“Puntare l’attenzione esclusivamente su coloro che evidentemente sono iscrivibili nel novero generale degli abusatori sessuali, essendo però dei sacerdoti, può essere veramente fuorviante. In questo caso, infatti, la percentuale scende fino a diventare un fenomeno statisticamente minimo”. All’orecchio suona bene, vero? È Joaquin Navarro-Valls che dà un saggio di come tratterebbe “la struggente realtà dei casi criminali di pedofilia”, se fosse ancora direttore della Sala Stampa Vaticana. L’esecuzione è brillante, ma è la solita musica.
Navarro-Valls, infatti, ci invita a considerare che i preti che commettono abusi sessuali su minori sono pochi sul numero totale. Sul numero totale dei preti? No, sul numero totale di quanti commettono questo tipo crimine. Come a dire che non dobbiamo puntare l’attenzione su quei 4 o 5 preti pedofili ogni 100 preti, ma dobbiamo considerare il numero di abusi sessuali commessi dai preti sul totale degli abusi sessuali commessi.
Concentrarci sulla frequenza di un crimine in un dato gruppo di persone, in questo caso i preti, sarebbe “fuorviante” – dice Navarro-Valls – mentre non lo sarebbe, invece, lasciar perdere i preti e concentrarci sulla pedofilia in generale, per dire che il problema è diffuso, più diffuso di quanto si pensi, e che è “struggente”. Non dovremmo puntare l’attenzione su quanto la pratica criminale sia diffusa fra i preti, ma prendere atto che i preti vi contribuiscono in piccola misura.
Argomentando in questo modo, porsi la questione della pedofilia nel clero cattolico sarebbe “fuorviante” anche se i preti colpevoli di abusi sessuali su minori fossero il doppio, il triplo o il quadruplo di quelli che sono: sempre troppo pochi per essere un problema nel problema, per considerarlo in quanto tale o – guai! – interrogarci su ciò che lo produce. Concentriamoci su quanto sia “struggente” il problema in generale.
Quanti preti sono pedofili? Domanda “fuorviante”, Navarro-Valls dice che quella corretta è: quanti pedofili sono preti? E la sensazione è che la riposta giusta sia: sempre troppo pochi per poterne chiedere conto alla Santa Sede.
Speravo lo commentassi: per leggerti e dare ordine ai miei pensieri furiosi.
RispondiEliminaGrazie :)
valeria
la questione è anche un'altra: quanto spazio avrebbe trovato tale "teorizzazione" sulla stampa omologa di repubblica in spagna francia germania inghileterra .....?
RispondiEliminase il papa fosse a sua volta un pedofilo, tale comportamento criminale, pur non rilevante in linea statistica (a dire di Valls), sarebbe comunque da valutare sullo stesso piano morale etico penale ecc ecc di qualunque altro pedofilo? e ciò che vale per il papa non vale forse per qualunque altro prelato alto o basso ke sia?
perché ezio mauro quando ha letto l'articolo, prima di pubblicarlo, non ha detto a Valls: guardi che noi non ci siamo ancora bevuti il cervello e questi deliri non li pubblichiamo, anche se è il 1 di aprile. ma evidentemente a repubblica non ragionano con quest'organo o non hanno tenuto conto del calendario.
------
per gli spasimanti del genere origini storiche dell'eucarestia segnalo un articolo e commento freschi freschi:
http://diciottobrumaio.blogspot.com/
tenchiu!
La percentuale di pedofili nei sacerdoti è quindici volte superiore alla percentuale di pedofili nel resto della popolazione
RispondiEliminahttp://metilparaben.blogspot.com/2010/03/vi-conviene-parlare-di-numeri.html