Ho avuto modo di leggere solo qualche giorno fa – via feed, l’unico ricevuto negli ultimi due mesi da un blog di quella piattaforma – un post di servizio (sarebbe meglio dire: di disservizio) de ilcannocchiale.ilcannocchiale.it datato 25 marzo: “In queste ultime settimane si sono verificati con molta frequenza alcuni disservizi, riassumibili in blocchi della piattaforma. Dopo tutte le verifiche del caso, è stato appurato il motivo di questi disservizi […] Stiamo assistendo ad attacchi di tipo malevolo da parte di gruppi di computer, probabilmente virati, che stanno sistematicamente bombardando il Cannocchiale con attacchi chiamati flood: inviano contemporaneamente, e da computer diversi, centinaia di migliaia di richieste di apertura di connessione, che i nostri server non riescono a soddisfare e vanno quindi in temporaneo blocco. […] Abbiamo deciso di contrastare comunque questi attacchi, per mantenere il livello di qualità degno del valore delle persone che frequentano questa piattaforma”.
Tre giorni prima, nell’impossibilità di accedere a malvino.ilcannocchiale.it sia in lettura che in scrittura, mi ero trasferito qui. Non prima d’aver contattato tre o quattro volte, e fino al giorno prima, i responsabili di quella piattaforma, ma dei flood non mi era stato fatto cenno, sennò sarei rimasto dov’ero, in attesa che il contrattacco al bombardamento riportasse tutto alla normalità.
Avrei sbagliato, perché il problema rimane e obbliga al trasloco anche il mitico Adinolfi, del quale leggo il post di addio al Cannocchiale grazie al solerte copia-incolla di un amico, che in prima battuta me ne aveva solo allegato il link, ignaro del fatto che non avrei potuto aprirlo. Continuo, infatti, a non avere accesso ai blog del Cannocchiale (su Google reader seguo Aronne, Desaparecidos, Makia e un’altra mezza dozzina di blog di quella piattaforma, ma non ho mai avuto un attimino, come si dice, di infilarci anche Adinolfi) e devo ringraziare un pazzo che per sei anni ha archiviato tutto di Malvino, inviandomene copia quando ha saputo, sennò adesso non avrei a disposizione neanche una virgola degli oltre ottomila post scritti di là.
Il mitico scrive: “Qui ci ho messo tutto. La vita che scorreva, giorno dopo giorno. E le idee che si facevano, crescevano, si confrontavano con quelle di ciascuno di voi. In un flusso di coscienza collettiva senza censure, totalmente libero. È stato un capolavoro. E i capolavori hanno un inizio e una fine. Questa è la fine. […] Grazie a tutti, è stato meraviglioso trascorrere questi sette anni insieme. Mi mancherete”.
Frasi brevi, come di commento all’avvincente trailer di un film assai palloso. È un post che merita di essere segnalato per mettere in evidenza l’idiota crudeltà di certi flood.
OT: ...sarebbe possibile avere una copia dei sei anni del vecchio malvino?
RispondiEliminaIo non me ne vado, resisto.
RispondiEliminaComunque Mario Adinolfi... sticazzi
Ma dimmi te se devi occupare spazio e tempo in questo modo così inutile. (Commento che vale a questo tuo post e come massima da affiggere alle pareti di casa Adinolfi).
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