mercoledì 7 aprile 2010

Fino al 490° abuso sessuale


Nel febbraio del 2002, quando rilasciava l’intervista di cui qui riporterò alcuni brani, Tarcisio Bertone era segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede. Da pochi mesi, il 18 maggio 2001, la Congregazione aveva diramato una circolare interna (De delictis gravioribus) che, insieme ad altro, dettava istruzioni a tutti i vescovi sulla condotta da tenere dinanzi al caso di un abuso sessuale commesso da un sacerdote a danno di un minore, ad integrazione e correzione della fin lì vigente normativa (Crimen sollicitationis).
È su quanto realmente disponeva la De delictis gravioribus che oggi si discute, con interpretazioni discordanti. E allora cosa c’è di meglio che ascoltare dalla viva voce di chi firmò quella direttiva (insieme a Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione) cosa fosse realmente tenuto a fare un vescovo venuto a conoscenza di un crimine di pedofilia commesso da un prete della sua diocesi?

Ringrazio chi mi ha segnalato l’intervista e do la parola a Bertone: “A mio parere, non ha fondamento la pretesa che un vescovo sia obbligato a rivolgersi alla magistratura civile per denunciare il sacerdote che gli ha confidato di aver commesso il delitto di pedofilia. Naturalmente la società civile ha l’obbligo di difendere i propri cittadini. Ma deve rispettare anche il «segreto professionale» dei sacerdoti, come si rispetta il segreto professionale di ogni categoria, rispetto che non può essere ridotto al sigillo confessionale, che è inviolabile”.
Non solo, quindi, quanto saputo in confessione: “Se un fedele, un uomo o una donna, non ha più nemmeno la possibilità di confidarsi liberamente, al di fuori della confessione, con un sacerdote per avere dei consigli perché ha paura che questo sacerdote lo possa denunciare, se un sacerdote non può fare lo stesso con il suo vescovo perché ha paura anche lui di essere denunciato, allora vuol dire che non c’è più libertà di coscienza”.

Felicissima sintesi della De delictis gravioribus, senza dubbio, ma coprendo il delitto, così consentendo al prete pedofilo di reiterare il suo crimine (in un’altra diocesi, se trasferito), non si veniva a creare un meccanismo che possiamo collocare tra favoreggiamento e complicità? E questo meccanismo non era predisposto da un’autorità cui i vescovi dovevano obbedienza?
Oggi, si tiene a precisare che la De delictis gravioribus non vieta la denuncia del prete pedofilo; ieri, non aveva fondamento la pretesa che un vescovo fosse obbligato a rivolgersi alla magistratura civile per denunciarlo. E perché? Tenetevi: perché “la Chiesa è misericordiosa con tutti, anche con quelli che hanno commesso peccati gravissimi come la profanazione di sacramenti e la pedofilia. Memore di quanto ha detto Gesù nei Vangeli: perdonare «non dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette» (Mt 18, 22)”.
Vangelo alla mano, signori vescovi, perdonate il prete pedofilo, senza denunciarlo, fino al (70 x 7 =) 490° abuso sessuale su minore siate misericordiosi, in nome e per conto della Chiesa cattolica.

Capite? Padre Murphy avrebbe potuto stuprare altri 290 bambini sordomuti, perché ne aveva stuprati solo 200.



Postilla amena (Lodo Malvino)

Dunque, ragioniamo. Se la frequenza media calcolata è di 1 individuo pedofilo ogni 2.000 individui che non lo sono, ne avremo 10 ogni 20.000, 100 su 200.000, 1.000 su 2 milioni, ecc. Insomma, è calcolabile che su 6 miliardi di individui presenti sul pianeta vi siano 3 milioni pedofili, forse un po’ più o forse un po’ meno.
Ora, a quanto pare (e la Santa Sede conferma), ci sarebbero 4-5 preti pedofili ogni 100 preti che non lo sono. Diciamo 4 su 100, per semplificare, sicché ne avremo 40 ogni 1.000, 400 su 10.000, 4.000 su 100.000 e, insomma, tenuto conto che i preti sul pianeta sono circa mezzo milione, possiamo calcolare che i pedofili fra loro siano 20.000.
Ma 20.000 preti pedofili sui 3 milioni di pedofili che abbiamo calcolato essere presenti sul pianeta – rinunciamo alla calcolatrice – ne fanno 20 su 300.000, e 2 su 30.000, cioè 1 su 15.000, e 0,1 su 1.500, e 0,01 su 150, che poi non è molto lontano da quello 0,o3% concesso da padre Charles Scicluna, promotore di giustizia della Congregazione della Dottrina della Fede. Qui, per inciso, devo dire che è molto bello trovarsi d’accordo con un prete sulle scienze esatte.
Tirando le somme, dunque, e con questo post chiudo la serie (fino a quando non me la fanno riaprire), possiamo trovarci d’accordo sulla cifra di 20.000 preti pedofili sul pianeta. Tanti? In quanto pedofili, no. In quanto preti, io direi di sì. Perché calcolando una media di 100-150 abusi sessuali per ogni prete pedofilo (è quanto deducibile dai casi noti), avremo sul pianeta 3 milioni di bambini abusati da preti.
Essendo promotore di giustizia, padre Scicluna vorrà risarcirmeli? E con quale cifra pro capite? Si tratta di danni gravissimi, vite rovinate, menti devastate: meno di 50-100.000 dollari ciascuno sarebbe un insulto, sarebbe una beffa dopo l’abuso. Farebbero 300 miliardi di dollari, e alla Santa Sede non mancano. Vogliamo versarli a fondo perso in una cassa gestita da un’autorità laica internazionale? Vogliamo aggiungerci (il 4-5% di 50-100.000 dollari =) 3-5.000 dollari per ogni nuovo prete, a cauzione? Vogliamo aggiungerci un forfait per i crimini commessi dai preti pedofili morti ma le cui vittime siano ancora in vita? A occhio e croce, farebbero 80-100 miliardi di dollari. Giusto per mettere fine all’odiosa insinuazione laicista e anticattolica che la Santa Sede pensa solo a pararsi il culo sul piano economico, insomma, propongo questo lodo: 300-400 miliardi di dollari e si chiude un occhio.
Però, come Gesù disse alla adultera: “Vai, ma non peccare più”. Sennò il pacco di soldi non può intendersi come una tantum.

Certe volte mi sorprendo ad essere più conciliante di quanto pensassi.

6 commenti:

  1. sulla postilla e nel suo senso ameno: nel novero degli abitanti del pianeta va comunque tenuto conto che più della metà sono donne e che circa un quinto sono bambini e adolescenti. e togliamo pure quel 1/2milione di preti ke non sono carne umana. d'accodo x la transazione monetaria (confisca dei beni) ma lasciaci sognare una norimberga e la messa al bando. e un grande parcheggio al posto del vaticano. e .... sì, sono un moderato.

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  2. Credo che il calcolo sia un po' approssimativo e sicuramente sottostimato.

    Visti i 1700 preti in Brasile, altri in Irlanda, Croazia, Olanda, Germania, Austria, Norvegia, Canada USA,UK ( in Italia non si sa, visto anche il recente decreto " salvapreti ", passato inosservato ai più ).

    Resto sempre del parere : al primo accenno di vocazione: C.C.P. : Castrazione Chimica Preventiva.

    Otterremmo almeno due risultati:
    1 - Salvaguardare la castità dei preti ( non è, dopotutto, quello che vogliono ? )
    2 - Eviteremo indicibili sofferenze ai nostri bimbi !

    Ciao a tutti

    Non so come loggarmi...ma sono sempre

    kefos93

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  3. "Ma 20.000 preti pedofili sui 3 milioni di pedofili che abbiamo calcolato essere presenti sul pianeta – rinunciamo alla calcolatrice – ne fanno 20 su 300.000"
    Non ho ben capito, ma farebbe 2000 su 300000, 200 su 30000, 20 su 3000, 2 su 1500, 1 su 750 e non 1 su 15000 come riporti tu
    Ho sbagliato i calcoli??

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  4. Ho scritto: "20 su 300.000, 2 su 30.000, cioè 1 su 15.000, e 0,1 su 1.500, e 0,01 su 150".

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  5. mi chiedo: e se questi discorsi alla bertone li avesse fatti un ebreo/isalmico/testimone di geova (in nome della stessa libertà di coscienza)?

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  6. Malvino, l'anonimo qui sopra ha ragione, le cifre che lei ha assunto portano ad uno 0.67%, un'incidenza oltre venti volte più grande di quella "concessa".

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