Ho fatto l’errore di pensare che potessi sottrarmi all’obbligo del temino in classe che la tragica vicenda nel mare a largo di Gaza ha posto alla blogosfera – su certi argomenti è praticamente impossibile tacere – col sottoscrivere un post di Stefano, per giunta aggiungendo “fino all’ultima virgola”. Mi pento, perché su un tema tanto delicato come quello dell’annoso conflitto israelo-palestinese è meglio che ogni avverbio ed ogni aggettivo siano scelti a propria misura, anche quando la propria posizione è sovrapponibile a quella del governo israeliano o a quella di Hamas. È che su questo tema non ho mai taciuto, e sempre in esplicito favore di Israele, per ragioni che non hanno niente a che vedere con un benevolo pregiudizio razziale e/o religioso, come pretestuosamente insinua Jabberwockita, che evidentemente non mi conosce (l’ebraismo mi sta sul cazzo non meno del cattolicesimo, penso che sia razzista considerare gli ebrei appartenenti ad una razza, almeno dal XVI secolo in poi): sono filo-israeliano perché vicino ad Israele con la ragione (storica) e la passione (politica).
Israele difende il suo diritto ad esistere, messo in discussione – fino ad essere negato – dai palestinesi e dai suoi sempre pessimi alleati. È stato così dal 1948, senza interruzioni: ce n’è abbastanza per spiegare qualche nervosismo e qualche eccesso di legittima difesa, anche destinato a rivelarsi – come stavolta – assai controproducente. Qualcosa è andato storto, senza dubbio, e forse si sarebbe potuto evitare. Di fatto – e qui torno al post di Stefano – c’è di sicuro quanto segue:
(1) “Erano giorni che le navi cercavano di attraccare a Gaza. Ieri sera, verso le dieci è stato comunicato loro che avrebbero potuto attraccare al porto di Ashdod, in Israele, dove avrebbero potuto scaricare gli aiuti umanitari che dicevano di trasportare, e da lì, sotto la sorveglianza israeliana ma alla presenza degli attivisti, le merci sarebbero state trasferite, via terra, a Gaza. Qual era il problema? Se l’intento dei “pacifisti” era di portare aiuti umanitari e sollievo agli abitanti di Gaza, questo sarebbe stato soddisfatto. E Israele avrebbe avuta garantita la propria sicurezza, potendo verificare se il carico era davvero in regola. La risposta è stata negativa, il che ha dimostrato che degli aiuti umanitari gliene importava ben poco”.(2) “I «pacifisti» [erano] armati di spranghe, coltelli e (forse) anche armi, che non hanno esitato a usare contro i soldati che sbarcavano sulla nave”.(3) “Il padre di Gilad Shalit - il giovane soldato di Tsahal da quattro anni prigioniero di Hamas - aveva proposto ai «pacifisti» delle navi una specie di scambio: lui e la sua famiglia li avrebbero sostenuti se loro, incontrando i leader di Hamas, li avessero convinti a permettere alla Croce Rossa di visitare il figlio. La risposta [è stata negativa]: ai «pacifisti» interessava solo rompere l’assedio”. È il caso di sottolineare che questo assedio segue il documentato rifornimento palestinese di materiale bellico da parte di Cina, Iran e spezzoni del movimento jihadista”.(4) “L’accesso a Gaza è chiuso e controllato da Israele […] perché da quando, cinque anni fa, gli israeliani se ne sono ritirati e l’hanno lasciata alla gestione dei palestinesi, questi hanno scelto come governanti dei terroristi, [che] hanno usato il territorio (soprattutto dove era densamente popolato ed espressamente in mezzo alla loro stessa popolazione civile) per lanciare razzi mirati di proposito ai civili israeliani”.
Non faccio alcuna fatica ad ammettere che quella consumatasi nelle acque a largo di Gaza sia stata un’operazione tragicamente viziata da un eccesso di legittima difesa, e mi scuso con chi non riesce a vedere altro che vittime nei palestinesi, ma, a fronte di ogni apertura da parte di Israele, la risposta di chi li rappresenta e strumentalizza, li usa e li esaspera (sempre a fini diversi dall’unica possibile soluzione: due popoli e due stati), è sempre stata violenta, dalla Guerra dei sei giorni fino ad oggi. Tanto per tacere l’uso bellico che le autorità palestinesi fanno del popolo palestinese, a cominciare dai bambini e dalle donne. Nulla giustifica imbottire ragazzini di esplosivo per mandarli a morire in nome di Allah in un ristorante o in un bar di Jaffa Road: nessuna disperazione, solo una cieca e belluina pazzia. Nella quale ormai i palestinesi non sanno più trovare via d’uscita, drogati dall’illusione che la distruzione di Israele spiani la strada a chissà quale felicità.
Gli ebrei sono figli di quella terra, come i palestinesi, da millenni. Israele l’ha capito e spesso ha offerto ritirate in vista di una soluzione che ne tenesse conto, ma che non hanno mai incontrato la disponibilità palestinese a discutere, sicché a tutt’oggi – dopo essersi fatti usare da Egitto, Libia, Siria, Iraq, Iran e Al Qaida – ai palestinesi non resta che piangere.
Non volevo convincere nessuno, non m’illudo d’esserci riuscito nemmeno per puro caso, e mi scuso se avverbi e aggettivi possano essere sembrati duri: non volevano esserlo, ma non potevano non correre questo rischio.
del perché ti si ama senza condizioni
RispondiEliminabuonasera, certo che se si parte dal principio che Israele ha sempre ragione si fa presto ad arrivare a screivere certe cose, i palestinesi hanno sempre torto e se la vanno a cercare, così come i pacifisti. Bravo malvino, ma da radicali o ex non ci si poteva aspettare d'altro
RispondiEliminamario
uno dei post più belli che abbia mai letto qui.
RispondiElimina"le merci sarebbero state trasferite, via terra"
RispondiEliminaHo scelto questo errore, ce ne sono tanti. Gaza è alla fame da parecchio tempo proprio perché Israele non favorisce l'ingresso degli aiuti umanitari.
non possono esserci solo fanatici islamisti... è ragionevole che ci siano anche fanatici sionisti...
RispondiEliminama sempre fanatici restano...
Premetto: il post di Stefano mi sembra ricco di notizie e molto convincente. Concordo sia sull'eccesso di legittima difesa che sulle ragioni per il sostegno a Israele (laicità: unica speranza, troppo flebile ahimè). Concludo: nove morti sono troppi (anche uno è troppo per certe cose) e, soprattutto, il rischio di compromettere i buoni rapporti con la Turchia dovevano frenare l'«assalto» militare; per questo servirebbe la forza di ammettere di avere esagerato e la destra religiosa al governo lo impedisce.
RispondiEliminaIl fondamentalismo islamico (e il terzomondismo di sinistra affascinato dalla presa coranica del sociale) avranno altro carburante per alimentare il loro odio verso il sionismo (e Israele tout court).
Eppure io non ci arrivo. Perché uno Stato, quale che sia, ha sempre e comunque diritto di esistere?
RispondiEliminaPerché uno Stato ha il diritto di difendersi, eventualmente eccedendo un po'?
Non ci arrivo, non lo capisco.
Gaza, che è diventata sinonimo di violenza e povertà, ospita un milione e mezzo di palestinesi spossessati e imprigionati. Sotto controllo israeliano dal 1967, Gaza ha visto di tutto e ha subìto di tutto. Ma gli eventi degli ultimi due anni non hanno precedenti. Sottoposta a blocco dal 2007, bombardata da un attacco di tre settimane definito “guerra”, la sua gente da allora sopravvive a malapena. Come Dov Weissglas, consigliere dell’allora Primo Ministro israeliano Ehud Olmert, spiegò nel 2006, i palestinesi dovevano essere “messi a dieta”. Oggi, a Gaza, la maggior parte dei beni essenziali per la vita quotidiana sono proibiti – o per “ragioni di sicurezza” o perché considerati “beni di lusso”: il cemento è proibito, le matite sono proibite, la carta è proibita, i giocattoli sono proibiti, le medicine e il cibo sottoposti a restrizioni.
RispondiEliminaQUESTO E' IL DRAMMA DI PERSONE COMUNI, NON DI TERRORISTI. LE TUE FOTO ESTREMIZZANO IL PROBLEMA E MINIMIZZANO LA LORO SOFFERENZA.
L'"ECCESSO DI LEGITTIMA DIFESA" E' STATO UN ATTO CRIMINALE.
Assolutamente di parere contrario, ma rispetto la sua idea.
RispondiEliminaAggiungerei al titolo la parola "stupido", trasformandolo in "stupido eccesso di legittima difesa", sia perchè non si capisce bene che minaccia rappresentassero le navi per la sicurezza di Israele, sia perchè così come è stata condotta l'operazione si è rivelata un hassist magistrale ad Hamas e all'Iran.
grazie
RispondiEliminapaolo
Che poi un stato qualunque abbia diritto ad esistere, è tutto da dimostrare. Che poi della gente nata in Polonia, Ucraina, Lituania, Ungheria ecc. avesse il diritto di creare uno stato in Palestina, contro il parere di chi ci viveva da sempre, è semplicemente indimostrabile. Che poi dire che Israele vuole l'esistenza di uno stato palestinese, quando da sempre cerca di cancellare ogni traccia della presenza di razze inferiori e di popoli non eletti dal suo territorio, è semplicemente una menzogna. Se tu fossi palestinese agiresti esattamente come Hamas, non avresti scelta, devi riconoscerlo.
RispondiEliminanon riesco proprio ad essere partigiana in certe cose, e sarebbe lunga da spiegare
RispondiEliminaPoco utile addentrarsi nei meandri della sciagurata conduzione di quello che tu chiami 'eccesso di legittima difesa', e che mi dai la possibilità di definire, qui (non intaccherò il mio blog con pensieri che non siano quelli degli altri, tra poco), un'ulteriore smagliatura nel diritto internazionale, programmata male ed eseguita peggio da parte di uno dei governi più diplomaticamente attrezzati e di uno degli eserciti meglio addestrati ed equipaggiati del mondo.
RispondiEliminaNon ha alcun senso argomentare ab ovo, anche perché si corre sempre il rischio di azzuffarsi, tra i sostenitori dell'embrione e quelli del pennuto, ma visto che in questi luoghi non ne ho mai scritto trovo giusto premettere che sono stato uno strenuo difensore di Israele durante la guerra di Gaza - e che mi sono dedicato in lungo e in largo a smontare il rapporto Goldstone.
E dunque, nel merito: il problema del post di Stefano è che gli si potrebbe rispondere nel merito, punto per punto, e le argomentazioni che gli verrebbero opposte (quelle valide) avrebbero la medesima possibilità di influire sulle convinzioni di qualunque interlocutore. Se occorre mi ci addentro, ma penso che basti un piccolo sforzo cognitivo e di raccolta d'informazioni per capire quali potrebbero essere, quelle controargomentazioni.
Dal punto di vista del diritto internazionale: non sono un legalista, tutt'altro. Il problema è che uno strappo ad un tessuto di norme si paga, e da utilitarista liberale sono abituato, come immagino sia tu, a misurare precisamente questo trade-off. La smagliatura non conveniva, tu dici che questa reazione sproporzionata è stata chiamata da una nevrosi collettiva che s'è quasi tramutata in tara ereditaria, e mi spiace, ma oggi mi sembra che proprio questa spiegazione non basti più a descrivere i comportamenti degli uni e degli altri. Non da novembre almeno, quando s'è capito che il nuovo governo israeliano non aveva più alcuna intenzione di trattare; e, con i mesi, il trasferimento della colpa (sì, della colpa) s'è fatto sempre più evidente, fino alla crisi dei passaporti, allo strappo con Washington (rabberciato a vista, grazie all'AIPAC), alla strenua opposizione ai negoziati indiretti - che erano appoggiati dalla stessa Lega Araba, e che escludono Hamas visto che pongono come precondizione il riconoscimento reciproco delle parti.
E' la sintesi del totale fallimento della politica di un governo non soltanto di destra (categoria che ha davvero poco senso, in Israele), ma ostaggio di oltranzisti e xenofobi, tra i peggiori che Tel Aviv abbia avuto nella sua intera storia.
E dunque, ancora, non eccesso di legittima difesa, ma sconnessione da qualunque realtà capace di riportare il conflitto ad uno scontro tra attori dotati di raziocinio.
Mi resta un'unica speranza: che tutti noi possiamo vivere abbastanza a lungo perché si arrivi a vedere un giorno in cui tu e Stefano (entrambi blogger che peraltro stimo molto), possiate rendervi conto delle cazzate che avete sempre scritto e pensato riguardo Israele. E sai una cosa? Sono sicuro che, vita permettendo, quel giorno arriverà.Proprio perché credo nella vostra intelligenza.
RispondiEliminaCon immutata stima
Massimo Villivà
Scusi Malvino, ma Israele ha sempre ragione, sempre sempre, anche quando appoggia gli insediamenti di coloni (in genere fondamentalisti disposti a usare la violenza per imporre la loro visione teocratica persino ai propri concittadini) in territorio palestinese? Le sembra giusto o anche solo razionale? A me sembra una cinica politica del fatto compiuto per arrivare alla prossima tornata di trattative con una scusa per sottrarre un pezzettino in più al costituendo (quando? ad calendas graecas?) stato palestinese. Anch'io simpatizzo per Israele, ma quando sbaglia sbaglia, e su questa storia della nave ha sbagliato nei modi (dell'intervento), se non nel merito.
RispondiEliminaAle
tu fai riferimento alla guerra dei sei giorni, che io ricordo bene, come la dichiarazione del generale orbo che disse: "Israele ha mire espansionistiche" !! come ricordo bene la disobbedienza all'ONU che imponeva la riconsegna dei territori occupati, e come ricordo bene i bambini per strada che tiravano le pietre agli occupanti israeliani, beh son passati molti anni e quei bambini sono cresciuti, forse è per questa "ingiustizia" fermentata nel tempo che oggi quei ragazzini si fanno saltare tra la gente, tu capisci la nevrosi collettiva che si è quasi tramutata in tara ereditaria di Israele, ma quella dei palestinesi no, ed è la stessa identica nevrosi e la stessa identica tara, tu difendi Israele sempre, anche quando sono gli israeliani ad ammazzarsi tra di loro per non rinunciare a quel pezzo di terra, vedi l'assassinio di Rabin, o come in questo caso un incidente voluto per interrompere il processo di pace tra "due nazioni due popoli", e quando dici che questa sarebbe l'unica soluzione, e sono d'accordo con te, ma lo dici dopo la tua arringa per Israele, sembra quasi che ci prendi per il culo.
RispondiElimina@Pietro, tu non sei palestinese, eppure la pensi esattamente come Hamas, devi riconoscerlo.
RispondiEliminaE il _tuo_ diritto ad esistere, sei in grado di dimostrarlo? Hai le pezze giustificative?
Tragico eccesso di legittima difesa, sconcertante impreparazione alla possibilita` di un'accoglienza violenta.
RispondiEliminaPer stampa e tv in questi giorni Gaza confina con un solo stato e la nave era una, non erano sei, cosi` da non chiedersi mai se le cose potevano e possono andare diversamente.
matteo
peccato che non fossero proprio "al largo di gaza" ma ancora in acque internazionali. i soldati israeliani, blocco navale o no, non avevano giurisdizione, lì.
RispondiEliminaquando combatti in un territorio che non è tuo non potrà mai essere legittima difesa: si chiama aggressione.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/MO-volevano-morire-da-martiri-3-dei-4-turchi-uccisi-su-flottiglia_483509606.html
RispondiEliminaprecedente link da Luca Barattoni.
RispondiEliminaTi porto in homepage, Luca.
RispondiElimina@shylock, io non sono uno stato. E non la penso come Hamas, le religioni e i religiosi, specie se fanatici, mi fanno schifo. Ma, se fossi palestinese, credo che avrei buone possibilità di sposare la politica di 'muoia sansone con i filistei' di Hamas. Sempre meglio che lasciarsi ammazzare lentamente come un topo nella in trappola.
RispondiElimina@Pietro: appunto, quindi la tua esistenza e' infinitamente meno legittima di quella di uno Stato con milioni di abitanti. O pensi di essere piu' importante tu?
RispondiEliminaMetti di essere in lite col tuo vicino da generazioni, per via che vantate diritti sullo stesso pezzo di terra, e lui dice che ti sei allargato troppo, anzi li' non ci devi proprio stare, e se ti becca t'ammazza, l'ha giurato sulla toba di su'nonno in carriola, e tu gli hai risposto che la terra intanto l'hai comprata, e comunque il tuo trisavolo gia' ci stava quando il suo manco sapeva di esistere, etc. Metti che a un certo punto, stufo che lui ti tiri i sassi dal suo terrazzo, sei andato di la' a menargli, e poi hai messo una sbarra di traverso in strada cosi' chi vuole andare a trovarlo deve prima chiedere il permesso a te, si sa mai gli portasse una fionda per prenderti meglio a sassate, sarebbe mica la prima volta, etc.
E poi metti che qualche simpatico pirlacchione, che dice d'agire per senso di umanita' e simpatia per il tuo vicino, ma tu sospetti fortemente sia perche' gli stai sui coglioni proprio tu come persona, dichiari e strombazzi che lui della tua sbarra se ne frega e verra' li' apposta a portare la sua solidarieta' e sostegno materiale al vicino contro lo stronzo che l'opprime e lo sta sterminando (a parte il trascurabile fatto che da figlio unico che era su'nonno, adesso saranno una trentina tra parenti, affini e affiliati). Tu che fai, gli dici prego si accomodi, vero?
E immagino anche che non avrai nulla da ridire, se io gli do man forte dicendo che secondo me e' tutto da dimostrare, il tuo diritto di stare al mondo, o comunque dovresti stare da un'altra parte (dove, e' un problema tuo).
Eccesso di legittima difesa addirittura preventivo e in acque internazionali, in questo caso, condotto da comandi speciali probabilmente poco e male informati in assetto da guerra contro gente che in larga parte non può essere definita nè terrorista nè filo terrorista. Quando io giro armato di M16 e sparo a vista a qualsiasi cosa potrebbe farmi del male non si chiama legittima difesa, si chiama follia omicida. Israele negli ultimi dieci anni colpisce più forte e più duro e soprattutto prima, contro ogni etica e diritto internazionale.
RispondiEliminaCiao Malvino.
RispondiEliminaTi chiedo scusa per due motivi.
1) La mia firma in calce al commento come "jabberwockita" poteva essere equivocabile ma per motivi su quali non mi soffermerò non mi era possible in quel momento loggarmi come adesso.
2) Si è vero che non ti conosco, ma il commento era riferito a "stefano" e riportato sul tuo blog solo per completezza. Ho peccato di ingenuità e chiedo scusa a te e ai tuoi lettori.
Questo però non mi lascia considerare come "passabile" il termine PRETESTUOSAMENTE usato nei miei confronti riguardo le critiche da me portate.
Forse perchè non ti conosco dovrebbe essermi consentita una domanda:
Cito (dal testo tra parentesi):
penso che sia razzista considerare gli ebrei appartenenti ad una razza, almeno dal XVI secolo in poi
La domanda è: Quindi considerare apaprtenenti ad una "razza" altri esseri umani non sarebbe razzista (????) , oggi? Non lo sarebbe stato prima del XVI secolo (????) . Mi sono perso qualcosa? Cosa è avvenuto nella specie Homo Sapiens Sapiens nel 1500?
Riguardo i pregiudizi benevoli, poi, aggiungerei che stanno bene in bocca (o sulla penna) degli stolti, ti stimavo (anche senza conoscerti), dovrei cambiare idea?
Infine sulla laicità: Sono (notoriamente) ateo, ma cerco (e spero) di essere laico.
Non condivido nessuna religione, ma per quanto alcune più delle altre sono "root of all devils" non direi mai che "mi stanno sul cazzo". Posso biasimare i loro condottieri, mettere in guardia i seguaci, alla berlina le loro dottrine, ma non le userei mai come divisore tra "retti" ed in errore.
Nella speranza di aver preso (io) un abbaglio e di leggere sferzanti critiche nei confronti di chi sobilla l'uso della forza (mi riferisco ai potenti di tutto il mondo) per la risoluzione delle controversie tra le nazioni ti lascio il mio immancabile
Un Sorriso
Ecco, è sempre più chiaro che il fatto che Israele abbia ragione è il presupposto, l'assioma da cui si parte.
RispondiEliminaGli altri, che siano Hamas o una nave carica di aiuti e di gente che definire armata è una barzelletta, hanno torno.
Prima di qualsiasi discussione.
E questo a partire dall'assioma che Israele sta solo difendendo il diritto di esistere, porelli.
Poi certo che se corrompiamo la nostra intelligenza fino a partire da queste premesse, ogni discussione diventa superflua.
Se invece di analizzare l'assurda brutalità di un arrembaggio di una nave civile e di un paese tutt'al più amico (appunto dove i passeggeri hanno al massimo colelli e spranghe) da parte dei commandos di un esercito, e la strage conseguente (guardacaso, proprio dei civili, chi l'avrebbe detto che i soldati sono tutti ancora vivi?) in acque internazionali, ci concentriamo abbastanza forte sulle premesse e su chi ha ragione in partenza e comunque... allora possiamo distogliere la mente dall'allucinazione dell'assedio a Gaza.
Dall'orrore della condizione di chi vive, da civile in quell'inferno. Non è loro, ricordiamocelo, che sono esseri inferiori e carne da macello, il cui diritto alla vita e all'esistenza va garantito.
E di certo non dei loro amici che pretendevano (allucinante!!!) di essere in acque internazionali.
E se uno arrivasse a sperare che Israele (non gli israeliani, per carità), il sogno di uno stato teocratico basato sulla segregazione etnica e religiosa, sparisse per sempre.... cosa tratterrebbe i soliti Kalos kai Agathos dall'accusarlo finalmente di antisemitismo?
Cancellare Israele non vuol dire uccidere i suoi abitanti, vuol dire dare alla Palestina quell'unico Stato non Teocratico e non razzista che si meritano i suoi abitanti migliori.
Kimboz, quindi il tuo problema e' che i soldati sono tutti ancora vivi, mannaggia, e che i civilissimi civili della flottiglia, che ovviamente non volevano uccidere gli ebrei o perire nel tentativo:
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=b3L7OV414Kk
non siano riusciti a prestare manforte all'Hamasstan, l'unica alternativa laica e antirazzista alla teocrazia ebraica.
Beh, sei un fenomeno. Da baraccone, magari, ma pur sempre un fenomeno.
Tutto giusto tranne il titolo: difetto di legittima difesa, punto.
RispondiElimina@Shylock, non mi piace la reductio ad hitlerum, però, prova ad applicare le cose che hai scritto alla Germania nazista e vedi come il discorso fila che è un piacere, a cominciare dal fatto che gli stati abbiano più diritto di esistere degli esseri umani. E per me rimane indimostrato il perché dgli europei ungheresi, lituani ecc. di religione ebraica potessero vantare diritti sulla Palestina. Per via di quelle cose scritte in quello stupido libro origine di ogni iniquità? Non saràmica per quello, no?
RispondiEliminaio mi intrometto solo per dire che mi aspettavo il solito dibattito "de panza": la magggior parte dei miei ehm, compratrioti? (per ragioni di passaporto null'altro) che puntualmente discetta a borsettate (come in un film di Doris day) - genericamente e duole dirlo, sugli "ebrei cattivi" (che magari con il governo di Israele mica c'entrano molto).
RispondiEliminaNon sono stata delusa. Ammetto che vorrei esserlo, ogni tanto.
klingsor
@Pietro, non e' che ogni volta bisogna rispiegare che la Terra e' tonda, eh? Lo Stato non e' un'entita' virtuale, ma il modo in cui le persone si aggregano per garantirsi (almeno) la sopravvivenza. Oppure prova a secedere e cavartela da solo, se vuoi.
RispondiEliminaMa sono sicuro che tu non vuoi abolire lo Stato che para il culo a te, ne' abolire il concetto di Stato in generale, no: di tutti gli Stati che ci sono in giro, tu ne vorresti abolire soltanto uno, chissa' perche'.
" e lui dice che ti sei allargato troppo,"
RispondiEliminaMa questa è incredibile, davvero. Metti che " LUI " dice che ti stai allargando troppo?
Cioè, non è che gli israeliani si stanno davvero allargando troppo, no, sono i palestinesi che dicono che lo fanno? Oh, lo dicono, perchè mica è vero.
Shylock non so se non hai letto quello che ho scritto o lo hai letto e poi hai deciso di ignorarlo.
RispondiEliminaComunque sia andata, congratulazioni. Non hai capito una cippa. Hai tratto le tue conclusioni sulla base di quello che probabilmente pensavi prima ancora di leggere.
Si, se gli assalitori di una nave battente bandiera di stato sovrano che non porta armamenti in acque internazionali fossero stati rispediti a calci fino alle porte di casa loro non posso dire che non mi avrebbe fatto piacere.
Purtroppo sappiamo bene che chi ci ha rimesso è chi era lì con armi di fortuna o coltelli, ma ovviamente questo a chi interessa?
Poi ovviamente il rispondere all'accusa di essere uno stato basato su canoni etnicoreligiosi si risponde "ma anche quelli" e allora che te devo dì? Se vuoi discutere dovresti prima imparare le regole del dialogo.
Per esempio, riconoscere che la "democrazia" israeliana ha la sua pietra fondante nella preclusione razziale. Poi se credi di sviare il discorso non immaginare che io non me ne accorga
@Kimboz, come mi confermi, avevo capito benissimo: tu facevi il tifo contro gli israeliani e per gli aspiranti martiri in missione per conto di Allah (piu' qualche ascaro occidentale al seguito) e ti rammarichi che questi ultimi le abbiano prese.
RispondiEliminaPoi ovviamente non hai capito una cippa: ma non di quel che ho detto io, di come va proprio il mondo. Prova ne sia che in Israele vivono centinaia di migliaia di arabi, che votano ed eleggono deputati (compresa una partecipante alla simpatica crociera), mentre nell'Hamasstan non e' rimasto nulla che puzzi anche lontanamente di ebreo, visto che come primo atto di autodeterminazione hanno purificato tutto col fuoco. Alla faccia della 'preclusione razziale'.
Sei sempre piu' fenomenale, complimenti.
MJ, hai ragione: il problema di Israele non e' di essersi 'allargato troppo', ma proprio di esistere. Infatti non esiste un rappresentante palestinese disposto a mettere nero su bianco 'occhei, se vi restringete dopo vi lasciamo in pace': do you remember Arafat?
RispondiElimina(Davvero, bisogna rispiegare l'ABC ogni volta.)
Forse può essere utile ascoltare una voce israeliana fuori dal coro... per poi magari continuare lo stesso a nutrire i propri pregiudizi...
RispondiEliminaMassimo Villivà
http://www.kelebekler.com/occ/gilad.htm
@Massimo Villivà:
RispondiEliminaOh, certo. E la prossima volta chi tirerai fuori, Israel Shamir?
@Shylock
RispondiEliminaCome volevasi dimostrare...
...quindi per te anche Israel Shamir e' "una voce fuori dal coro"?
RispondiElimina