giovedì 1 aprile 2010

Le protesi mammarie non "esplodono"


Una partita di oltre 50.000 protesi mammarie con un difetto di produzione sta creando grossi fastidi in Francia: l’eccessiva fragilità dell’involucro aumenta il rischio di rottura, con conseguenze che, per il Tg5, sono il “cedimento” e l’“esplosione”.
“Cedimento” è termine adeguato, perché include vari aspetti dell’evento (la protesi perde forma e consistenza, aderenza e sede), ma “esplosione” è il solito fetente cedimento al sensazionalismo che droga tanta informazione: l’“esplosione” è evento “rapido e violento” (Devoto-Oli), la protesi mammaria non “esplode” (se non per pressione esterna, proporzionalmente rapida e violenta).
Diciamo che “esplosione” è rappresentazione sciatta e infedele, pericolosamente ansiogena, forse un pochino sadica.

Ma il sensazionalismo è niente rispetto a ciò il Tg5 allega all’“esplosione”, “evento che, se verificatosi, creerebbe non pochi problemi all’interno della coppia. Nella donna perché, oltre al danno, si aggiungerebbe la beffa della scomparsa di ciò che, con entusiasmo e con esborso economico, ha fortissimamente voluto. Per l’uomo, al quale all’improvviso verrebbe meno ciò che sognava e ammirava nella sua pienezza. E il rischio è ne esca – con rispetto parlando – una coppia col botto”.
Sulla donna e sull’uomo qui rappresentati si potrebbe scrivere un trattato: siamo dinanzi a una “filosofia del corpo” che piglia i referenti da Drive in.

2 commenti:

  1. Essere circondato da simili imbecilli, fa perdere la dimensione del reale e induce la falsa sensazione d'essere un genio. In termini puramente relativi corrisponde a verità.

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  2. se lui sognava quello e lei si dispera per la sua "perdita"... spero proprio che sia uno scoppio col botto, schegge mortali e ustioni inguaribili

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