Non solo belle parole: richiamando al principio “that neither cultural, traditional nor religious values, nor the rules of a «dominant culture» can be invoked to justify hate speech or any other form of discrimination”, la raccomandazione è a “examine existing legislative and other measures, keep them under review, and collect and analyse relevant data, in order to monitor and redress any direct or indirect discrimination on grounds of sexual orientation or gender identity” e a “ensure that legislative and other measures are adopted and effectively implemented to combat discrimination”, anche per ciò che attiene al diritto di convivenza, matrimonio e adozione.
Naturalmente si tratta solo di una raccomandazione, infatti è fatto salvo quanto di residuale delle vigenti normative in ogni Stato membro che non sia aderente all’assunto, e tuttavia di nuovo c’è che per la prima volta in ambito comunitario si approva un atto ufficiale in cui non si parla semplicemente di “sex” e di “gender”, ma di “sexual orientation” e di “gender identity”: culturalmente è una rivoluzione copernicana, soprattutto se si tiene conto del fatto che il richiamo è a che gli Stati membri della Comunità europea “should ensure that any discriminatory legislation criminalising same-sex sexual acts between consenting adults, including any differences with respect to the age of consent for same-sex sexual acts and heterosexual acts, are repealed” e che essi “should also take appropriate measures to ensure that criminal law provisions which, because of their wording, may lead to a discriminatory application are either repealed, amended or applied in a manner which is compatible with the principle of non-discrimination”.
Un piccolo grande passo, soprattutto per l’invito “to make recommendations on legislation and policies, raise awareness amongst the general public, as well as – as far as national law so provides – examine individual complaints regarding both the private and public sector and initiate or participate in court proceedings” e a farsi carico della sensibilizzazione dei maggiori rappresentanti della società civile, “including media and sports organisations, political organisations and religious communities”.
Anche qui un importante fatto nuovo: viene di fatto assunto il principio che nessuna morale sessuale che ponga discriminazione tra un individuo e un altro, qualunque siano i suoi orientamenti e gusti sessuali, sia autorizzata a farsi fonte di diritto.
sperando che la nostra corte costituzionale ne tenga conto e che questo fine settimana i giudici non si concedano troppe escursioni sulla riva destra
RispondiEliminavallo a spiegare alla chiesa cattolica...
RispondiEliminaSbaglio o in questa simpatica foto di famiglia manca qualcuno? I due bimbi sono nati dal nulla?
RispondiEliminaFaccia finta che siano due vedovi e due orfani, caro Angelo, così la loro serenità le darà meno tormento. Consentirà, mi auguro, che vedovi e orfani siano sereni, vero?
RispondiEliminaOrfani in qualche modo lo sono, se sono stati sottratti alle proprie madri.
RispondiEliminaBe', saprai come sono 'ste donne, a volte abortiscono, a volte danno l'utero in affitto, a volte vendono i figli già bell'e fatti, a volte li affidano a preti pedofili... Insomma, non sempre glieli sottraggono, sono loro - le donne, dico - a non tenerseli stretti.
RispondiElimina[Sarà necessario spiegarti che quella qui sopra è la tua ironia di ritorno?]
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