lunedì 26 aprile 2010

A cuccia, non si vota!


I soliti due passi avanti e uno indietro, Bossi non pretende più le elezioni: gli bastava far vedere che non le teme, maturando il diritto di minacciarle ancora, quando dovesse essere utile.
Nemmeno Berlusconi ci pensa più, neanche tenta più il bluff, pensa alle riforme, paternamente costituente. Gli fumano i coglioni, ma le elezioni no.
Figuriamoci se può volerle Fini: l’assai insicuro 6% che gli danno i sondaggi varrebbero assai meno dei deputati e dei senatori sui quali può sicuramente contare adesso che l’autodafé li ha temprati e caricati di scintille.
Neppure Bersani vuole le elezioni. Ammesso avesse voce in capitolo, naturalmente.
Tutti gli altri – Di Pietro, Grillo, Pannella – non contano un cazzo. Poco meno di Napolitano, insomma.
E dunque non andremo a votare: nessuno lo vuole, nessuno ci ha mai creduto davvero, quasi tutti l’hanno piuttosto temuto.

Altra cosa sono i rispettivi popoli, quelli sarebbero pronti a votare domani, stanno sempre a smaniare con la matita in mano, voterebbero tutte le domeniche che piove (con licenza di astensione): il popolo padano e quello della Libertà con la bava alla bocca, intenzionati a non fare prigionieri; gli altri giusto per spezzare la routine del regime, scaramanticamente tacendo la speranza in una botta di culo, chessò, un terremoto che rada al suolo Palazzo Chigi mentre è in corso un Consiglio dei Ministri. Tutta plebe, a cuccia, non si vota!

Insomma, ci aspettano tre annetti di quelli sfiziosissimi. Sfiziosissime riforme federalistiche, innanzitutto, di quelle che vogliono il passaggio referendario, ma anche no, chissà, boh. Riforma della giustizia da sfiziare tutti, nessuno escluso, tranne il relatore, poveraccio. Riforma fiscale, puro sfizio. Mettiamo mano al welfare e alle pensioni? Perché no?
Avremmo mille e mille sub-eccezioni ad ogni eccezione, e un’eccezione a ciascuna. Stress a destra, frustrazione a sinistra, malesseri intestini di qua e di là. Terreno propizio agli affari, quelli incolori, solitamente detti bipartisan.

Né tango argentino, né tragedia greca. Frittura all’italiana.

3 commenti:

  1. A Di Pietro, Grillo e Pannella aggiungici pure un Nichi Vendola che ieri sera, da Fazio, altro non ha fatto che dire ciò che qui sopra, da parte di perfetti Nessuno, leggo da un pezzo... E buongiorno, credo che questa settimana, se tanto ci dà tanto, ci darà sicuramente parecchio...

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  2. ti dirò, il discorso di fini ha avuto un effetto di risveglio dal topore in cui mi avevano calato nei2ultimi anni - questo è già quanto

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  3. Maledizione, Malvi', lo ripeto troppo spesso, ma gli è che sei un genio.

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