venerdì 4 giugno 2010

Le ragioni del cuore



Sotto una fotina di Gandhi c’è la scritta: “Resistenza non-violenta”. È uno dei banneruzzi sul dorso della homepage di Infopal, il corrispettivo filo-palestinese del filo-israeliano Informazione corretta. È il sito diretto da Angela Leno, una degli italiani a bordo della Freedom Flotilla. Quale sarebbe stata la reazione del Mahatma al blitz israeliano, se fosse stato su quella nave? Non riesco a immaginarmelo armato di spranga o coltello. No, senza dubbio il banneruzzo è fuori luogo.
Fuori luogo, qui, anche le segnalazioni delle proteste di parte ebraica contro il governo di Israele: a rigor di logica – la logica della signora Leno – questi ebrei che condannano l’intervento armato deciso dal governo israeliano dovrebbero essere considerati degli stupidi o, peggio, dei traditori del loro paese. A chi la intervistava, due o tre anni fa, sulle “voci maligne dicono che dietro a voi ci sarebbero quelli di Hamas”, la Leno rispondeva: “Noi cerchiamo di essere equilibrati. È chiaro che siamo dalla parte dei palestinesi. Il governo attuale lì è Hamas e quindi, come in Italia, diamo leggermente più spazio al governo invece che all’opposizione”.
È logica berlusconiana, parafrasi del “right or wrong, it’s my country”, dove “il mio paese” andrebbe sostituto da “il governo che attualmente regge il mio paese”: la signora sostiene la causa palestinese, attualmente il governo palestinese è in mano ad Hamas, e dunque Hamas merita sostegno. Di là da ogni sua scelta, evidentemente, anche dei kassam sparati sui civili israeliani, anche dei kamikaze mandati a farsi esplodere in bar e discoteche di Tel Aviv...

Ho sbagliato, era meglio se fossi rimasto all’oscuro dell’esistenza di Infopal e di chi lo dirige. Ma è che ho scritto un post nel quale ho messo in discussione le ragioni dei “pacifisti”, ribadendo la mia convinzione che Israele abbia il diritto di difendersi anche con la forza da chi dichiara di volerlo spazzare via dalla cartina del Medio Oriente, e molti commenti mi hanno spinto a riverificare la mia posizione: chi meglio di Angela Leno – mi son chiesto – potrà spiegarmi dove sbaglio? “Giornalista torinese, laureata in lingua e letteratura araba, da anni scrive articoli sul mondo arabo-islamico e sulle comunità musulmane in Italia”, così ho letto su una scheda curata di chi ha editato uno dei suoi libri. Mi è sembrata la persona più indicata, e per giunta era a bordo della nave…
Sbagliavo: la signora ha lasciato in Google una mezza dozzina di affermazioni che mi irritano più del banneruzzo con Gandhi sul sito che dirige, e mi irrito a tal punto che corro il rischio di trasformarmi da amico di Israele a fanatico sostenitore delle più turpi azioni del Mossad. Una per tutte: “Io direi che, visto che in Italia e in Europa c’è una fortissima laicizzazione, un profondo allontanamento da tutto ciò che è spiritualità, religiosità praticante, l’islam italiano – che al 30/40% è un islam praticante (una percentuale molto più alta dei cattolici praticanti) – è una risorsa che con i suoi valori potrebbe dare un esempio di etica e di spiritualità: potrebbero essere veramente un modello. Però devono essere coerenti, affinché questo accada. C’è una grande forza in questa loro spiritualità che ne permea la giornata, che scandisce tanti aspetti della vita quotidiana. È qualcosa che potrebbe insegnarci moltissimo”.
È la cura che la signora Leno raccomanda contro la “fortissima laicizzazione” dell’Italia e dell’Europa: è evidente che nell’“islam” della signora la religione, la cultura e la politica stanno insieme come “cristianesimo” di Marcello Pera o di Giuliano Ferrara. Come se non bastasse la merda di nostra produzione...

Io odio le ragioni del cuore, perché sono quasi sempre cieche e reclutano ciechi di qua e di là. Avrei potuto rispondere a ciascuno dei commenti al mio post in forza di un reclutamento coatto al quale non voglio cedere. E perciò mi limito a due risposte.
(1) Ho scritto che gli ebrei non sono una razza e che affermarlo è razzista, e ho precisato che non lo sono più dal XVI secolo almeno: basta studiare un poco la loro storia per capire che è da allora, venendo meno i divieti di parte cristiana ai matrimoni misti, che è impossibile immaginare un “ebreo puro”. Anche il sionismo più fanatico rinuncia a questo orrore, e ciò mi pare un segno di grande intelligenza.
(2) Non so più chi, ma mi ha lasciato scritto qualcosa del tipo: “Peccato, leggevo questo blog con interesse, ecc.”. Bene, è questo il tipo di lettore del quale non ho alcun bisogno. Ciao, addio.

9 commenti:

  1. Caro Malvino, dovresti essere abbastanza vecchio e saggio da sapere che la merda d'importazione è sempre più profumata; nel caso specifico, tuttavia, credo che il motivo principale d'attrazione sia l'affinità:

    http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2010/3-giugno-2010/lascio-infopal-troppi-antisemiti-1703134693870.shtml

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  2. "Eccesso di legittima difesa, niente di più", mi perdoni se commento qui il titolo del post (quello contestato), perchè ieri sera, andando a dormire, ho aperto il libro che sto leggendo (Giuliano, Gore Vidal) e mi è venuto in mente quel suo titolo, malvino. Mi è venuto in mente con un paragone:
    L'azione scellerata (chiuderò spiegandole perchè comunque anche chi si professa amico di Israele dovrebbe considerarla tale) somiglia alla legittima difesa quanto quella di un antiabortista che uccide per strada un medico che si sta recando in ospedale per un'interruzione di gravidanza.
    La similitudine regge sia perchè il "crimine" è concepito come tale solo dall'uccisore (per l'antiabortista l'aborto, per gli israeliani l'approdo a Gaza, visto che l'approdo a un porto sotto blocco è un reato solo per la potenza bloccante), sia perchè il crimine non era ancora in atto ma in intenzione (le navi, secondo quanto mi risulta erano a 90 miglia dalla costa, consideri che le acque territoriali iniziano a 25 miglia dalla costa e che la linea costiera della striscia di Gaza è 20-25 miglia).

    Se poi, pragmaticamente, giudichiamo l'azione in base al risultato il bilancio è ancora più negativo (da qui l'ho definita "scellerata"). La Turchia, unica potenza della zona che (sebbene già non più alleato come un tempo) era in rapporti accettabili con Israele ha ricevuto un calcione nel sedere che non può che spingerla in direzione Iran. Tanto che proprio le sanzioni nei confronti dell'Iran rischiano di saltare come ripicca.

    Certo, molti dei sedicenti pacifisti è chiaro che erano in realtà degli esaltati, è chiaro che più che un'operazione umanitaria si trattava di una provocazione. Riuscita in pieno, direi. E' anche chiaro che il blocco a Gaza, così com'è attualmente, sta diventando difficile da sostenere.

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  3. da laico convinto condivido in pieno l'irritazione per le dichiarazioni riportate della signora Leno, ma resta il fatto che l'assalto alle navi in acque internazionali con tanto di morti per nulla giustificabili (considerare le diverse persone a bordo come terroristi o sostenitori di terroristi in blocco è cosa da fanatici) non è -e non potrà mai essere- un semplice "eccesso di legittima difesa,niente di più".
    dici di odiare "le ragioni del cuore" e allora dovresti odiare certi tuoi pensieri perché purtroppo si fatica a vedere altri motivi dietro la tua sbrigativa liquidazione del problema.
    non è stata una partita di calcio e non ci sono neppure buoni e cattivi chiaramente opposti.
    a Gaza manca davvero quasi tutto. cibo, medicine, lavoro...
    se purtroppo Hamas è forte e al potere, è anche colpa dei governi di Israele e delle loro politiche di pulizia etnica (razza è un termine ormai fuori moda e non ti piace).
    mettere solo foto di kamikaze palestinesi a corredo del pezzo precedente è la conferma di un tuo preciso schieramento che rende le tue argomentazioni partigiane e tutt'altro che inattaccabili.

    saluti

    T.

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  4. Sulle ragioni del cuore sono completamente d'accordo con lei. Sono quasi sempre cieche. Sul fatto che il sionismo non sia contagiato dal razzismo, non ne sarei così sicuro. Sull' impianto fortemente razzista del sionismo (che non è, certo, l'ebraismo nella sua interezza) c'è una sterminata letteratura. "Tifare" per Israele ad ogni costo vuol dire accettare in blocco embarghi sui civili, varie operazioni da migliaia di morti ciascuna (nelle quali si fanno fuori centinaia di pericolosissimi terroristi dagli 0 ai 14 anni) e un'arroganza smisurata come quella che pretende di detenere armi atomiche in barba ai controlli della comunità internazionale.
    Sull'orrore culturale e sociale scaturito dai 3 fottuti monoteismi, mi trova completamente d'accordo.Ricordo però che i due più grossi derivano dal primo, bellicoso e violentuccio assai.
    Ricordo il terrorismo contro gli inglesi di Ben Gurion e l'affermazione di Moshe Dayan "Israele ha mire espansionistiche". Ricordo altresì la deliziosa Golda Meyr che diceva "non esiste la questione palestinese, perché in Palestina prima che arrivassimo noi non abitava nessuno"
    Ricordo quel santo di Ariel Sharon, ricordo che Hamas è saltata fuori che l'embargo a Gaza c'era già da un pezzo e che (in quanto banda di terroristi) costruisce scuole e dà lavoro ai palestinesi.
    La signora Angela Leno appartiene probabilmente a quella sterminata genia di avventurosi idealisti con il gusto di raddrizzare i torti del mondo. L'adesione all'islamismo sta diventando, in questi nostri tempi matti, il simbolo del ritorno a una "purezza" spirituale che mi farebbe tenerezza, se non creasse più problemi di quelli che risolve.
    Concordo con lei: per risolvere secolari problemi non c'è bisogno del fanatismo islamico, come non c'è bisogno del sionismo o del cattolicesimo integralista alla Socci e compagnia bella. E' come usare veleno come antidoto al veleno. Ricordo però anche che l'islamismo esasperato dei palestinesi è più un prodotto dei nostri tempi che una cosa sempre esistita. Ai primordi di questa storia orrenda i problemi erano tutti geopolitici e coloniali. La religione contava poco.
    Il fatto è che la storia è un prodotto della follia umana e non della ragione.
    Con stima
    Massimo Villivà

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  5. la metti su un punto di vista di scontro religioso, e io trovo l'islam una religione a vocazione fascisto-maschilista, fin troppo per sostenerne le ragioni. ma credo pure che provocare a vuoto sparando nel mazzo non sia una soluzione.
    detto questo, io certe docenti non le sopporto.. esempio principe una certa pasquinelli che - manco a dirlo! - è un'antropologa, e come tale ha dovuto passare l'esame di fanatico relativismo culturale, sui quali presupposti è costruito un libraccio sull'infibulazione, immaginerai da te cosa può scrivere...ti dirò, è anche peggio di ciò che immagini

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  6. Io leggo Malvino regolarmente, primo perché sa scrivere, secondo perché, mi dico, chissà che non riesca a farmi capire le ragioni (se ne hanno) dei liberali di destra.

    Non ho mai creduto che Malvino abbia bisogno di me come lettore; né lui ha obblighi nei miei confronti, per cui non posso rimproverargli di non avermi spiegato perché uno Stato, un qualsiasi Stato, ha diritto di esistere.

    Che con una domanda più piccola abbia più successo?
    Provo, tentar non nuoce.

    Perché, Malvino, uno Stato che ritiene di poter sempre decidere unilateralmente circa i propri confini, che si sente libero di condurre operazioni militari in acque internazionali o in altri Stati, che senza imbarazzo crea insediamenti permanenti molto al di fuori dei propri confini, comunque li si voglia intendere; perché uno Stato simile ha diritto di esistere?

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  7. "Anche il sionismo più fanatico rinuncia a questo orrore, e ciò mi pare un segno di grande intelligenza". Riferimenti?

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  8. Appunto, gli ebrei non sono una razza. L'ebraismo è una religione, da cui tutte le considerazioni che ne discendono su Israele. E' per questo che mi lasci perplesso, quando parli di Israele come fosse qualcosa di sostanzialmente diverso dalla repubblica isalmica dell'Iran.

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  9. Odi le ragioni del cuore, che più ti irritano e più ti buttano dall'altra parte: ma, stante che di 'ragioni del cuore' se n'hanno in quantità normalmente distribuita in entrambi gli schieramenti, potresti raddrizzarti verso la linea mediana che quel "eccesso di legittima difesa" sembra aver abbattuto. Magari facendoti una bella abbuffata su un blog a favore di Israele.
    Ha poco senso prendere a pretesto una militante radicale - una testa di cazzo, insomma - per giustificare un proprio sentimento. Anche quando quella militante ha partecipato ad un'azione provocatoria, se la reazione a quell'azione è stata fallimentare ed è provenuta, di nuovo, dalla ragione del cuore. Un eccesso di sentimento, appunto.

    Al massimo, dì: "Preferisco Israele perché almeno è una democrazia". Chiaro e semplice, a mio parere legittimo, ferma la tua stessa 'ragione del cuore' (quella liberale che ti provoca l'incazzatura viscerale verso Angela Leno) in un pensiero più razionale e meno eterodiretto.

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