La regola della trasparenza è buoncostume radicale, almeno così è sempre stato fino a gennaio. Facevo notare, a febbraio, che l’audiovideo della Direzione nazionale di Radicali italiani tenutasi ai primi di gennaio non fosse ancora a disposizione su radioradicale.it insieme a tutte quelle precedenti, e oggi, nella apposita sezione d’archivio, a quella del 5 dicembre segue quella del 10 aprile: quella tenutasi a gennaio è da ritenersi secretata.
Non che siano sempre interessanti, quelle Direzioni, ma quella tenutasi in gennaio non poteva non esserlo, perché è da quella riunione che uscì la candidatura di Emma Bonino alla presidenza della Regione Lazio. Documento di un certo valore storico, potremmo dire.
Quando feci notare l’eccezione alla regola, aggiunsi che avremmo avuto a disposizione l’audiovideo di quella riunione solo all’indomani del voto, e nel caso Emma Bonino avesse vinto; e avanzai l’ipotesi che dovesse essere stata una Direzione assai burrascosa, e che alla decisione della candidatura di Emma Bonino si fosse arrivati contro il parere di Marco Pannella, incline a disertare le elezioni regionali per evitare brutte figure.
Nessuno poteva sapere che il Pd avrebbe dato appoggio a quella candidatura, nemmeno Emma Bonino, e il primo a rimanerne sorpreso deve essere stato proprio Marco Pannella, che ha potuto dimostrare di aver ragione solo dopo il cattivo esito della prova elettorale, ma che deve aver sofferto molto fino a quando non ha potuto dimostrarlo.
Rendere pubblici i contenuti di quella Direzione prima del voto sarebbe stato indelicato verso gli alleati e verso quanti fra i radicali speravano in buon esito del voto. Adesso lo sarebbe verso Emma Bonino. È che, quando può vantare di aver avuto ragione contro i suoi, Marco Pannella preferisce farlo in modo discreto, almeno fino a quando non è necessario farlo in modo esplicito.
Non avrei dovuto aggiungere “in caso di vittoria”, e mi pento di averlo fatto. Avrei dovuto scrivere che l’appoggio del Pd alla candidatura di Emma Bonino destinava l’audiovideo di quella Direzione alla secretazione perpetua. Ma questo avrebbe significato avere già in febbraio la certezza che ho solo adesso: non c’è alcun futuro per i radicali in quanto radicali, ivi compreso il buoncostume della trasparenza. La partitocrazia li ha eliminati.
Non sono molto d'accordo: i boninpannellati prendono lo 0,7% in Piemonte se alleati con la sinistra mentre si moltiplicano cospicuamente se vanno da soli
RispondiEliminalo stesso forse accadrebbe con la destra
cominque siamo sempre sotto la soglia della sbarra
Non sono così sicuro sia colpa della partitocrazia. E, anonimo, bel Lazio hanno preso il 3% nonostante avessero il candidato presidente. Non so, a me non pare proprio un problema di collocazione.
RispondiEliminaLorenzo Lazzeri