damme tiempo ca’ te spertoso
È stato presentato l’Annuario Statistico della Chiesa e un comunicato della Sala Stampa Vaticana ne dà un succinto estratto che tiene a far presente: “A livello planetario il numero dei cattolici battezzati è passato da 1.045 milioni nel 2000 a 1.166 milioni nel 2008, con una variazione relativa di +11, 54%”.
Non v’è accenno al fatto che nel 2000 la popolazione mondiale fosse di circa 6.070 milioni, e nel 2008 di circa 6.697 milioni: ammesso che il battesimo renda cattolici di fatto, e per sempre, il cattolicesimo ristagna, forse ha persino un lieve calo. Ma il comunicato della Sala Stampa Vaticana non ne fa un mistero e parla di una “sostanziale stabilità della diffusione dei cattolici battezzati”, dando infine il giusto valore a quel “+11,54%” strombazzato in apertura.
La “sostanziale stabilità” è assicurata dall’Africa, perché “i cattolici europei vedono scendere il loro peso nel mondo dal 26,81% (2000) al 24,31% (2008)”.
Anche qui, naturalmente, bisognerebbe tener conto del fatto che l’Europa e l’Africa hanno indici di incremento demografico un pochino diversi, e dunque non possiamo dire che il cattolicesimo si stia africanizzando, come talvolta è nelle suggestioni lanciate da autorevoli esponenti delle gerarchie ecclesiastiche, quando vogliono inzuccherare l’amara pillola di un’Europa sempre meno cattolica.
In estrema sintesi, possiamo dire che, ben oltre tutti gli strombazzamenti, gli ultimi 5 anni del pontificato di Giovanni Paolo II e i primi 3 di quello di Benedetto XVI non hanno affatto assecondato quella connaturata tendenza all’espansione kata olos, che poi sarebbe la ragione sociale stessa del cattolicesimo, e anzi, anche se i numeri non sono ancora disponibili, c’è da ritenere che gli ultimi 2 anni del pontificato di Benedetto XVI abbiano frustrato in modo sensibile questa tendenza.
Ancora sarebbe poco, se non fosse che per sua stessa natura il cattolicesimo non è cosa possibile senza preti, e questi passano dai 405.178 del 2000 ai 409.166 del 2008: meno di 4.000 in più, a fronte dei 121 milioni di cattolici in più.
Impossibile far proiezioni, ma direi che mette molto bene.
Sono poco ottimista. Non tieni in considerazione l'incredibile esplosione degli evangelici pentecontali: secondo me stiamo già assistendo al passaggio dall'astio diffuso verso un'eresia carismatica al momento in cui qualche altro prelato inizia ravvedersi e a fregarsi le mani; e più la crisi di vocazione e di conversioni si farà sentire, più la Chiesa riorienterà il suo programma d'azione verso l'attrazione di già neconvertiti.
RispondiEliminaVedremo come andrà, e se gli evangelici dal business miliardario decideranno di stringere un patto d'acciaio con l'istituzione che oggi ripudiano.
Certo i tempi sono lunghi. In attesa della scomparsa definitiva, mi acconterei del trasferimento della sede pontificia, che so, ad Abidjian o a Lagos.
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