martedì 8 febbraio 2011

Pippo, che cazzo fai?


Giuseppe Civati, detto Pippo, scrive: “Cesare Bossetti, consigliere della Lega di Varese e di Radio Padania (eletto senza preferenze nel famigerato listino di Formigoni), durante il minuto di silenzio per i quattro bambini rom morti a Roma (richiesto dal Pd e concesso dal presidente Davide Boni, leghista anche lui), non si è alzato in piedi”. Levato il di più: “Cesare Bossetti non si è alzato in piedi”.
Ora, sì, questo è molto brutto, ma penso non sia molto più bello richiamare attenzione sulla cosa con l’invito al biasimo, tanto più se sollecitato in modo un pochetto viscido: “Non ho niente da aggiungere, né da commentare”. Brutto anche questo, mi sa tanto di giudizio sommario con condanna alla gogna per indegnità morale.
Giudizio sommario perché il di più che ho levato alla frase tende a dare per certo che Cesare Bossetti non si sia alzato in piedi per significare strafottenza per le vittime, forse addirittura spregio, ovviamente su base razziale. Roba tipicamente leghista, che però non impedisce ad altri leghisti di alzarsi in piedi quando c’è il rituale minuto di silenzio in ossequio a vittime rom, e così è stato a Varese.
C’è da ritenere che il restare seduto possa in certi casi essere addirittura ostentato, con chiaro intento provocatorio, sicuramente offensivo, e così Pippo vuol darci per certo. Può darsi lo sia, ma Pippo non ci porta prove, e così cade in infortunio ideologico: lo stesso in cui cadde il Giornale quando pizzicò Alfonso Pecoraro Scanio in flagranza di risata ai funerali per i soldati morti a Nassiriya. Da antimilitarista – così lavorava la logica  la sua risata era un palese oltraggio ai nostri martiri. Può darsi lo fosse? Non lo sapremo mai, fatto sta che Alfonso Pecoraro Scanio smentì ogni intento offensivo, senza sentirsi in dovere di smentire il suo antimilitarismo.
Cosa consente a Pippo di essere sicuro che Cesare Bossetti non abbia modo di smentire un intento offensivo nel suo restare seduto? Non sappiamo, ma Pippo ci chiede di biasimarlo sulla fiducia. Poi, domani, Cesare Bossetti ci presenta un certificato medico (trocanterite bilaterale) e siamo costretti a sentirci più fessi di un lettore de il Giornale.

15 commenti:

  1. Prenditela con Dio,
    scarica tutte le tue frustrazioni sulla chiesa,
    Malvino.

    Ma non con Civati.
    Capito.
    Non ci provare più.

    Uno elettore di Civati.

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  2. Anonimo, vai a cagare. Eventualmente con Civati.

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  3. può essere, è tutta gente con un sacco di disturbi

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  4. Be', certo è possibile che Bossetti avesse un crampo alla gamba. E che Berlusconi avesse confuso El Mahroug con Mubarak. E che Borghezio disinfettasse il treno perchè aveva visto una piattola. E che monsignor Fisichella avrebbe "contestualizzato" anche una bestemmia di Luigi Castaldi...però che senso hanno questi sofismi su eventi di probabilità infinitesimale?

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  5. @ Mario
    Non faccio sofismi: invito a considerare, facendo uso di un paradosso, che imputare all'avversario un vizio morale denota debolezza delle proprie ragioni nel merito di una questione politica. E dico che mi pare una disonestà intellettuale.

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  6. Se Bossetti non si è alzato perché aveva le emorroidi, sarà lui stesso a chiarirlo. Per l'intanto, in una normale democrazia, il suo gesto viene interpretato per quello che è. Funziona così, anche se ti contorci intellettualmente in un epico sforzo relativista che vuole comprimere la dialettica politica e sociale applicandovi magari i "tre gradi di giudizio" prima di poter arrivare a scrivere anche un piccolo commento su un blog.

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  7. Ho ascoltato l'intervista di Bossetti su Radio 24 oggi pomeriggio. Non ho parole. Praticamente la scusa è stata "stavo leggendo il giornale e non mi sono accorto di cosa stava succedendo".

    Incalzato da Cruciani il padanico consigliere ha continuato con una pletora di banalità qualunquiste della serie "se ci si ferma per 4 bambini Rom, allora è bene fare il minuto di silenzio anche per i morti in auto, per i morti sul lavoro, etc." cercando ovviamente di distogliere l'attenzione dal grave fatto che è accaduto a Roma.

    Un'intervista che davvero mi ha schifato. Cruciani notoriamente non simpatizza per la sinistra ma con le sue domande a bruciapelo ha proprio tirato fuori il marcio che sta dentro questi personaggi che sparano sentenze e giudizi e poi se ne escono candidamente con "stavo leggendo il giornale".

    Qualcuno dica a questi paladini della legalità che se beccano un impiegato leggere il giornale sul posto di lavoro, partono a raffica lettere di richiamo e magari non solo quelle!!!

    Se questo è il "Lombardismo" di Gibelli (tra l'altro) siamo a posto.

    Che vergogna.

    PB, Lodi

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  8. Mah, questa volta non capisco il post. Assurdo per assurdo, ci sarebbe da discutere sul giudizio morale insito nel "niente da aggiungere" di Civati: può darsi ci sia, ma Malvino non ci porta prove, e cade in infortunio ideologico.

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  9. A Casta', ma che stai a dì?? Dovresti autoinibirti l'uso dei paradossi. Prova ad articolare meglio il pensiero lineare.

    Il tuo collega è stato - minimo - un maleducato. Massimo, lo sanno tutti.

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  10. E' già troppo tollerato il razzismo della lega, probabilmente perché da una parte se li vogliono tenere buoni, dall'altra sperano sempre in un secondo ribaltone.

    Ben venga qualcuno che abbia le palle di denunciarlo.

    Poi, d'accordo su tutto, sui mezzi, sui toni, sull'onestà intellettuale, ma Dopo.

    Ora, per me, "onestà intellettuale" significa far capire alle tante persone intelligenti che, purtroppo, votano lega e si fanno corrompere dalla loro xenofobia mascherata da tutela degli interessi del nord - che questa gente è cattiva, sbaglia e porta al barbarismo.

    Non è moralismo, è diffusione della civiltà.
    j

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  11. Mi sembra che, come spesso accade quando Malvino "osa" criticare un "buono", in molti abbiano un po' perso il senso del post (pur facendo a tratti valutazioni non approssimate).

    Provo a parafrasare io. Civati avrebbe potuto chiosare: "Cesare Bossetti [...] durante il minuto di silenzio per i quattro bambini rom morti a Roma [...] non si è alzato in piedi. Ne chiediamo conto, perché se dovesse risultare che non lo abbia fatto per precisa scelta ideologica, non avrei niente da aggiungere, né da commentare". In tal caso credo che Malvino non avrebbe opposto critica.

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  12. @Incubomigliore (e malvino)

    insomma, Civati avrebbe dovuto applicare la presunzione di non colpevolezza nel giudicare l'omissione del Bossetti, aggiungendo una formula "di cortesia".
    Argomento teoricamente condivisibile, in un contesto "ideale". Debole, puramente formale e quasi capzioso, nel contesto reale. Da 15 anni la lega ci ha abituati al peggio del peggio.
    Anche perchè, alla stessa stregua, nel post di civati non c'è necessariamente il "giudizio sommario con condanna alla gogna per indegnità morale" che lamenta Malvino: magari c'è solo un'allusione ad un'inadeguatezza istituzionale, o ad una mancanza di bon ton e/o di sensibilità, oppure ancora ad un semplice menefreghismo (il bossetti ha ammesso di non essersi alzato perchè assorto nella lettura del giornale: non propriamente un atteggiamento corretto, dato il ruolo, la sede e l'emolumento mensile percepito).
    Insomma, non credo che Malvino possa provare che civati voleva "imputare all'avversario un vizio morale" più di quanto civati possa provare la malizia del Bossetti.

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  13. e comunque non è che uno deve sempre stare lì a pesare ogni parola per evitare bacchettate, nessuno è perfetto nel breve termine, nel lungo invece si può riconoscere chi è buono (Civati) e chi è cattivo (chi aderisce alla Lega).
    j

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  14. @ Fabio

    Premetto che anche per me l'uscita di Civati non è di una gran gravità, ma avevo spiegato come io avevo inteso la critica (formalmente corretta) di Malvino, sfuggita a quasi tutti. Rimarco che la formula che io ho proposto come riformulazione malvinesca di Civati avrebbe sortito esattamente lo stesso identico effetto di "inchiodare" Bossetti al dovere di una spiegazione. Ma veniamo a noi!

    Beh, restando al rigore metodologico, "presunzione di innocenza" come mera "formula di cortesia" mi pare un grande azzardo. Vado oltre perché sarebbe superfluo soffermarsi oltre.
    Può darsi che quello di Malvino sia argomento "puramente formale e quasi capzioso", ma altrettanto si potrebbe dire della critica verso uno che si alza o meno in piedi: se Gino Strada fosse stato presente e fosse rimasto seduto pochi avrebbero detto che rimanere seduti in quel frangente è una cosa tanto grave da scriverci un commento. Ulteriore dimostrazione: se l'unica azione dei leghisti più agguerriti fosse quella di non alzarsi durante questi minuti di silenzio, ben venga: ma allora anche Civati è stato formale e capzioso, perché sono ben altre le cose gravi che possono essere fatte contro alcune categorie di persone.

    Su quello che ci sia nel post di Civati, se è vero quello che gli addebita Malvino o siano corrette le più ipotesi che paventi tu, beh io direi che la formula che ha scelto Civati stesso è sufficientemente vaga da non consentire di dirimere la questione tra voi. Forse era anche in questo senso che Malvino citava la sommarietà, visto che tu stesso ammetti che Civati potesse voler dire tre o quattro cose diverse.
    _______

    @ J

    Anche Civati è stato lì a pesare anche un piccolo gesto (ben più che compensato dal fatto che un altro leghista avesse concesso di far fare il minuto di silenzio). Quando si pretende rigore, si deve dimostrare rigore.

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