martedì 27 aprile 2010

Raab e Magister




Mosè riuscirà solo a vedere la terra promessa, sarà Giosuè a conquistarla militarmente, e i 24 capitoli del libro della Bibbia che porta il suo nome narrano, appunto, la conquista della Palestina e la sua spartizione alle tribù ebree. Anche qui, come in ogni componimento epico, l’efferatezza di ogni conquista militare è sublimata, sicché una puttana palestinese, Raab, che tradisce la sua gente ospitando e proteggendo due spie mandate da Giosuè in avanscoperta, assume la figura di donna salvata dalla sua fede nel Dio degli ebrei, ai quali offre i suoi favori in cambio dell’assicurazione che sarà risparmiata, insieme ai suoi cari, dal massacro che andrà compiendosi di lì a poco.
Una puttana utile alla causa è naturale venga trasfigurata in santa, non c’è da scandalizzarsi troppo, e infatti nell’edizione della Bibbia ad uso dei cattolici romani si legge nelle note: “Questa straniera, che con la sua fede e la sua carità salva tutta la sua casa, è diventata presso i Padri un’immagine della Chiesa” (editio princeps 1971, pag. 409). Immagine particolarmente comoda, trattandosi di una puttana.

La figura di Raab (anche Rahab o Rhaab) viene richiamata da Sandro Magister in un articolo che in fondo ha il solo scopo di bacchettare Gianni Maria Vian, il quale, “nel riferire l’incontro di Benedetto XVI con i cardinali nel quinto anniversario della sua elezione, […] ha scritto che «il pontefice ha accennato ai peccati della Chiesa, ricordando che essa, ferita e peccatrice, sperimenta ancor più le consolazioni di Dio»”: “c’è da dubitare che Benedetto XVI si sia espresso esattamente così – rintuzza Magister – […] la formula «Chiesa peccatrice» non è mai stata sua, l’ha sempre ritenuta sbagliata”.
Personalmente credo che Magister abbia ragione, ma che non tenga conto del fatto che Benedetto XVI non scrive neanche il 5% dei discorsi che pronuncia e, anche se vi apporta correzioni, è anziano, stanco, s’appisola durante le messe, insomma, potrebbe davvero essergli scappato quel «Chiesa peccatrice», che indubbiamente stravolge l’“immaculata ex maculatis” (“santa e composta di peccatori”), che è uno dei tanti graziosissimi paradossi prodotti dal bimillenario “intellettuale collettivo”.

Fu Ambrogio a costruire l’immagine della “puttana santa” in un passo (Expositio evangelii secundum Lucam, III, 23) che Magister riporta non già dal testo originale, ma da una citazione fattane dal cardinale Giacomo Biffi (lo dimostra l’inserimento di alcuni punti sospensivi in un punto dove sono assenti nel testo in latino – vedi foto): “Rahab, che nel tipo era una meretrice ma nel mistero è la Chiesa, indicò nel suo sangue il segno futuro della salvezza universale in mezzo all’eccidio del mondo. Essa non rifiuta l’unione con i numerosi fuggiaschi, tanto più casta quanto più strettamente congiunta al maggior numero di essi; lei che è vergine immacolata, senza ruga, incontaminata nel pudore, amante pubblica, meretrice casta, vedova sterile, vergine feconda... Meretrice casta, perché molti amanti la frequentano per le attrattive dell’amore ma senza la contaminazione della colpa”.
La cosa è facilmente spiegabile: Magister ha preso la citazione da un testo del Biffi (La sposa chiacchierata: invito all’ecclesiocentrismo, Jaca Book 1998 – pag. 57) e ha messo i puntini sospensivi nel testo di Ambrogio dove Sua Eminenza si sofferma un attimo a fare una considerazione, peraltro insignificante. Come dire: dove Biffi si ferma a fare una pisciatina, Magister fa un attimo di pausa nella lettura di Ambrogio. Tutto normale: questa è la Chiesa e questi sono i suoi vaticanisti, punto.

Suppongo sia superfluo sottolineare la carriera della puttana, da Gerico a Gs 2, 1-21, da Gs 2, 1-21 ad Ambrogio, da Ambrogio al Biffi, dal Biffi al Magister. Vale la pena di segnalare, invece, il titolo che Magister dà al suo pezzo – “Chiesa peccatrice? Una leggenda da sfatare” – e la chiusa: “In giorni calamitosi come gli attuali, pieni di accuse che vogliono invalidare proprio la santità della Chiesa, questa è una verità da non dimenticare”.
Chi è più puttana, Raab o Magister?

1 commento:

  1. questi commenti dispregiativi sulla figura di una persona che,solo per il fatto di essere donna e generosa delle sue grazie fisiche con l'altro sesso,viene qualificata con sprezzo dicono prima di tutto che la mentalità di chi ha partorito tali commenti ha una inguaribile mentalità maschilista,del tipo che dice " quelle che fanno quel mestiere lo fanno per passione ".........
    aberrante!

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