lunedì 19 aprile 2010

“Piaga orrenda che affligge l’umana società”


[Nel Regno di Sardegna] coloro che hanno diritto di voto [sono] 90.839 persone su una popolazione di 4.325.666 individui. E gli altri 4.271.171? Sono massa e di conseguenza non contano: è il pensiero di Cavour”
Angela Pellicciari,
Risorgimento da riscrivere,
Ares 2007


Niente suffragio universale, orrore! Idem per il plebiscito del 2 ottobre 1870 che decise l’annessione dello Stato Pontificio al Regno d’Italia. Nella città di Roma: 40.785 sì, 46 no. Nell’intera regione: 133.681 sì, 1.507 no. Sì, ma niente suffragio universale, neanche qui.
Orrore, ci siamo pigliati le terre del Papa senza chiedere il permesso alla gran massa dei suoi sudditi! Che merda, quel Cavour! Fece votare solo gli abbienti e gli alfabetizzati, tutti massoni e liberali. Così la Pellicciari. Come un’oca che starnazza in Campidoglio, 140 anni dopo l’invasione dei barbari.

Sul perché il Cavour non abbia dato il voto a tutti i sudditi di Pio IX, modestamente, io avrei opinione diversa. Lo fece per non offenderlo, perché del suffragio universale Sua Santità dava le seguenti definizioni : “piaga orrenda che affligge l’umana società”, “piaga distruggitrice dell’ordine sociale”. E questo ancora nel 1874, quattro anni dopo aver perso lo Stato Pontificio.
Mi pare che questo tolga ogni valore all’argomento della Pellicciari: neanche Pio IX avrebbe consentito che la massa si esprimesse. E almeno in questo fu accontentato.

5 commenti:

  1. ma a Pera Marcello questo glielo avete detto??!

    giovanni

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  2. Che la Pellicciari vada a scrivere testi e a tenere la coda a Emanuele di Savoia.

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  3. Quando sono molto triste e sconsolata, debbo ammettere, qualche dubbio sul suffragio universale mi viene. :))
    Ora eh, non 140 anni fa.
    Poi, con una scrollata di penne e piume, tutto torna a posto. :))
    Adoro il lunedì.
    saluti, valeria

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  4. Ma è la tizia che si sente ogni tanto su Radio Maria? Mi piace ascoltare i suoi discorsi, mi fanno sentire intelligentissimo. Come quando guardo una lumaca, e penso: però, quanto sono veloce io!

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