giovedì 15 aprile 2010

Pre-bozze


Riformare, riformare, questa maggioranza ne ha una grande smania. Fisco, giustizia, istituzioni, gli stessi connotati dello Stato, l’Italia dovrebbe uscirne tutta riformata. Questo dovrebbe dare per scontato che questa maggioranza – o almeno chi la guida – abbia un progetto di società, un disegno che la rappresenti, e che progetto e disegno siano tanto chiari da produrre una visione, sia pure virtuale, chessò, due righe, uno schemino…
Macché, sulle riforme da fare urgentemente – Cetto Laqualunque aggiungerebbe “comunquemente” – questa maggioranza non ha uno straccio di traccia. Cioè, detto col garbo del notista politico di classe: “Sarebbe imprudente ignorare che per ora non esiste un progetto della maggioranza. Anzi, a sentire il ministro Ignazio La Russa, «siamo alle pre-bozze» della riforma” (Corriere della Sera, 15.4.2010).

Cosa siano le pre-bozze, non so. A volte, ascoltando gli uomini di questa maggioranza, avverto in loro la smania di riformare pure il dizionario. E tuttavia, a naso, pre-bozza dovrebbe significare al massimo due righe, forse pure sprovviste di schemino. E allora mi pare evidente che queste patetiche macchiette, pericolose come tutte le iperboli della miseria umana, vadano nutrendo smanie di riforme senza neanche sapere un cazzo del come. È un impietoso squarcio di luce su una classe politica di merda.
Il progetto di società di questo centrodestra non sa che esprimere pre-bozze, e siamo all’ora X, mica al ruminamento convegnistico. Al confronto, le riformucce della Prima Repubblica appaiono costruzioni titaniche, i ritocchetti allo statu quo degli anni ’60 e ’70 appaiono ardite rivoluzioni, il Piano di rinascita democratica di Gelli appare un affascinante trattato di filosofia politica.

3 commenti:

  1. Saranno tipo le pre-firme...

    Lorenzo Lazzeri

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  2. Questa maggioranza predilige tutto quello che comincia con pre: pregiudizi, prescrizioni, prebende, prevaricazioni .....

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