Piegatura in ottavo parallelo, intestazione della Segreteria della Camera dei Deputati, grafia che Gianfranco Fini non ha negato essere sua, ci è stato mostrato il particolare di un foglio sul quale abbiamo letto «fare pace? fare finta!»: un brevi manu a Walter Veltroni, s’è detto, ma “con buona pace di tutti i dietrologi – era la pronta smentita – [quanto scritto su quel foglio] si richiamava a un riferimento storico illustrato da Amato, che in quel momento stava parlando del ruolo della Comunità di Sant’Egidio nel difficile conflitto tra Serbia e Kosovo”.
Abbiamo un documento audiovideo di quell’incontro, possiamo verificare, e abbiamo due elementi a disposizione.
(1) L’intervento di Giuliano Amato.
Un commento come «fare pace? fare finta!» può avere un qualche senso, e in quale punto? Con tutta la buona volontà, non si capisce. Questo elemento a disposizione non chiarisce, anzi, confonde.
(2) Una presumibile traccia di quel foglio. E qui siamo più fortunati.
Il video apre su Fini: qui nessun foglio sporge dal taschino della sua giacca per tutto il tempo in cui è inquadrato in primo piano (00:00-08:33); né vi sporge alla fine dell’intervento dell’oratore che gli succede, Franco Frattini (come è evidente in 21:43-21:48); sporge, invece, alla fine dell’intervento del terzo oratore, Walter Veltroni (come evidente in 31:35-32:02).
Se quello che sporge dal taschino della giacca di Fini è proprio il foglio di cui stiamo parlando, «fare pace? fare finta!» non è stato scritto a commento di un richiamo storico illustrato da Amato, per il semplice fatto che fin lì Amato non aveva ancora parlato: era il quarto oratore.
Non ci resta che tenere d’occhio il taschino della giacca di Fini: se il foglio rimarrà lì fino alla fine, e il Presidente lo porterà via con sé, non può essere lo stesso foglio che sarà poi trovato sul tavolo, recuperato da un cronista.
Il foglio è ancora lì alla fine dell’intervento di Amato (47:53-48:02), e nelle inquadrature che riprendono Fini nel corso del quinto ed ultimo intervento (Marco Impagliazzo), ma non vi è più alla fine dell’incontro (01:00:39-01:01:03): è quello rimasto sul tavolo.
Non è stato scritto mentre parlava Amato, non era un appunto da portare via.
Quanta pedanteria. Vuole proprio metterlo in difficoltà, il Gianfranco. :)
RispondiEliminaMaleficarum