di un cazzotto in faccia.

    RispondiElimina
  12. Trovo sempre interessante come tante persone siano pronte a condannare (a parole, ma anche nei fatti) sulla base di notizie frammentarie e provenienti largamente da fonti che sappiamo tutti essere più attente al facile scoop che alla narrazione obiettiva dei fatti. Ovviamente tutte persone solide nella loro certezza che a loro, o a qualcuno a cui possano voler bene, non possa capitare di ritrovarsi nei panni del condannato e che, anche se fosse, non muterebbero certo la loro sentenza.

    RispondiElimina
  13. Marco, sarà che viene più naturale ed istintivo riconoscersi e identificarsi nella vittima?
    E' vero che quando accusano nostro fratello siamo tutti più dubbiosi, però anche le tentazioni assolutorie spesso vacillano quando la vittima è un parente o un amico.
    Comunque, al di là della gravità e dell'accusa che sarà mossa, della condanna che sarà emanata resta un fatto: la donna è morta ed è morta per un pugno. Che facciamo, diamo un bel premio al ragazzo che ha sferrato il pugno?

    RispondiElimina
  14. Non si capisce che cosa c'entri con il caso in specie, Marco: qui esiste una videocamera che illustra ciò che è davvero successo, da un certo momento in poi.
    Al magistrato ricostruire i momenti precedenti e decidere sulla quantità della punizione; ma sui momenti noi non possiamo sindacare. Chiunque, invece, può guardare il filmato, interpretare quegli ultimi momenti e dare un parere (necessariamente meno informato rispetto a quello del tribunale) su quale sia la fattispecie da applicare al caso concreto. Quello che appare è aggressività e ricerca di uno scontro (l'azione dello sputo verso il volto, anche se fosse reazione, non può configurarsi come legittima difesa, dal momento che la donna non sta esercitando violenza sull'uomo) e, successivamente, un cazzotto in pieno volto sempre in condizioni di assenza della violenza necessaria a giustificare una reazione simile (non un cazzotto durante una rissa, ma un pugno caricato da una certa distanza e diretto verso la faccia).

    RispondiElimina
  15. Rispondo brevemente a il nano dicendo che se "viene più naturale ed istintivo riconoscersi e identificarsi nella vittima" (e siamo d'accordo che sia la soluzione più facile), allora stiamo dando giudizi emotivi, che nulla hanno a che vedere con l'interpretazione prettamente "legale" che mi pare si cercasse di dare nel post (e nei commenti). Non credo meriti invece un commento la provocazione "Che facciamo, diamo un bel premio al ragazzo che ha sferrato il pugno?", se non per dire che oltre ad essere un'argomentazione sciatta (per non dire priva di senso), c'entra davvero poco con il mio commento.
    Aggiungo (e qui rispondo a qubrick) che non mi sentirei di affermare con certezza nulla a riguardo della "videocamera che illustra ciò che è davvero successo" e di "quello che appare è aggressività e ricerca di uno scontro". Voi ne siete certi (ho notato tanti indicativi nei vostri commenti e pochi condizionali), io non lo sono, e non condivido le vostre certezze. Questo era quello che intendevo sostenere, a questo mi pare non abbiate controbattuto. Spero di aver chiarito.

    RispondiElimina
  16. Non esageriamo, Marco, che l'arte del dubbio l'abbiamo imparata un po' tutti, sin da piccoli, si spera; e qui mi pare nessuno abbia espresso certezze, ma solo tentato di correggere ciò che Luigi descrive così:

    si è trattato del tragico epilogo di un alterco per futili motivi che la Hahaianu ha insistentemente prolungato inseguendo chi cercava di sottrarsi come possibile alle sue aggressive escandescenze e che, infine, ha reagito. La manata con la quale il Burtone cerca di allontanare da sé la donna, che ha ripreso a inveire e a spintonare, le arriva al volto

    La telecamera riprende una scena dove:
    - dal video l'accostato non cerca di sottrarsi allo scontro;
    - non tutto accade "infine", poiché vi è l'ulteriore provocazione che in molti hanno descritto come sputo, o finto sputo, mentre la donna si stava allontanando (agitata? Rileva?). Solo dopo la donna riprende a spintonare (e inveire? Il video è sprovvisto di audio);
    - la "manata" è un diretto in pieno volto, oltretutto caricato.

    Si vuole rispondere per punti, piuttosto che tirare un ballo un asserito (e importantissimo) dubbio in fase di giudizio, cosa che a noi assolutamente non compete, e sulla quale - mi sembra - nessuno si è sentito chiamato a rispondere?
    Si tratta di una mera descrizione di ciò che si vede, e che Luigi in tre ripetute occasioni, e ravvicinate, fuorvia rispetto a quello che ad altri (me compreso) sembra essere il contenuto palese del video. Se si vuole rispondere, si indichi almeno in cosa questi tre elementi non siano palesi, e in cosa siano compatibili con la descrizione che qui sopra Luigi ne dà.

    RispondiElimina
  17. @ qubrick
    Mi pare che la testimonianza in http://www.youtube.com/watch?v=pYWPdLEOSQI&feature=related
    autorizzi a dire che la donna stesse seguendo il ragazzo. Fino al punto in cui si fermano c'è la progressione di un'azione che inizia dal bar, fino a quel punto il ragazzo non ha reazione. Manata o pugno non fa differenza perché ad ammazzare la donna è la caduta.
    Mi pare che tu voglia sottovalutare le colpe della donna: prende a schiaffi e a calci il ragazzo, non dimentichiamolo.

    RispondiElimina
  18. D'accordo allora, Luigi, sulla preterintenzionalità. Non sulla descrizione che fai delle azioni riprese dalla telecamera, secondo me davvero troppo magnanima, e delle quali non può non interessare: la donna è morta in seguito alla caduta; una caduta perché ha subito un pugno in pieno volto, caricato; non una spinta o una 'manata', che magari - oso dire 'probabilmente' - non l'avrebbe fatta cadere come un sacco.

    Oltretutto, e non l'ho menzionato fino a qui perché gli elementi sui quali riflettere mi sembravano essere già tanti, chi colpisce si dilegua da discreto figlio di puttana. Ci vogliamo aggiungere, alla tua diagnosi, l'omissione di soccorso?

    RispondiElimina